FAQ

Quali sono i principali rischi dell'investimento in start-up e PMI?

Investire in startup e PMI tramite crowdfunding è un’opportunità ad alto potenziale, ma non priva di rischi. La possibilità di ottenere rendimenti elevati è spesso controbilanciata dalla natura giovane e non consolidata delle realtà imprenditoriali coinvolte. In questa guida analizziamo i principali fattori di rischio connessi a questi investimenti, per aiutarti a valutare con maggiore consapevolezza ogni operazione e costruire un portafoglio bilanciato.

Qual è il rischio principale negli investimenti in startup?

Il rischio di perdita totale o parziale del capitale investito è il più rilevante. Le startup e le PMI innovative sono spesso aziende in fase iniziale o in forte crescita, con modelli di business ancora in validazione. Sebbene possano generare rendimenti interessanti nel medio-lungo periodo, il tasso di insuccesso è fisiologicamente più elevato rispetto a imprese mature o quotate.

Ciò significa che l’investimento effettuato potrebbe non generare ritorni o addirittura andare perso, qualora l’azienda non raggiungesse i propri obiettivi o cessasse l’attività.

Cos'è il rischio di illiquidità?

Un altro rischio fondamentale è quello dell’illiquidità. Le quote sottoscritte in una campagna di equity crowdfunding non sono facilmente rivendibili, perché non esiste un mercato secondario strutturato dove poterle scambiare liberamente.

Se l’investitore ha bisogno di liquidare l’investimento, potrebbe trovarsi nell’impossibilità di farlo tempestivamente o senza perdite. Solo alcune piattaforme, come Opstart, offrono soluzioni parziali come CrowdArena, un portale interno per lo scambio quote, ma i volumi sono comunque limitati rispetto ai mercati regolamentati.

Ci sono altri fattori di rischio?

Sì. Tra gli altri rischi da tenere in considerazione troviamo:

  • rischio di diluizione: in caso di aumenti di capitale futuri, la percentuale di partecipazione dell’investitore iniziale potrebbe ridursi se non partecipa alla nuova emissione;
  • rischio di governance: spesso l’investitore retail non ha diritto di voto o non ha voce attiva nella gestione dell’azienda, specialmente in presenza di quote prive di diritti amministrativi;
  • rischio informativo: nonostante la normativa preveda la pubblicazione del KIIS, la disponibilità di dati può essere inferiore rispetto alle società quotate o regolamentate.

Come posso mitigare questi rischi?

Non è possibile eliminare del tutto i rischi, ma si possono adottare alcune strategie di mitigazione:

  • diversificazione: investire in più campagne e settori riduce l’impatto di un singolo fallimento sul portafoglio complessivo;
  • analisi del progetto: leggere attentamente il business plan, il KIIS e lo statuto della società prima di investire;
  • investire solo capitali che si è disposti a immobilizzare per lungo periodo, e che non servono per esigenze imminenti;
  • considerare l’investimento in startup come parte di una strategia a lungo termine.

Per approfondire i fattori di rischio ti invitiamo a consultare anche: Rischi e opportunità dell’economia reale e Come investire in crowdfunding in modo sicuro.

Conclusione

L’investimento in startup e PMI attraverso crowdfunding comporta rischi tipici dell’innovazione e delle fasi early stage. Tuttavia, conoscendo bene il contesto e adottando un approccio consapevole e diversificato, è possibile sfruttare le opportunità offerte da questo strumento alternativo. La trasparenza informativa, la piattaforma di supporto e i contenuti educativi messi a disposizione da Opstart sono risorse fondamentali per prendere decisioni fondate e tutelare il proprio capitale.

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