FAQ

Che diritti hanno i sottoscrittori della campagna di equity crowdfunding?

Chi partecipa a una campagna di equity crowdfunding entra nel capitale sociale dell’impresa, acquisendo lo status di socio a tutti gli effetti. Tuttavia, i diritti di cui gode ogni investitore possono variare a seconda della tipologia di quote o azioni sottoscritte. In questo approfondimento vediamo quali diritti patrimoniali e amministrativi spettano agli investitori, come vengono regolati, e dove è possibile consultarli in dettaglio prima di investire.

Quali sono i diritti principali riconosciuti agli investitori?

I sottoscrittori di una campagna di equity crowdfunding ottengono diritti patrimoniali, come ad esempio:

  • partecipazione agli utili dell’impresa, in base alla quota detenuta;
  • diritto di cessione della propria partecipazione, eventualmente attraverso mercati secondari come CrowdArena;
  • possibili vantaggi fiscali, come le agevolazioni fino al 50% per investimenti in startup e PMI innovative.

Oltre ai diritti economici, possono essere attribuiti anche diritti amministrativi. Tuttavia, questi dipendono dalla tipologia delle quote offerte nella campagna: alcune quote possono ad esempio garantire diritto di voto nelle assemblee, mentre altre no.

Esistono quote con diritti differenti?

Sì. Le startup e PMI innovative possono emettere strumenti finanziari con diritti differenziati. Le campagne possono prevedere ad esempio:

  • quote senza diritto di voto;
  • quote privilegiate nella distribuzione degli utili;
  • clausole di co-vendita (tag-along) o di vendita forzata (drag-along).

È importante che l’investitore consulti con attenzione la documentazione precontrattuale per conoscere esattamente quali diritti derivano dalla partecipazione alla specifica campagna.

Dove posso trovare i dettagli sui diritti dei sottoscrittori?

Le informazioni dettagliate sono contenute nel KIIS (Key Investment Information Sheet), un documento che ogni emittente deve pubblicare. In questo documento sono specificati:

  • la natura delle quote/azioni offerte;
  • i diritti patrimoniali e amministrativi associati;
  • le eventuali clausole particolari che disciplinano la governance o la gestione dei soci.

Inoltre, è possibile trovare ulteriori chiarimenti all’interno della sezione FAQ di Opstart o consultare approfondimenti come questa guida sui patti di co-vendita.

I sottoscrittori possono vendere le proprie quote?

In linea generale, sì. Le quote possono essere cedute a terzi, anche se le modalità possono essere limitate da clausole statutarie. La crescente diffusione di mercati secondari, come CrowdArena, rende più agevole la liquidità delle quote acquisite attraverso l’equity crowdfunding.

Per una panoramica completa sul funzionamento di una campagna, consulta la guida alla piattaforma.

Conclusione

Partecipare a una campagna di equity crowdfunding significa diventare soci a tutti gli effetti, con i relativi diritti patrimoniali e, in alcuni casi, amministrativi. Tuttavia, questi diritti possono variare in base alle quote offerte: per questo è fondamentale leggere attentamente il KIIS e gli altri documenti ufficiali della campagna prima di investire.