<p><strong>Chi partecipa a una campagna di equity crowdfunding entra nel capitale sociale dell’impresa, acquisendo lo status di socio a tutti gli effetti.</strong> Tuttavia, i diritti di cui gode ogni investitore possono variare a seconda della tipologia di quote o azioni sottoscritte. In questo approfondimento vediamo quali diritti patrimoniali e amministrativi spettano agli investitori, come vengono regolati, e dove è possibile consultarli in dettaglio prima di investire.</p> <h2>Quali sono i diritti principali riconosciuti agli investitori?</h2> <p>I sottoscrittori di una campagna di equity crowdfunding ottengono diritti patrimoniali, come ad esempio:</p> <ul> <li><strong>partecipazione agli utili</strong> dell’impresa, in base alla quota detenuta;</li> <li><strong>diritto di cessione</strong> della propria partecipazione, eventualmente attraverso mercati secondari come <a href="https://www.opstart.it/it/crowdarena">CrowdArena</a>;</li> <li>possibili vantaggi fiscali, come le <a href="https://www.opstart.it/it/blog/agevolazioni-investimenti-50" target="_blank">agevolazioni</a> per investimenti in startup e PMI innovative.</li> </ul> <p>Oltre ai diritti economici, possono essere attribuiti anche diritti amministrativi. Tuttavia, questi dipendono dalla tipologia delle quote offerte nella campagna: alcune quote possono ad esempio garantire <strong>diritto di voto</strong> nelle assemblee, mentre altre no.</p> <h2>Esistono quote con diritti differenti?</h2> <p>Sì. Le startup e PMI innovative possono emettere strumenti finanziari con <strong>diritti differenziati</strong>. Le campagne possono prevedere ad esempio:</p> <ul> <li>quote senza diritto di voto;</li> <li>quote privilegiate nella distribuzione degli utili;</li> <li>clausole di co-vendita (tag-along) o di vendita forzata (drag-along).</li> </ul> <p>È importante che l’investitore consulti con attenzione la documentazione precontrattuale per conoscere esattamente quali diritti derivano dalla partecipazione alla specifica campagna.</p> <h2>Dove posso trovare i dettagli sui diritti dei sottoscrittori?</h2> <p>Le informazioni dettagliate sono contenute nel <strong>KIIS (Key Investment Information Sheet)</strong>, un documento che ogni emittente deve pubblicare. In questo documento sono specificati:</p> <ul> <li>la natura delle quote/azioni offerte;</li> <li>i diritti patrimoniali e amministrativi associati;</li> <li>le eventuali clausole particolari che disciplinano la governance o la gestione dei soci.</li> </ul> <p>Inoltre, è possibile trovare ulteriori chiarimenti all’interno della sezione <a href="https://www.opstart.it/it/faq/investitori">FAQ di Opstart</a> o consultare approfondimenti come <a href="https://www.opstart.it/it/blog/clausola-drag-along-e-patti-co-vendita-tutela-investimenti" target="_blank">questa guida sui patti di co-vendita</a>.</p> <h2>I sottoscrittori possono vendere le proprie quote?</h2> <p>In linea generale, sì. Le quote possono essere cedute a terzi, anche se le modalità possono essere limitate da clausole statutarie. La crescente diffusione di <strong>mercati secondari</strong>, come CrowdArena, rende più agevole la liquidità delle quote acquisite attraverso l’equity crowdfunding.</p> <p>Per una panoramica completa sulle possibili strategie di uscita dal proprio investimento in equity crowdfunding, consulta l'articolo relativo alla <a href="https://www.opstart.it/it/blog/exit-strategy-tutto-quello-che-devi-sapere-per-una-strategia-vincente-investimenti">exit strategy</a>.</p> <h2>Conclusione</h2> <p>Partecipare a una campagna di equity crowdfunding significa diventare soci a tutti gli effetti, con i relativi diritti patrimoniali e, in alcuni casi, amministrativi. Tuttavia, questi diritti possono variare in base alle quote offerte: per questo è fondamentale leggere attentamente il KIIS e gli altri documenti ufficiali della campagna prima di investire.</p>
<p>Per garantire agli investitori un’offerta di qualità, <strong>Opstart applica un processo di selezione altamente strutturato e rigoroso</strong>, differenziato in base alla tipologia di raccolta: equity, lending o debt crowdfunding. Ogni progetto candidato viene analizzato da un team specializzato con competenze verticali, per valutarne il potenziale imprenditoriale o la sostenibilità finanziaria. In questo approfondimento scopriamo come funziona questo processo e quali criteri sono utilizzati per decidere quali aziende pubblicare sul portale.</p> <h2>Quali analisi vengono effettuate per l'equity crowdfunding?</h2> <p>Nel caso di campagne di equity crowdfunding, <strong>Opstart valuta il potenziale di crescita e la redditività futura dell’impresa</strong>. Il focus è strategico e orientato alla valorizzazione dell’idea di business, alla solidità del team e alla sostenibilità del piano di sviluppo. Gli aspetti considerati includono:</p> <ul> <li><strong>business model</strong> e posizionamento sul mercato;</li> <li>composizione e track record del team imprenditoriale;</li> <li>analisi del <a href="https://www.opstart.it/it/blog/come-si-redige-un-business-plan-per-equity-crowdfunding">business plan</a> con proiezioni economico-finanziarie dettagliate;</li> <li>dimensione del mercato e opportunità di scalabilità;</li> <li>presenza di vantaggi competitivi o elementi innovativi.</li> </ul> <p>Inoltre, viene valutata l’aderenza ai requisiti previsti dalla normativa vigente, inclusa la qualifica di startup o PMI innovativa, ove richiesta.</p> <h2>Come funziona la selezione per le campagne di lending crowdfunding?</h2> <p>Nel caso delle campagne di lending crowdfunding, la logica è diversa. L’obiettivo non è valutare la scalabilità del business, ma soprattutto <strong>verificare il merito creditizio dell’azienda e la sostenibilità del rimborso del prestito</strong>. Per farlo, il nostro team specializzato analizza:</p> <ul> <li>bilanci storici e documentazione contabile aggiornata;</li> <li>flussi di cassa disponibili e indebitamento pregresso;</li> <li>eventuali garanzie o strumenti di mitigazione del rischio;</li> <li>classe di rischio e tasso di interesse previsto.</li> </ul> <p>Le imprese devono dimostrare la capacità di rimborsare il capitale prestato nei tempi stabiliti. Questo processo consente di offrire agli investitori una panoramica chiara dei livelli di rischio connessi.</p> <h2>Chi valuta le candidature?</h2> <p>Il processo di selezione è curato da <strong>due divisioni distinte</strong> all’interno del team di Opstart:</p> <ul> <li>una dedicata all’equity crowdfunding;</li> <li>una focalizzata sul lending e il debt crowdfunding.</li> </ul> <p>Ciascun gruppo è composto da professionisti con background in corporate finance, valutazione aziendale e analisi del rischio. La struttura modulare consente di gestire con precisione le peculiarità di ciascun modello di raccolta.</p> <h2>Le aziende vengono accompagnate nel percorso?</h2> <p>Una volta superata la selezione, le aziende ricevono supporto per strutturare al meglio la propria campagna. Dalla definizione della comunicazione alla predisposizione dei materiali informativi, Opstart le accompagna in ogni fase. È fondamentale, infatti, che ogni iniziativa sia presentata in modo trasparente e coinvolgente agli occhi della community.</p> <p>Per sapere di più sul funzionamento complessivo delle campagne, puoi leggere anche la <a href="https://www.opstart.it/it/blog/come-funziona-una-piattaforma-di-crowdfunding" target="_blank">guida su come funziona una piattaforma di crowdfunding</a>.</p> <h2>Quali vantaggi offre un processo di selezione così rigoroso?</h2> <p>Per gli investitori, questo processo riduce l’asimmetria informativa e contribuisce a costruire fiducia. Per le aziende, è una leva per qualificarsi e strutturarsi in modo più solido e credibile. </p> <p>Questo modello duale di valutazione permette di offrire opportunità sia agli investitori equity-oriented, sia a chi cerca strumenti di investimento basati sul debito.</p>
