Il fenomeno dell’equity crowdfunding, in particolare, sta acquisendo sempre più popolarità, ma non molti sanno che, nel 2013, l’Italia è stato il primo Paese europeo a dotarsi di una normativa specifica al riguardo. Consob, l’Autorità italiana per la vigilanza nei mercati finanziari, è intervenuta a regolamentare il settore per garantire la possibilità di investire in crowdfunding in modo sicuro. Il percorso Investor Education sviluppato da questo ente vuole creare fiducia nell’investitore e renderlo consapevole in merito.
L’equity crowdfunding consiste nell’acquisto di una quota o azione di una start-up o PMI, che si esegue su portali online autorizzati e vigilati da Consob e iscritti in un apposito registro, che devono rispettare il relativo regolamento.
Il regolamento prevede, tra le altre garanzie, che le operazioni finanziarie – cioè il pagamento delle quote – siano sempre gestite da una banca o una SIM e che quindi i portali non trattengono mai direttamente somme di denaro. Inoltre, il potenziale investitore prima di effettuare l’ordine di acquisto deve compilare un questionario denominato MIFID per dimostrare di aver letto tutte le informative e compreso le caratteristiche e i rischi dell’investimento in equity crowdfunding.
Per prima cosa, quindi, per investire in crowdfunding in modo sicuro è opportuno consultare l’elenco dei portali autorizzati presente sul sito della Consob e verificare che il portale scelto sia idoneo a operare. Il secondo criterio nella scelta dell’intermediario è affidarsi a portali che eseguano una buona selezione delle aziende da proporre. Un ulteriore aiuto in questa valutazione viene dal controllo dei track record del portale, cioè della sua percentuale di successi.
Per ciascun progetto proposto, il portale deve fornire una scheda informativa standard e tutta la documentazione relativa (tra cui visura camerale, statuto, business plan, documento di offerta): è fondamentale consultare tutto con attenzione prima di scegliere in quale progetto di crowdfunding investire. In particolare, il business plan deve contenere, oltre alla descrizione del progetto di investimento e del tipo di impresa che si intende creare:
A questo link Opstart spiega nel dettaglio queste e tutte le altre informazioni da verificare prima di investire in un progetto di equity crowdfunding.
È buona norma per tutti gli investitori, ma è particolarmente importante per chi decide di investire in crowdfunding, effettuare una “diversificazione” del proprio portafoglio di investimenti.
L’equity crowdfunding è un investimento dal rischio più elevato di altri, perché comporta la partecipazione come soci al rischio economico di start-up o PMI Innovative e non, che sono per definizione meno solide, inizialmente, di imprese più mature e tradizionali. Rischio maggiore significa anche potenziali guadagni più elevati, ma bisogna essere consapevoli che questo tipo di investimenti può esporre al rischio di perdere l’intero capitale investito.
Per questo motivo, per investire in crowdfunding in modo sicuro è fondamentale valutare attentamente la somma da impiegare: investire somme di cui si può sostenere anche una perdita totale e che rappresentino solo una piccola parte del proprio portafoglio, suddividendolo in investimenti diversificati anche con attività più tradizionali e meno rischiose.
L’investitore che decide di investire qualsiasi somma in equity crowdfunding può cambiare idea entro dei limiti temporali stabiliti, esercitando il diritto di revoca e recesso:
In entrambi i casi è sufficiente una comunicazione al portale e non ci sono spese per l’investitore, che si vedrà restituire le somme eventualmente già versate.
Opstart ha raccolto a questo link tutte le normative relative all’equity crowdfunding per aiutare a investire in maniera consapevole e conoscere tutti i propri diritti.
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