PMI e startup: cosa si intende per impresa innovativa?

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PMI e startup: cosa si intende per impresa innovativa?

Agosto 09, 2022 Equity Crowdfunding

PMI e startup innovative sono categorie speciali di imprese che godono di agevolazioni e incentivi fiscali e possono avere accesso a strumenti di sviluppo dedicati. Per questo è molto utile sapere cosa si intende per impresa innovativa secondo i requisiti stabiliti dal Ministero dello Sviluppo economico per rientrare in tali sezioni speciali.

Le agevolazioni riguardano diverse aree, tra cui soprattutto la raccolta di finanziamenti (per esempio con il fondo di garanzia e con gli incentivi a chi investe in imprese innovative) e tanto altro ancora. Startup e PMI innovative sono state le prime categorie di imprese a ottenere la possibilità di finanziarsi tramite lo strumento dell’equity crowdfunding su piattaforme autorizzate e regolamentate da Consob, come Opstart; possibilità che oggi è estesa a tutte le PMI, anche non innovative, e alle startup a vocazione sociale. Solo le imprese innovative, però, hanno accesso a determinate agevolazioni fiscali.

Cosa si intende per impresa innovativa: i requisiti per le PMI

La definizione di PMI innovativa si trova nell’art. 4 del decreto legge 3/2015 (Investment compact), che si rifà alla Raccomandazione della Commissione Europea del 6 maggio 2003. Quest’ultima fornisce il significato base di PMI: impresa con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure un bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

A ciò si aggiungono i requisiti specifici per rientrare nella categoria “innovativa”e poter essere iscritto al relativo registro specifico:

  • avere sede principale in Italia o almeno una sede produttiva o filiale in Italia in caso di sede principale in altro Paese dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo;
  • avere la certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato redatto da un revisore contabile o da una società di revisione iscritti nel registro dei revisori contabili;
  • non avere azioni quotate in Borsa;
  • non appartenere già alla categoria delle startup innovative. Le startup innovative possono fare il passaggio a PMI innovative quando crescono al punto da perdere i requisiti di startup.

Inoltre, una PMI per essere definita innovativa deve rispettare almeno 2 fra queste condizioni:

  • spesa in ricerca, sviluppo e innovazione pari ad almeno il 3% della voce maggiore fra costo e valore totale della produzione;
  • almeno 1/5 della forza lavoro complessiva in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero; in alternativa almeno 1/3 della forza lavoro complessiva in possesso di laurea magistrale;
  • titolarità di almeno un brevetto relativo a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale; in alternativa titolarità dei diritti relativi a un software registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tale privativa sia direttamente collegata all’oggetto sociale dell’impresa.

Ogni anno la PMI innovativa deve confermare il possesso di almeno due di queste condizioni di innovatività attraverso il proprio profilo sul portale del registro per le imprese innovative.

Startup innovativa: requisiti

La definizione di startup innovativa si trova nel Decreto crescita bis (34/2019), volto a favorire la diffusione e lo sviluppo di queste realtà imprenditoriali anche attraverso l’introduzione degli incubatori, società di capitali italiane che offrono servizi gratuiti o agevolati a vantaggio della nascita e dello sviluppo delle startup innovative.

Il decreto stabilisce i requisiti che un’impresa deve possedere per rientrare in questa sezione speciale:

  • avere sede principale in Italia o almeno una sede produttiva o filiale in Italia in caso di sede principale in altro Paese dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo;
  • essere nata da non più di 5 anni;
  • non essere nata da atti di fusione, scissione societaria, cessione di azienda o di ramo di azienda;
  • non superare i 5 milioni di euro di valore della produzione;
  • non distribuire utili;
  • non avere azioni quotate in Borsa;
  • avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

L’ultimo punto è quello relativo all’innovatività e si sviluppa nel dettaglio in altri 3 requisiti, dei quali una startup innovativa deve rispettarne almeno 2:

  • spese in ricerca, sviluppo e innovazione pari ad almeno il 15% della voce maggiore fra costo e valore della produzione;
  • almeno 1/3 dei dipendenti con dottorato di ricerca o laureati impegnati in attività di ricerca; in alternativa almeno 2/3 dei dipendenti con laurea magistrale;
  • titolarità di un brevetto di invenzioni industriali, elettroniche, biotecnologiche o di nuove varietà vegetali oppure di diritti relativi a un software.

Come le PMI, anche le startup innovative devono confermare ogni anno il proprio possesso dei requisiti sul registro delle imprese innovative online, pena la perdita dello status speciale.

Adesso che sai cosa si intende per impresa innovativa, prenota una call per scoprire la nostra selezione di startup e PMI innovative, in campagna di equity crowdfunding su Opstart!

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