<p><strong>Il questionario di conoscenza è uno strumento obbligatorio previsto dal Regolamento Europeo 1503/2020</strong>, pensato per tutelare gli investitori non sofisticati che intendono partecipare a campagne di crowdfunding. Si tratta di un passaggio fondamentale per garantire che ogni investitore sia consapevole dei rischi connessi all'investimento e che possieda un livello minimo di conoscenza finanziaria.</p> <h2>Perché è obbligatorio compilare il questionario di conoscenza?</h2> <p>In base alla normativa UE in materia di crowdfunding, tutte le piattaforme autorizzate sono tenute a sottoporre un <strong>test di ingresso</strong> agli investitori retail che non possiedono una qualifica professionale. L'obiettivo è duplice:</p> <ul> <li><strong>verificare la comprensione dei rischi</strong> associati agli investimenti in strumenti finanziari non quotati, come quelli proposti via equity o lending crowdfunding;</li> <li><strong>valutare l’appropriatezza del profilo</strong> dell’investitore in base alla sua esperienza, situazione finanziaria e obiettivi di investimento.</li> </ul> <p>Il questionario è una procedura di autovalutazione che consente alla piattaforma di personalizzare al meglio l’esperienza dell’utente e fornire adeguate informazioni. In base al risultato ottenuto dall’utente, il portale pone o meno dei limiti massimi oltre i quali non è possibile investire.</p> <h2>Chi è tenuto a compilarlo?</h2> <p><strong>Tutti gli investitori non sofisticati</strong> che desiderano effettuare un investimento tramite un portale come Opstart devono compilare il questionario. Per investitore “non sofisticato” si intende colui che non rientra nei criteri definiti per gli investitori professionali, come ad esempio banche, fondi o soggetti con esperienza finanziaria avanzata.</p> <p>Nel caso in cui un soggetto venga classificato come “sottoscrivibile ma non appropriato”, la piattaforma è comunque tenuta ad avvisarlo, indicando chiaramente i potenziali rischi dell’investimento. Questo rientra nelle logiche di tutela dell’investitore previste dalla normativa europea.</p> <h2>Quali temi tratta il questionario?</h2> <p>Il questionario di conoscenza tocca diverse aree fondamentali:</p> <ul> <li>esperienza pregressa in investimenti finanziari;</li> <li>conoscenza dei principali strumenti di investimento alternativi, come <a href="https://www.opstart.it/it/blog/equity-crowdfunding-cose-e-come-funziona" target="_blank">equity crowdfunding</a> e lending;</li> <li>capacità di assorbire eventuali perdite di capitale;</li> <li>orizzonte temporale e obiettivi di investimento.</li> </ul> <p>Grazie a queste informazioni, il portale può valutare se l’utente è in grado di comprendere pienamente la natura e la rischiosità dei prodotti proposti.</p> <h2>Il questionario è una barriera all’investimento?</h2> <p><strong>Il questionario ha una funzione educativa e preventiva</strong>, e non limita automaticamente l’accesso alle opportunità di investimento. Può però applicare una limitazione al capitale massimo che un soggetto può investire in un unica volta in base al punteggio ottenuto. È pensato per stimolare la consapevolezza e aiutare l’investitore a valutare con maggiore lucidità le proprie scelte finanziarie.</p> <p>Una volta compilato, l’investitore può comunque procedere con l’operazione, anche se viene segnalata un’appropriatezza parziale. In tal caso, la piattaforma mostrerà un avviso di rischio rafforzato, così da rafforzare la trasparenza del processo.</p> <h2>Dove posso trovare ulteriori informazioni?</h2> <p>Per approfondire le modalità di investimento su Opstart, è possibile consultare la sezione <a href="https://www.opstart.it/it/informazioni-utili-per-investire" target="_blank">Informazioni utili per investire</a>, oppure leggere articoli correlati come:</p> <ul> <li><a href="https://www.opstart.it/it/blog/come-investire-in-crowdfunding-in-modo-sicuro" target="_blank">Come investire in crowdfunding in modo sicuro</a></li> <li><a href="https://www.opstart.it/it/blog/investitore-sofisticato-le-nuove-categorie-per-gli-investitori-del-crowdfunding" target="_blank">Chi è l’investitore sofisticato?</a></li> </ul> <h2>Conclusione</h2> <p>Il questionario di conoscenza è uno strumento fondamentale per garantire la <strong>protezione dell’investitore e la qualità del mercato</strong>. Compilarlo non solo è obbligatorio per legge, ma rappresenta anche un’opportunità per riflettere consapevolmente sul proprio profilo e sugli obiettivi d’investimento. In un contesto dinamico come quello del crowdfunding, l’educazione finanziaria è la prima forma di tutela.</p>
<p><strong>Il settore del crowdinvesting, che comprende le operazioni di equity, lending e debt crowdfunding, è oggi regolato da una normativa europea uniforme, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza, protezione degli investitori e interoperabilità tra i Paesi membri.</strong> Dal novembre 2023, il quadro normativo ha subito un’importante evoluzione che ha ridefinito regole e responsabilità per piattaforme e utenti. In questa guida approfondiamo la normativa di riferimento, i suoi effetti in Italia e cosa significa per chi investe o raccoglie capitali online.</p> <h2>Qual è la normativa principale che regola il crowdinvesting?</h2> <p>A partire dall’<strong>11 novembre 2023</strong>, è pienamente operativo il <strong>Regolamento UE 2020/1503</strong>, anche noto come <em>European Crowdfunding Service Providers Regulation</em>. Questo regolamento ha introdotto una disciplina comune per tutte le piattaforme di crowdfunding nei Paesi dell’Unione Europea, superando la frammentazione normativa precedente e consentendo l’offerta di servizi cross-border.</p> <p>Il regolamento copre sia le attività di <strong>equity crowdfunding</strong> che di <strong>lending e debt crowdfunding</strong> rivolte a progetti imprenditoriali, e prevede una serie di obblighi stringenti per le piattaforme, tra cui:</p> <ul> <li>la registrazione come <strong>Fornitore Europeo di Servizi di Crowdfunding</strong> (ECSP);</li> <li>l’adozione di <strong>procedure di due diligence</strong> sulle imprese candidate;</li> <li>la pubblicazione di documenti standardizzati, come il <a href="https://www.opstart.it/it/blog/cosa-si-intende-per-equity" target="_blank">KIIS</a> (Key Investment Information Sheet);</li> <li>l’obbligo di <strong>test di appropriatezza</strong> per gli investitori non sofisticati.</li> </ul> <h2>Come è stato recepito il Regolamento Europeo in Italia?</h2> <p>In Italia, l’attuazione del Regolamento 1503/2020 è avvenuta con l’adozione del <strong>Regolamento Consob n. 22720 del 1° giugno 2023</strong>, entrato ufficialmente in vigore con la fine del periodo transitorio europeo. Questo regolamento definisce le modalità con cui le piattaforme italiane devono operare per adeguarsi ai nuovi standard europei.</p> <p>Le principali novità introdotte includono:</p> <ul> <li>la centralizzazione dell’autorizzazione presso l’<strong>ESMA</strong> (Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati);</li> <li>la vigilanza in capo a <strong>Consob</strong> e Banca d’Italia per gli aspetti di applicazione nazionale;</li> <li>l’adozione di modelli documentali standard e requisiti più elevati di trasparenza informativa.</li> </ul> <h2>Conclusione</h2> <p>Con l’introduzione del Regolamento UE 2020/1503 e il relativo recepimento da parte di Consob, il <strong>crowdinvesting entra in una nuova era di trasparenza, sicurezza e apertura internazionale</strong>. Una normativa condivisa in tutta Europa permette a investitori e imprese di operare con regole chiare e standard elevati, rafforzando la fiducia nel settore e contribuendo allo sviluppo di una finanza alternativa realmente accessibile e affidabile.</p>
