Investire in economia reale è la strategia per far fruttare i propri risparmi e al tempo stesso contribuire alla ricchezza del Paese sostenendo le sue imprese produttive. Se la produttività economica generale è alta, il beneficio ricade su tutti i cittadini, perciò si innesca un circolo virtuoso. In anni difficili per l’economia non solo italiana, alimentare questo circolo è più importante che mai. È utile, quindi, capire cosa significhi, come sia possibile investire in economia reale e il rapporto di quest’ultima con l’economia finanziaria.
L’economia reale comprende tutte le imprese che producono beni e servizi, creando così il tessuto dell’economia di un Paese e costruendo il mercato. È da queste imprese che nasce anche la maggioranza dei posti di lavoro. È sufficiente questa breve definizione per comprendere la centralità innegabile di questo macrosettore dell’economia. Proprio per l’ampiezza e la pervasività dei suoi ambiti di pertinenza, l’economia reale non può sopravvivere senza l’economia finanziaria, rappresentata emblematicamente dalle banche, che fornisce il capitale per la produzione e la circolazione di quei beni e servizi.
L’accesso al capitale finanziario, però, non è sempre agevole, soprattutto per le imprese più piccole come startup e PMI. Per questo lo Stato stesso si impegna sempre a incentivare gli investimenti in questo tipo di imprese, che in Italia in particolare costituiscono la parte più consistente del sistema produttivo.
Alla base della scelta di investire in economia reale, quindi, c’è la possibilità di sostenere attivamente lo sviluppo del Paese, ottenendo benefici per sé e collettivi a lungo termine. Investire in particolare in imprese giovani, inoltre, consente di partecipare in modo privilegiato alla loro crescita e al loro successo. Tali investimenti possono affiancare quelli puramente finanziari o speculativi, destinati a produrre profitto unicamente personale.
La diversificazione, infatti, è la chiave di ogni portafoglio investimenti sicuro, e per coloro che decidono di investire in economia reale esistono oggi molte opportunità di metterla in pratica, grazie agli strumenti di finanza alternativa.
Così come da un lato per le piccole e medie imprese è difficile accedere alle tradizionali fonti di risorse finanziarie, allo stesso modo dall’altro lato non è sempre facile per i piccoli investitori accedere alle attività di investimento nell’economia reale. Nel primo caso, l’ostacolo è rappresentato dalla mancanza di garanzie o di risorse pregresse, nel secondo, invece, dalla mancanza di competenze e di capitali ingenti.
Negli ultimi dieci anni, però, si sono sviluppati strumenti finanziari alternativi che vanno incontro alle esigenze di entrambe le parti. Il crowdfunding, in tutte le sue declinazioni, è un’opportunità per le imprese di raccogliere più facilmente risorse per la propria crescita, e per i risparmiatori di investire in economia reale con procedure guidate e semplici, a partire da piccole somme.
L’articolazione di numerose tipologie di crowdfunding diverse, nel corso del tempo, ha ampliato e personalizzato questa opportunità, aprendola a sempre più categorie di soggetti, sia dal lato delle imprese sia dal lato degli investitori. Investitori istituzionali oppure retail (non professionali) possono tutti trovare lo strumento ideale per investire in economia reale sostenendo imprese grandi o piccole, innovative o meno.
A seconda delle proprie esigenze, è possibile scegliere la tipologia di crowdfunding più adatta per taglio, durata, modalità di investimento, e diversificare il proprio portafoglio con prodotti diversi per diminuire il rischio.
L’equity crowdfunding, per esempio, permette di acquistare una vera e propria quota di partecipazione in una società e supportare dall’interno il suo successo, da cui trarre negli anni profitto attraverso gli utili o la rivendita in seguito all’aumento di valore. Questo strumento è adatto a investitori con un profilo di rischio da discreto a elevato e prospettive a lungo termine, perché società giovani come startup o PMI hanno bisogno di tempo per consolidarsi e generare valore e crescita. È la tipologia di investimento in economia reale più rischiosa, perché in quanto socio, l’investitore può perdere interamente il suo capitale investito in caso di fallimento della società.
Il lending crowdfunding, invece, è meno rischioso e con un orizzonte temporale generalmente più breve. È possibile, infatti, versare in prestito una quota a un’impresa per la realizzazione di un progetto e ricevere il rimborso della quota versata più gli interessi prestabiliti. Questo aiuta le imprese a ricevere liquidità in tempi brevi e ad avere una spinta iniziale per la crescita complessiva e per lo sviluppo di progetti o linee di business specifici.
Dal 2019, inoltre, si è affacciato nell’universo crowdfunding un altro strumento utile per investire in economia reale, il Minibond, un’obbligazione riservata a investitori istituzionali e ad alcuni tipi di investitori retail e che riguarda solo le PMI. L’obiettivo è quello di creare una variante semplificata e più accessibile dei Bond.
Le opportunità di investimento in economia reale sono quindi numerose e variegate e per accedervi basta affidarsi a una piattaforma di crowdfunding autorizzata come Opstart, che si articola in tanti portali dedicati ciascuno a una tipologia. In questo modo diversificare il portafogli e generare profitto per sé e per l’economia del Paese diventa facile e sicuro, grazie a un’informazione trasparente, procedure intuitive e guidate, una selezione attenta delle aziende più meritevoli e innovative.
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