<p><strong>Investire in crowdfunding è una scelta consapevole e coinvolgente, ma può capitare di cambiare idea subito dopo aver effettuato un ordine. Per tutelare gli investitori non professionali, la normativa europea ha introdotto un diritto di recesso, semplice e gratuito, esercitabile entro un breve periodo di riflessione.</strong> In questa guida vedremo come funziona, quando si può attivare e quali sono i passaggi da seguire per revocare un investimento già sottoscritto su Opstart.</p> <h2>Esiste un diritto di recesso per l’investitore?</h2> <p>Sì. Il <strong>Regolamento UE 2020/1503</strong> prevede un diritto di ripensamento per tutti gli investitori non sofisticati. Questo diritto consente di <strong>recedere dall’investimento senza costi e senza dover fornire alcuna motivazione</strong>, entro un <strong>periodo di 4 giorni</strong> dalla data di esecuzione dell’ordine.</p> <p>Si tratta di una misura di tutela pensata per evitare decisioni impulsive, offrendo all’investitore uno spazio di tempo per riconsiderare la scelta fatta in un ambiente non soggetto a pressioni emotive.</p> <h2>Chi può esercitare il diritto di ripensamento?</h2> <p>Il diritto di recesso si applica esclusivamente agli <strong>investitori non sofisticati</strong>, cioè a quegli utenti che non rientrano nella categoria degli investitori professionali secondo la normativa vigente. Rientrano in questa fascia la maggior parte degli utenti retail che investono in equity o lending crowdfunding per la prima volta o in modo occasionale.</p> <p>Per maggiori informazioni su questa distinzione puoi consultare la guida dedicata <a href="https://www.opstart.it/it/blog/investitore-sofisticato-le-nuove-categorie-per-gli-investitori-del-crowdfunding" target="_blank">agli investitori sofisticati e non</a>.</p> <h2>Come si esercita il diritto di recesso su Opstart?</h2> <p>Per recedere da un investimento effettuato su Opstart, <strong>non è necessario compilare moduli o fornire spiegazioni</strong>. È sufficiente inviare un’email a <a href="mailto:recesso@opstart.it">recesso@opstart.it</a>, specificando il <strong>numero dell’ordine</strong> di investimento. L’operazione sarà annullata e i fondi - se già versati - restituiti secondo le tempistiche previste dalla piattaforma.</p> <p>Questa procedura è chiara, tracciabile e perfettamente conforme alle disposizioni della regolamentazione europea.</p> <h2>Il recesso ha dei costi?</h2> <p>No, <strong>il recesso è completamente gratuito</strong>. Non comporta alcun onere per l’investitore e non intacca il capitale impegnato. È una garanzia prevista per offrire massima libertà decisionale in fase di adesione a un progetto.</p> <p>Opstart, in qualità di portale autorizzato, è tenuta a garantire l’effettività di questo diritto e a informare in modo chiaro l’utente al momento dell’investimento.</p> <h2>Il diritto di recesso è l’unico strumento di tutela?</h2> <p>Il diritto di recesso è solo uno degli strumenti pensati per proteggere gli investitori nel contesto del crowdfunding. Altri strumenti includono:</p> <ul> <li>la presenza di un <strong>documento informativo standardizzato</strong> (KIIS);</li> <li>il <strong>questionario di appropriatezza</strong> per gli investitori non sofisticati;</li> <li>l’indicazione chiara di rischi, costi e rendimenti potenziali.</li></ul> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>Il diritto di recesso è una garanzia fondamentale per ogni investitore retail</strong> che si avvicina per la prima volta al mondo del crowdfunding. Con una procedura snella e trasparente, è possibile annullare un investimento senza conseguenze economiche o burocratiche, rafforzando la fiducia in un settore in continua evoluzione. In Opstart, la tutela dell’investitore è una priorità concreta, sostenuta da processi chiari e aderenti alla normativa europea.</p>
<p><strong>Il crowdfunding è una forma di investimento sempre più accessibile e inclusiva</strong>, che consente a privati e aziende di partecipare attivamente al finanziamento di progetti imprenditoriali innovativi. Ma chi può effettivamente investire su una piattaforma come Opstart? In questa guida esploriamo i requisiti minimi per diventare investitore, le differenze tra le varie categorie di utenti e le opportunità per persone fisiche e giuridiche.</p> <h2>Chi può investire nelle campagne di crowdfunding?</h2> <p>Su Opstart, <strong>può investire chiunque, purché maggiorenne</strong>. Esistono alcuni limiti di esperienza pregressa e di cittadinanza che possono precludere l’accesso all’investimento. Sia le <strong>persone fisiche</strong> che le <strong>persone giuridiche</strong> possono partecipare alle campagne, a condizione di rispettare alcuni requisiti basilari.</p> <p>Per le persone fisiche è sufficiente:</p> <ul> <li>avere compiuto 18 anni;</li> <li>essere in possesso di un documento di identità valido;</li> <li>avere un codice fiscale italiano (o, in alternativa, essere registrati fiscalmente in un Paese dell’UE);</li> <li>disporre di un conto corrente da cui effettuare il bonifico per l'investimento.</li> </ul> <p>Le persone giuridiche (ad esempio società o enti) devono invece fornire:</p> <ul> <li>visura camerale o documentazione equivalente;</li> <li>dati identificativi del legale rappresentante;</li> <li>coordinate bancarie aziendali;</li> <li>autorizzazione interna (del CDA o del titolare) all'investimento, se prevista dallo statuto.</li> </ul> <h2>È necessario essere investitori professionali?</h2> <p>No. <strong>Non è necessario essere investitori professionali per partecipare alle campagne su Opstart</strong>. Chiunque può investire come “investitore non sofisticato”, compilando il <a href="https://www.opstart.it/it/blog/che-cos-e-il-questionario-di-conoscenza" target="_blank">questionario di conoscenza e appropriatezza</a> previsto dal Regolamento UE 2020/1503.</p> <p>La piattaforma fornisce tutte le informazioni necessarie per valutare i progetti in modo consapevole e segnala eventuali mismatch tra il profilo dell’utente e la rischiosità dell’operazione.</p> <h2>Esistono limiti o soglie minime di investimento?</h2> <p>Le soglie minime variano da progetto a progetto, ma in genere partono da <strong>quote accessibili anche ai piccoli risparmiatori</strong>. Non è necessario disporre di grandi capitali per investire: uno degli obiettivi del crowdfunding è proprio quello di democratizzare l’accesso alla finanza.</p><p><span style="font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, "Segoe UI", Roboto, "Helvetica Neue", Arial, sans-serif, "Apple Color Emoji", "Segoe UI Emoji", "Segoe UI Symbol", "Noto Color Emoji";">Tuttavia, è importante notare che gli investitori che risultano non appropriati al questionario di conoscenza non potranno superare il limite di 1000 euro di investimento.</span></p> <h2>Possono investire anche società o startup?</h2> <p>Sì. <strong>Anche le società possono partecipare a campagne di crowdfunding come investitori</strong>, diversificando così il proprio portafoglio e investendo in altri progetti innovativi. Questa possibilità è spesso sfruttata da startup che vogliono consolidare alleanze strategiche o da aziende più strutturate che cercano soluzioni di investimento alternative.</p> <h2>Conclusione</h2> <p>Il crowdfunding è uno strumento aperto, accessibile e regolamentato, che permette a tutti – individui e imprese – di investire in modo consapevole nel tessuto imprenditoriale italiano ed europeo. <strong>Chiunque sia maggiorenne e disponga dei requisiti minimi può diventare investitore</strong>, approfittando di un modello di finanza innovativa, trasparente e partecipativa.</p>
<p><strong>Uno degli aspetti che rende il crowdfunding particolarmente attraente per gli investitori è l’assenza di costi diretti da sostenere per partecipare a una campagna.</strong> A differenza di altri strumenti finanziari, dove sono previsti oneri di gestione, intermediazione o performance, investire tramite una piattaforma come Opstart è gratuito per l’utente. In questo approfondimento vediamo cosa significa esattamente, quali sono le eventuali eccezioni e perché la trasparenza sui costi è un elemento centrale nel modello di crowdinvesting.</p> <h2>Ci sono costi o commissioni per chi investe in crowdfunding?</h2> <p><strong>No, gli investitori non sostengono alcuna commissione per investire attraverso Opstart</strong>. Il servizio offerto dalla piattaforma è completamente gratuito per chi decide di partecipare a una campagna, sia essa di <a href="https://www.opstart.it/it/blog/equity-crowdfunding-cose-e-come-funziona" target="_blank">equity crowdfunding</a> sia di lending o di debt.</p> <p>Non sono previsti:</p> <ul> <li>costi di iscrizione alla piattaforma;</li> <li>commissioni di intermediazione sull’importo investito;</li> <li>canoni annuali o costi di gestione della posizione.</li> </ul> <h2>Ci sono spese accessorie di cui tenere conto?</h2> <p>Per quanto riguarda l’equity crowdfunding, l’investimento in regime alternativo di intestazione delle quote - opzionale, scelto a discrezione dell’investitore - prevede costi derivanti dal servizio di Directa Sim per l’apertura del conto titoli e la rubricazione delle quote stesse. Questi sono chiaramente espressi in fase di investimento su Opstart. </p><h2>Ci sono costi nel caso in cui si voglia rivendere le quote?</h2> <p>In caso di cessione delle quote tramite <a href="https://www.opstart.it/it/crowdarena">CrowdArena</a> - la nostra bacheca di scambio quote acquisite tramite equity crowdfunding su Opstart - non ci sono oneri da sostenere. Qualora l’utente non abbia effettuato l’investimento in equity crowdfunding tramite il servizio di 100ter (regime alternativo di intestazione delle quote), ma abbia scelto il regime ordinario, andrà coinvolto un notaio per la cessione, con il relativo costo. </p> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>Investire in crowdfunding su Opstart non comporta costi diretti per l’investitore</strong>. Questa caratteristica rende il modello particolarmente vantaggioso per chi desidera diversificare il proprio portafoglio, anche con importi contenuti. Il crowdfunding si conferma una delle forme più accessibili e democratiche di investimento alternativo.</p>
<p>La <b>chiusura positiva di un’operazione di crowdfunding</b> rappresenta il momento culminante della campagna e precede lo svincolo dei capitali raccolti grazie al contributo degli investitori. Ma quali sono i passaggi che seguono alla chiusura della campagna? In questa guida spieghiamo cosa succede “dietro le quinte” dopo il successo di una raccolta in equity crowdfunding su Opstart, dalla gestione dei fondi alla consegna dei titoli.</p> <h2>Cosa significa chiusura positiva di una campagna di equity crowdfunding?</h2> <p>Una campagna di equity crowdfunding si chiude positivamente quando viene raggiunta la <strong>soglia minima di raccolta</strong> prevista. In molti casi, la campagna può anche proseguire fino al raggiungimento del tetto massimo, entro la durata stabilita. Una volta scaduti i termini, se la raccolta è stata soddisfacente, l’offerta viene dichiarata chiusa con successo.</p> <p>La chiusura positiva è subordinata alla <strong>verifica formale degli ordini</strong> e alla conferma dell’effettiva esecuzione dei bonifici da parte degli investitori.</p> <h2>Quali sono i passaggi successivi alla chiusura?</h2> <p>Una volta che l’offerta è stata chiusa con esito positivo, si attiva una procedura ben definita e regolamentata:</p> <ol> <li><strong>la società offerente completa le formalità legali e societarie</strong> per registrare l’aumento di capitale o l’emissione di titoli. Questo può includere la verbalizzazione notarile e l’iscrizione al registro imprese;</li> <li><strong>viene gestita la consegna delle quote o azioni agli investitori</strong>, se prevista dal tipo di strumento finanziario offerto. In caso di equity crowdfunding, ad esempio, viene formalizzata la titolarità delle partecipazioni;</li> <li><strong>Opstart svincola i fondi raccolti</strong> dal conto vincolato dove erano custoditi durante la campagna, e li trasferisce all’azienda emittente;</li> <li><strong>la società può finalmente disporre liberamente delle risorse raccolte</strong>, per sviluppare il progetto indicato nella campagna.</li> </ol> <h2>Qual è il ruolo del conto vincolato?</h2> <p>Durante la campagna di equity crowdfunding, i fondi raccolti dagli investitori non vengono trasferiti immediatamente all’impresa, ma depositati in un <strong>conto vincolato</strong>. Questo meccanismo, previsto dalla normativa, serve a <strong>garantire la sicurezza dell’investimento</strong> nel caso in cui la campagna non raggiunga il target minimo.</p> <p>Solo al termine della procedura e dopo il completamento delle pratiche burocratiche, Opstart è autorizzata a <a href="https://www.opstart.it/it/blog/conto-vincolato-cose-e-perche-serve-per-una-campagna-di-equity-crowdfunding" target="_blank">svincolare il denaro</a> e trasferirlo alla società offerente.</p> <h2>Gli investitori ricevono conferma della chiusura?</h2> <p>Sì. Al termine della campagna, tutti gli investitori ricevono comunicazione ufficiale dell’esito positivo. Nella propria area personale possono consultare:</p> <ul> <li>il riepilogo dell’investimento;</li> <li>la documentazione contrattuale relativa alla sottoscrizione;</li> <li>gli aggiornamenti futuri relativi alla società finanziata.</li> </ul> <p>La <a href="https://www.opstart.it/it/blog/investire-in-crowdfunding-cosa-succede-dopo" target="_blank">fase post-campagna</a> rappresenta un momento strategico anche per l’azienda, che inizia a consolidare il rapporto con i nuovi soci e stakeholder.</p> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>Quando un’offerta di equity crowdfunding si chiude positivamente, comincia la fase operativa dell’investimento</strong>: l’impresa riceve i capitali, gli investitori ottengono le proprie quote, e la relazione tra le parti prende forma concreta. Grazie a una procedura sicura, trasparente e regolamentata, Opstart garantisce una transizione fluida dal momento della raccolta a quello dello svincolo dei capitali.</p>
<p><strong>Non tutte le campagne di crowdfunding si concludono con successo.</strong> Quando una raccolta non raggiunge l’obiettivo minimo previsto, si attiva una procedura di restituzione che tutela pienamente l’investitore. In questo articolo scopriamo cosa accade in questi casi, quali sono i tempi e le modalità per il rimborso dei fondi e perché il crowdfunding resta un sistema sicuro e trasparente anche quando le campagne non vanno a buon fine.</p> <h2>Cosa significa "obiettivo non raggiunto" in una campagna?</h2> <p>Ogni campagna di crowdfunding prevede due soglie di raccolta:</p> <ul> <li><strong>un obiettivo minimo</strong>, sotto il quale l’operazione non può considerarsi valida;</li> <li><strong>un obiettivo massimo</strong>, che rappresenta il limite superiore di raccolta.</li> </ul> <p>Se, al termine della durata della campagna, non è stato raggiunto l’obiettivo minimo, la raccolta viene considerata <strong>non riuscita</strong>. In questo caso, per legge, l’operazione viene annullata e nessuna delle somme raccolte viene trasferita alla società offerente.</p> <h2>I capitali vengono restituiti agli investitori?</h2> <p><strong>Sì, in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo minimo, tutti i capitali raccolti vengono integralmente restituiti agli investitori</strong>, senza applicazione di commissioni o costi di alcun genere.</p> <p>Questo è possibile grazie al meccanismo del <a href="https://www.opstart.it/it/blog/conto-vincolato-cose-e-perche-serve-per-una-campagna-di-equity-crowdfunding" target="_blank">conto vincolato</a>, su cui le somme vengono depositate durante la durata della campagna. Fino al raggiungimento degli obiettivi e alla chiusura formale dell’offerta, l’importo non è nella disponibilità dell’azienda.</p> <h2>Come e quando avviene la restituzione?</h2> <p>Una volta accertato che la campagna non ha raggiunto il target minimo entro i termini, Opstart attiva la procedura di rimborso. I fondi vengono riaccreditati sul conto corrente dell’investitore che ha effettuato il bonifico, in un tempo tecnico generalmente breve.</p> <p>L’utente riceve comunicazione formale dell’annullamento dell’ordine, accompagnata da una nota di conferma dell’avvenuta restituzione. Il tutto avviene in maniera automatica, senza che l’investitore debba effettuare richieste o compilare moduli.</p> <h2>Ci sono rischi o costi per l’investitore?</h2> <p>Assolutamente no. <strong>Il crowdfunding è strutturato per offrire la massima protezione all’investitore in ogni fase</strong>, anche quando un progetto non decolla. Il mancato raggiungimento dell’obiettivo non comporta alcuna perdita di capitale né costi amministrativi. L’investitore riceve esattamente quanto versato, senza decurtazioni.<br></p>
<!--StartFragment--><div><p data-start="189" data-end="374">Investire in equity crowdfunding può offrire interessanti <b><a href="https://www.opstart.it/it/come-funziona/le-agevolazioni-fiscali">vantaggi fiscali</a></b>, previsti dalla normativa italiana per chi investe in <a href="https://www.opstart.it/it/blog/che-cos-e-una-startup-innovativa-ultime-novita-in-vigore"><b>startup innovative</b></a> e PMI innovative “ammissibili”.</p> <p data-start="376" data-end="658">In generale, le agevolazioni fiscali sono riconosciute <b>sia alle persone fisiche sia alle persone giuridiche</b> e si applicano agli investimenti effettuati entro un periodo massimo di cinque anni dall’iscrizione della società offerente nella sezione speciale del Registro delle Imprese.</p> <p data-start="660" data-end="738">Di seguito una panoramica delle principali agevolazioni attualmente in vigore.</p> <p data-start="740" data-end="871"><h2>Agevolazioni fiscali per persone fisiche</h2> Chi investe come persona fisica può beneficiare di una <b>detrazione IRPEF</b>, che varia in base al regime applicabile:</p> <p data-start="873" data-end="1082"><b>• Regime ordinario</b><br data-start="891" data-end="894"> È prevista una detrazione pari al <b>30% dell’importo investito</b>, fino a un massimo di 1 milione di euro all’anno. Questo regime si applica sia alle startup innovative sia alle PMI innovative.</p> <p data-start="1084" data-end="1438"><b>• Regime “de minimis”</b><br data-start="1105" data-end="1108"> Dal 1° gennaio 2025, per gli investimenti in startup innovative, la detrazione può salire al <b>65% dell’importo investito</b>, con un limite massimo di 100.000 euro. Questa agevolazione è valida solo nei primi tre anni dall’iscrizione della startup nel Registro delle Imprese e rientra nella disciplina europea sugli aiuti “de minimis”.</p> <p data-start="1440" data-end="1754">È importante sapere che l’accesso a questo regime non è automatico: spetta infatti alla <b>società offerente richiedere l’agevolazione per i singoli investitori</b> tramite l’apposita procedura ministeriale. Per questo motivo, solo alcune offerte e solo in casi specifici possono consentire di usufruire di questa misura.</p> <p data-start="1756" data-end="1862">Per le PMI innovative, invece, resta applicabile esclusivamente la detrazione del 30% in regime ordinario.</p> <p data-start="1864" data-end="2180"><h3>Limitazioni e condizioni rispetto ai vantaggi fiscali</h3><b> Le agevolazioni fiscali per le persone fisiche non si applicano se:</b><br> • l’investimento comporta una partecipazione superiore al 25% del capitale sociale o dei diritti di governance;<br> • l’investitore è anche fornitore della società e il fatturato generato supera il 25% dell’importo investito.</p> <p data-start="2182" data-end="2643"><b>Ulteriori aspetti da considerare:</b><br> • la detrazione matura alla data di effettuazione del bonifico;<br> • l’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni;<br> • sono previste deroghe alla decadenza del beneficio in caso di eventi non dipendenti dalla volontà dell’investitore;<br> • nel regime “de minimis”, se la detrazione non è completamente utilizzabile per incapienza fiscale, l’eccedenza si trasforma in un credito d’imposta utilizzabile negli anni successivi.</p> <p data-start="2645" data-end="2851"><h2>Persone giuridiche</h2> Le società che investono in startup innovative possono beneficiare di una <b>deduzione dall’imponibile IRES</b>, anche in caso di investimenti effettuati tramite strumenti convertibili o OICR.</p> <p data-start="2853" data-end="3172">Le principali caratteristiche sono:<br> • deduzione applicabile per un massimo di cinque anni dall’iscrizione della startup nel Registro delle Imprese;<br> • importo massimo deducibile pari a 1,8 milioni di euro per ciascun periodo d’imposta;<br> • esclusione del regime “de minimis”, che non è applicabile alle persone giuridiche.</p> <p data-start="3174" data-end="3354">A differenza delle persone fisiche, per le società le agevolazioni restano valide anche in presenza di partecipazioni superiori al 25% o di rapporti di fornitura oltre tale soglia.</p> <p data-start="3356" data-end="3584">Anche in questo caso:<br> • il beneficio matura alla data del bonifico;<br> • l’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni;<br> • sono previste deroghe in caso di cause di decadenza non dipendenti dalla volontà dell’investitore.</p> <p data-start="3586" data-end="3881" data-is-last-node="" data-is-only-node=""><h2>Nota finale</h2><i> La normativa fiscale può essere complessa e soggetta a interpretazioni e variazioni: questo contenuto è aggiornato al 2025. <br>Per questo motivo, prima di investire, è sempre consigliabile confrontarsi con il proprio consulente fiscale per valutare correttamente le agevolazioni applicabili agli investimenti effettuati tramite Opstart.</i></p></div><!--EndFragment-->
<p><strong>Una volta conclusa con successo una campagna di equity crowdfunding e ricevuti i titoli sottoscritti, l’investitore ha la possibilità di vendere le proprie quote in qualsiasi momento</strong>. Tuttavia, esistono alcune condizioni, vincoli statutari e considerazioni fiscali che è importante conoscere per effettuare la cessione in modo corretto e consapevole. In questo approfondimento vediamo come funziona la vendita delle partecipazioni, cosa prevedono le regole societarie e quali strumenti facilitano la liquidabilità dell’investimento.</p> <h2>Quando è possibile vendere le quote?</h2> <p><strong>La vendita delle quote è possibile in qualsiasi momento successivo alla chiusura della campagna e alla registrazione ufficiale delle partecipazioni</strong> a nome dell’investitore. Da quel momento, le quote rappresentano a tutti gli effetti una partecipazione nel capitale sociale dell’impresa e possono essere trasferite a terzi, salvo limitazioni specifiche previste dallo statuto societario.</p> <h2>Ci sono vincoli alla cessione delle quote?</h2> <p>Sì. La possibilità di vendere le quote è soggetta al rispetto di eventuali clausole statutarie, tra cui:</p> <ul> <li><strong>diritti di prelazione</strong> in favore degli altri soci;</li> <li>clausole di <strong>gradimento</strong> o autorizzazione da parte dell’organo amministrativo;</li> <li>vincoli temporali stabiliti in accordi parasociali o regolamenti interni.</li> </ul> <p>È quindi fondamentale <strong>consultare attentamente lo statuto della società</strong> e verificare la presenza di limitazioni alla libera trasferibilità delle partecipazioni. In ogni caso, Opstart fornisce all’investitore tutte le informazioni necessarie nella documentazione allegata alla campagna di equity crowdfunding.</p> <h2>Esistono piattaforme per facilitare la vendita?</h2> <p>Sì. Opstart ha attivato <a href="https://www.opstart.it/it/crowdarena" target="_blank">CrowdArena</a>, un portale dedicato allo scambio quote tra investitori. Questo strumento offre:</p> <ul> <li>visibilità sulle quote disponibili per l’acquisto o la vendita;</li> <li>gestione semplificata della transazione.</li> </ul> <p>In alternativa, l’investitore può anche cedere le quote privatamente, stipulando un contratto di trasferimento conforme alla normativa vigente e nel rispetto dello statuto.</p> <h2>Quanto incide la fiscalità sulla vendita delle quote?</h2> <p>Se hai usufruito dell’<strong>agevolazione fiscale per l’investimento in startup o PMI innovative</strong>, è importante sapere che <strong>la detenzione delle quote deve durare almeno 3 anni</strong> per non perdere il beneficio. La cessione anticipata può comportare la decadenza dall’agevolazione e l’obbligo di restituzione dell’importo detratto.</p> <p>Per questo, prima di vendere, è consigliabile consultare un consulente fiscale o rileggere le condizioni indicate nella sezione </p>
<p><strong>Una delle esigenze principali degli investitori in crowdfunding è poter monitorare l’andamento dei progetti finanziati nel tempo.</strong> Che si tratti di equity, deb o lending crowdfunding, è fondamentale avere strumenti chiari e accessibili per verificare lo stato dell’investimento, ricevere aggiornamenti, tracciare i rendimenti e comunicare con le società emittenti. In questo articolo vediamo come funziona il monitoraggio post-investimento su Opstart, quali strumenti sono disponibili e cosa cambia tra i tre diversi strumenti.</p> <h2>Come monitoro i progetti di equity crowdfunding?</h2> <p>Se hai partecipato a una campagna di <a href="https://www.opstart.it/it/blog/category/equity-crowdfunding/1">equity crowdfunding</a>, Opstart mette a disposizione un servizio di <strong>reportistica post-offerta</strong> che ti consente di seguire l’evoluzione della società in cui hai investito. Questo servizio è attivo per 3 anni dalla chiusura della campagna e prevede l’invio periodico di report sull’andamento dell’azienda. </p> <p>In qualità di socio, hai anche il diritto di <strong>contattare direttamente la società</strong> per richiedere informazioni aggiuntive, come previsto dallo statuto. Questa possibilità rafforza il ruolo attivo dell’investitore nella vita dell’impresa e contribuisce alla trasparenza del rapporto tra azienda e comunità finanziatrice.</p> <h2>Posso ricevere aggiornamenti automatici?</h2> <p>Sì. Tutti gli aggiornamenti vengono notificati tramite email e resi disponibili su Opstart. Inoltre, la piattaforma può inviare <strong>newsletter informative</strong> e <strong>comunicazioni mirate</strong> in caso di operazioni straordinarie (nuovi aumenti di capitale, exit, fusioni, ecc.).</p> <p>Per approfondire la relazione tra investitori e startup dopo la campagna, puoi leggere anche: <a href="https://www.opstart.it/it/blog/investire-in-crowdfunding-cosa-succede-dopo" target="_blank">Cosa succede dopo l’investimento in equity crowdfunding?</a></p> <h2>Come monitoro un investimento in lending o debt crowdfunding?</h2> <p>Nel caso di investimenti in forme di <strong>debito</strong> (lending crowdfunding o minibond), il monitoraggio segue logiche diverse. Non si diventa soci, ma creditori della società, con un piano di rimborso predefinito. Opstart consente di tenere traccia del proprio investimento attraverso l’accredito periodico sul conto corrente delle rate di interessi e/o capitali, secondo il piano di ammortamento concordato.</p> <h2>Posso contattare l’emittente direttamente?</h2> <p>Nel caso dell’equity crowdfunding, sì: sei formalmente un socio e puoi <strong>interagire con l’azienda</strong> secondo quanto previsto dal diritto societario. Questo include l’eventuale convocazione di assemblee, il diritto di voto (se previsto dallo strumento) e la possibilità di ricevere documenti contabili.</p> <p>Nel caso del debito, invece, la comunicazione diretta è mediata dalla piattaforma, che funge da tramite tra creditore (l’investitore) e debitore (l’emittente), assicurando la regolarità del flusso informativo.</p> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>Monitorare l’evoluzione dei progetti in cui si investe è essenziale per una gestione consapevole del proprio portafoglio</strong>. Opstart fornisce strumenti evoluti e un servizio di reportistica dedicata per accompagnare l’investitore anche dopo la chiusura della campagna. Che tu sia socio o creditore, hai accesso a dati chiari, aggiornamenti puntuali e — nel caso dell’equity — anche a un canale diretto con l’impresa. Un investimento consapevole non finisce con la sottoscrizione: inizia da lì.</p>
<p><strong>Investire in startup e PMI tramite crowdfunding è un’opportunità ad alto potenziale, ma non priva di rischi.</strong> La possibilità di ottenere rendimenti elevati è spesso controbilanciata dalla natura giovane e non consolidata delle realtà imprenditoriali coinvolte. In questa guida analizziamo i principali fattori di rischio connessi a questi investimenti, per aiutarti a valutare con maggiore consapevolezza ogni operazione e costruire un portafoglio bilanciato.</p> <h2>Qual è il rischio principale negli investimenti in startup?</h2> <p>Il <strong>rischio di perdita totale o parziale del capitale investito</strong> è il più rilevante. Le startup e le PMI innovative sono spesso aziende in fase iniziale o in forte crescita, con modelli di business ancora in validazione. Sebbene possano generare rendimenti interessanti nel medio-lungo periodo, <strong>il tasso di insuccesso è fisiologicamente più elevato</strong> rispetto a imprese mature o quotate.</p> <p>Ciò significa che l’investimento effettuato potrebbe non generare ritorni o addirittura andare perso, qualora l’azienda non raggiungesse i propri obiettivi o cessasse l’attività.</p> <h2>Cos'è il rischio di illiquidità?</h2> <p>Un altro rischio fondamentale è quello dell’<strong>illiquidità</strong>. Le quote sottoscritte in una campagna di equity crowdfunding non sono facilmente rivendibili, perché non esiste un <strong>mercato secondario strutturato</strong> dove poterle scambiare liberamente.</p> <p>Se l’investitore ha bisogno di liquidare l’investimento, potrebbe trovarsi nell’impossibilità di farlo tempestivamente o senza perdite. Solo alcune piattaforme, come Opstart, offrono soluzioni parziali come <a href="https://www.opstart.it/it/blog/crowdarena-portale-scambio-quote-crowdfunding-opstart" target="_blank">CrowdArena</a>, un portale interno per lo scambio quote, ma i volumi sono comunque limitati rispetto ai mercati regolamentati.</p> <h2>Ci sono altri fattori di rischio?</h2> <p>Sì. Tra gli altri rischi da tenere in considerazione troviamo:</p> <ul> <li><strong>rischio di diluizione</strong>: in caso di aumenti di capitale futuri, la percentuale di partecipazione dell’investitore iniziale potrebbe ridursi se non partecipa alla nuova emissione;</li> <li><strong>rischio di governance</strong>: spesso l’investitore retail non ha diritto di voto o non ha voce attiva nella gestione dell’azienda, specialmente in presenza di quote prive di diritti amministrativi;</li> <li><strong>rischio informativo</strong>: nonostante la normativa preveda la pubblicazione del <a href="https://www.opstart.it/it/blog/che-cosa-sono-exit-strategy-e-profit-strategy-in-equity-crowdfunding" target="_blank">KIIS</a>, la disponibilità di dati può essere inferiore rispetto alle società quotate o regolamentate.</li> </ul> <h2>Come posso mitigare questi rischi?</h2> <p>Non è possibile eliminare del tutto i rischi, ma si possono adottare alcune strategie di mitigazione:</p> <ul> <li><strong>diversificazione</strong>: investire in più campagne e settori riduce l’impatto di un singolo fallimento sul portafoglio complessivo;</li> <li><strong>analisi del progetto</strong>: leggere attentamente il business plan, il KIIS e lo statuto della società prima di investire;</li> <li><strong>investire solo capitali che si è disposti a immobilizzare</strong> per lungo periodo, e che non servono per esigenze imminenti;</li> <li>considerare l’investimento in startup come parte di una <strong>strategia a lungo termine</strong>.</li> </ul> <p>Per approfondire i fattori di rischio ti invitiamo a consultare anche: <a href="https://www.opstart.it/it/blog/il-tuo-investimento-in-economia-reale-rischi-e-opportunita" target="_blank">Rischi e opportunità dell’economia reale</a> e <a href="https://www.opstart.it/it/blog/come-investire-in-crowdfunding-in-modo-sicuro" target="_blank">Come investire in crowdfunding in modo sicuro</a>.</p> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>L’investimento in startup e PMI attraverso crowdfunding comporta rischi tipici dell’innovazione e delle fasi early stage</strong>. Tuttavia, conoscendo bene il contesto e adottando un approccio consapevole e diversificato, è possibile sfruttare le opportunità offerte da questo strumento alternativo. La trasparenza informativa, la piattaforma di supporto e i contenuti educativi messi a disposizione da Opstart sono risorse fondamentali per prendere decisioni fondate e tutelare il proprio capitale.</p>
<p><strong>Il crowdfunding offre diverse opportunità di rendimento, a seconda della tipologia di campagna in cui si sceglie di investire.</strong> Che si tratti di equity, lending o debt crowdfunding, ogni strumento ha un proprio meccanismo di guadagno. Conoscere in dettaglio le modalità attraverso cui si genera un ritorno economico è fondamentale per costruire una strategia d’investimento consapevole e coerente con il proprio profilo di rischio.</p> <h2>Come si guadagna con l’equity crowdfunding?</h2> <p>L’<a href="https://www.opstart.it/it/blog/equity-crowdfunding-cose-e-come-funziona" target="_blank">equity crowdfunding</a> consente di acquistare una quota del capitale sociale di una startup o PMI innovativa. L’investitore diventa quindi socio a tutti gli effetti e potrà ottenere un guadagno in due principali modi:</p> <ul> <li><strong>Distribuzione degli utili</strong>: se l’impresa genera profitti e decide di distribuire dividendi, l’investitore riceverà la sua parte proporzionale in base alla quota posseduta. Questa modalità è tipica delle aziende che raggiungono la stabilità finanziaria nel medio-lungo periodo;</li> <li><strong>Exit o cessione della quota</strong>: il guadagno può derivare anche dalla vendita della partecipazione, ad esempio in caso di acquisizione dell’azienda, ingresso in borsa o compravendita privata della quota. In questo caso, l’investitore può realizzare una plusvalenza sul valore inizialmente investito.</li> </ul> <p>È importante ricordare che i ritorni economici in equity crowdfunding sono <strong>generalmente di lungo periodo</strong> e legati alla crescita della società. Per approfondire il funzionamento delle strategie di uscita, leggi l’approfondimento su: <a href="https://www.opstart.it/it/blog/che-cosa-sono-exit-strategy-e-profit-strategy-in-equity-crowdfunding" target="_blank">exit strategy e profit strategy</a>.</p> <h2>Come si guadagna con il lending e il debt crowdfunding?</h2> <p>Nel caso del <strong>lending crowdfunding</strong> (prestiti tra privati e imprese) o del <strong>debt crowdfunding</strong> (obbligazioni e minibond), l’investitore non diventa socio ma <strong>creditore</strong> della società. Il guadagno deriva quindi dal <strong>pagamento degli interessi</strong> maturati sul capitale prestato.</p> <p>Le modalità di remunerazione prevedono:</p> <ul> <li><strong>interessi periodici</strong> accreditati sul wallet digitale dell’investitore o sul suo conto corrente;</li> <li><strong>rimborso del capitale a scadenza</strong>, secondo il piano di ammortamento stabilito in fase di sottoscrizione.</li> </ul> <p>Questa tipologia di investimento si rivolge a chi cerca ritorni più prevedibili e <strong>orizzonti temporali più brevi</strong> rispetto all’equity. Per un confronto completo tra i modelli puoi consultare anche: <a href="https://www.opstart.it/it/blog/equity-lending-e-debt-crowdfunding-le-differenze" target="_blank">Equity, lending e debt: differenze e vantaggi</a>.</p> <h2>Quanto posso guadagnare con il crowdfunding?</h2> <p>I rendimenti attesi variano in base al tipo di offerta, al settore dell’azienda, al suo stadio di sviluppo e al livello di rischio. In linea generale:</p> <ul> <li>con l’equity, il guadagno potenziale può essere elevato, ma <strong>non è garantito</strong> e richiede tempo per realizzarsi;</li> <li>con il lending o il debt, <strong>i ritorni sono più prevedibili</strong> grazie a tassi di interesse definiti, ma spesso inferiori rispetto a possibili exit equity di successo.</li> </ul> <p>È essenziale valutare con attenzione il proprio profilo d’investitore e costruire un <strong>portafoglio diversificato</strong> per bilanciare rischio e rendimento.</p> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>Le modalità di guadagno nel crowdfunding dipendono dalla natura dell’investimento scelto</strong>: equity per chi punta su crescita e plusvalenze future, debito per chi cerca redditività più immediata e programmata. In ogni caso, Opstart offre agli investitori gli strumenti e le informazioni necessarie per orientarsi nel panorama del crowdinvesting e prendere decisioni consapevoli e informate.</p>
<p><strong>Le startup e le PMI innovative rappresentano una categoria di imprese ad alto potenziale tecnologico e innovativo, riconosciuta e regolamentata dalla normativa italiana.</strong> Queste aziende godono di uno status speciale che offre vantaggi fiscali, burocratici e di accesso al credito, ma devono anche rispettare precisi requisiti per essere iscritte nell’apposito registro presso la Camera di Commercio. In questo approfondimento vediamo cosa sono, quali caratteristiche devono avere e perché sono così centrali nel panorama del crowdfunding e dell’innovazione in Italia.</p> <h2>Che cosa si intende per “startup innovativa”?</h2> <p>Una <strong>startup innovativa</strong> è una società di capitali, anche in forma cooperativa, costituita da non più di 5 anni, che ha come oggetto sociale <strong>lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico</strong>.</p> <p>Per ottenere e mantenere lo status di startup innovativa, l’azienda deve rispettare alcuni requisiti stabiliti dal Decreto Legge 179/2012, tra cui:</p> <ul> <li>avere sede in Italia (o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo, ma con stabile organizzazione in Italia);</li> <li>non distribuire utili;</li> <li>avere un valore della produzione annua inferiore a 5 milioni di euro;</li> <li>non essere quotata su un mercato regolamentato;</li> <li>avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;</li> <li>soddisfare almeno uno dei seguenti tre criteri: <ul> <li>aver sostenuto spese in R&S pari ad almeno il 15% del maggiore tra costo e valore totale della produzione;</li> <li>impiegare personale altamente qualificato (almeno 1/3 con dottorato o 2/3 con laurea magistrale);</li> <li>essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o un software registrato.</li> </ul> </li> </ul> <h2>Cosa sono le PMI innovative?</h2> <p>Le <strong>PMI innovative</strong> sono imprese di piccole o medie dimensioni, costituite anche da più di 5 anni, che continuano ad avere una forte componente innovativa. A differenza delle startup, le PMI innovative:</p> <ul> <li>non hanno limiti di età aziendale;</li> <li>possono distribuire utili;</li> <li>devono rispettare i requisiti di innovazione definiti dal Decreto Legge 3/2015, molto simili a quelli delle startup.</li> </ul> <p>Anche in questo caso, l’impresa deve essere iscritta nell’apposito elenco delle PMI innovative presso la <strong>Camera di Commercio</strong>.</p> <h2>Perché sono importanti per il crowdfunding?</h2> <p>Sia le startup sia le PMI innovative sono tra le principali protagoniste delle campagne di <a href="https://www.opstart.it/it/blog/equity-crowdfunding-cose-e-come-funziona" target="_blank">equity crowdfunding</a>. Questo perché:</p> <ul> <li>godono di <strong>incentivi fiscali</strong> per gli investitori (fino al 30% di detrazione o deduzione);</li> <li>sono accessibili anche a investitori retail grazie alla normativa favorevole;</li> <li>hanno bisogno di capitali per crescere e scalare rapidamente, rendendole interessanti per chi cerca operazioni ad alto potenziale.</li> </ul> <p>Per un approfondimento sulle agevolazioni fiscali connesse a queste imprese, consulta la sezione: <a href="https://www.opstart.it/it/come-funziona?TAB=4" target="_blank">Vantaggi fiscali per chi investe</a>.</p> <h2>Come verificare se un’azienda è innovativa?</h2> <p>Per avere conferma che una società sia riconosciuta come startup o PMI innovativa, puoi consultare:</p> <ul> <li>l’elenco ufficiale del Registro delle Imprese, disponibile sul sito della Camera di Commercio;</li> <li>i documenti forniti nella pagina della campagna di investimento, come il <a href="https://www.opstart.it/it/blog/che-cosa-sono-exit-strategy-e-profit-strategy-in-equity-crowdfunding" target="_blank">KIIS</a> o la visura camerale aggiornata.</li> </ul> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>Le startup e le PMI innovative sono imprese dinamiche, ad alta intensità tecnologica, che rappresentano una componente fondamentale del tessuto economico e finanziario del Paese</strong>. Investire in queste realtà significa supportare l’innovazione e beneficiare di vantaggi fiscali e di crescita potenzialmente elevata. Tuttavia, è importante verificarne lo status e comprenderne le caratteristiche per compiere scelte consapevoli e strategiche.</p>
<p><strong>Il questionario di conoscenza è uno strumento obbligatorio introdotto dal Regolamento UE 2020/1503 per garantire che ogni investitore comprenda i rischi legati al crowdfunding.</strong> Se il risultato del test ti classifica come “non appropriato”, potrai comunque procedere con l’investimento, ma con alcune limitazioni. In questa guida spieghiamo cosa significa “non appropriato”, quali sono le conseguenze operative e come è possibile investire anche in presenza di un esito non pienamente positivo.</p> <h2>Cos'è il questionario di conoscenza e perché è obbligatorio?</h2> <p>Il <strong>questionario di conoscenza</strong> è previsto dal Regolamento Europeo ECSP 2020/1503, entrato in vigore in Italia con il Regolamento Consob n. 22720/2023. Esso serve a valutare il livello di:</p> <ul> <li>esperienza in materia di strumenti finanziari;</li> <li>conoscenza dei rischi legati al crowdfunding;</li> <li>capacità finanziaria dell’investitore.</li> </ul> <p>Il test è obbligatorio per tutti gli <strong>investitori non sofisticati</strong>, ovvero coloro che non rientrano nei parametri definiti dalla normativa per qualificarsi come “sofisticati”.</p> <h2>Chi è esonerato dal questionario?</h2> <p>Non sono tenuti a compilare il test gli investitori che risultano già qualificati come <strong>soggetti sofisticati.</strong></p> <p>Per sapere se puoi essere qualificato come investitore sofisticato, consulta la sezione <a href="https://www.opstart.it/it/come-funziona/come-investire" target="_blank">come funziona Opstart</a>.</p> <p></p>Se hai i requisiti, puoi richiedere di essere riconosciuto come investitore sofisticato tramite la tua area utente, nella sezione “Diventa investitore sofisticato”. <h2>Cosa succede se il risultato del test è “non appropriato”?</h2> <p>Se il sistema determina che il tuo profilo è “<strong>non appropriato</strong>”, potrai comunque investire, ma potranno essere applicati <strong>limiti all’ammontare investibile</strong> per proteggere il tuo capitale. Nello specifico, potresti incontrare le seguenti limitazione:</p> <ul> <li>massimo 1.000 euro di investimento;</li> <li>oppure fino al 5% del tuo patrimonio netto, se questo valore è superiore a 1.000 euro e se decidi di condividere con il portare l’ammontare del tuo patrimonio, tramite il <a href="https://www.opstart.it/it/come-funziona/il-questionario-di-conoscenza" target="_blank">simulatore della capacità di sostenere le perdite</a>.</li> </ul> <p>Questi limiti servono a garantire che l’esposizione economica sia proporzionata alla tua capacità finanziaria e alla tua comprensione dei rischi.</p> <h2>Posso investire oltre i limiti se risulto “non appropriato”?</h2> <p>Sì, è possibile <strong>superare i limiti standard anche con un profilo “non appropriato”</strong>, a condizione che:</p> <ul> <li>tu abbia ottenuto un <strong>punteggio sufficiente nella sezione del questionario relativa alla comprensione dei rischi</strong>;</li> <li>tu presenti una <strong>valutazione di appropriatezza rilasciata da un intermediario autorizzato</strong> (ad esempio una banca o SIM);</li> <li>tu dichiari di essere consapevole dei rischi e accetti di procedere.</li> </ul> <p>Questo sistema è stato pensato per tutelare l’investitore, ma anche per non limitarne eccessivamente la libertà di azione in caso di reale consapevolezza del proprio profilo di rischio.</p> <h2>Conclusione</h2> <p><strong>Risultare “non appropriato” al questionario di conoscenza non blocca l’investimento, ma lo regola con maggiore cautela</strong>. Il test ha una funzione educativa e preventiva, ma non impedisce agli utenti consapevoli di partecipare alle campagne, anche oltre i limiti standard. Grazie agli strumenti messi a disposizione da Opstart, ogni investitore può accedere in modo sicuro e informato al mondo del crowdfunding, compatibilmente con le proprie competenze e capacità finanziarie.</p>