Un acceleratore per startup è un supporto utile per startup nelle prime fasi di vita che, dopo aver posto le basi del proprio business, hanno bisogno di una spinta per crescere in modo significativo e solido. Gli acceleratori vengono confusi di frequente con gli incubatori di startup, ma sono due servizi diversi.
“Acceleratore” e “incubatore” vengono spesso usati come sinonimi, perché le attività di questi soggetti sono simili e perché esistono realtà ibride che svolgono entrambe le funzioni.
Le differenze tra acceleratori e incubatori di startup riguardano sia la fase di sviluppo di una società in cui possono intervenire, sia le modalità di supporto che possono offrire alle startup.
Un incubatore di startup si occupa di idee imprenditoriali ancora in fase di definizione e sviluppo: un aspirante imprenditore si può rivolgere a un incubatore quando ha un’idea da cui vuole creare una startup, che ancora non esiste o possiede solo le fondamenta. Il supporto consiste innanzitutto negli spazi fisici in cui lavorare e nella fornitura di un team per il perfezionamento e la validazione dell’idea di business, se i founder non ne hanno ancora uno proprio. Anche le startup che vogliono fare una campagna di crowdfunding, ma non hanno la preparazione necessaria, possono rivolgersi prima a un incubatore: è una linea incoraggiata da Opstart, che ha avviato una partnership con l’incubatore Startup Geeks.
Un acceleratore di startup, invece, interviene in una fase successiva, fornendo supporto a startup early stage che hanno già definito il loro business, creato uno scheletro di struttura aziendale, delineato i processi fondamentali, e possono già aver mosso i primi passi sul mercato, ma hanno bisogno di consulenza strategica e risorse finanziarie per fare il salto di qualità e affermarsi sul mercato.
Per loro natura, quindi, il percorso di incubazione e quello di accelerazione hanno anche durata diversa: più lungo il primo (fino a 36 mesi circa), più breve il secondo (circa 6 mesi).
Acceleratori e incubatori hanno anche aspetti in comune: entrambi forniscono l’accesso a preziose reti di contatti professionali.
Una startup che voglia intraprendere un percorso di accelerazione deve sottoporre il proprio progetto a un acceleratore d’impresa che offra i servizi idonei alle sue necessità e superare una selezione: gli acceleratori verificano le potenzialità del business di ciascuna startup candidata e valutano se le caratteristiche fondamentali dell’azienda sono compatibili con il percorso.
Una volta superata la selezione, la startup avvia il percorso di affiancamento con l’acceleratore, che può consistere sia in una consulenza strategica e professionale, sia in formazione sia in finanziamenti o fornitura di strumenti, spazi di lavoro e altri tipi di supporto materiale.
I programmi di accelerazione ideati per la fase seed di una startup si concentrano sulla ricerca di investitori, sulla composizione del team, sulla gestione dell’operatività, sul lancio del prodotto sul mercato.
I programmi dedicati a startup più mature, che si sono già affacciate sul mercato, riguardano invece soprattutto il networking, il marketing, l’aumento dell’efficienza produttiva.
I percorsi di accelerazione hanno un costo, che di solito dev’essere corrisposto in quote di partecipazione della società.
Per decidere se rivolgersi a un acceleratore, una startup deve capire le proprie esigenze e valutare le sostenibilità dei costi di un percorso di accelerazione. Esistono, inoltre, tantissimi tipi di acceleratore per startup: è importante individuare quello più adatto per programma, eventuale settore economico di specializzazione, costo e modalità di erogazione dei servizi.
Nella decisione giocano un ruolo importante i vantaggi che un acceleratore di startup può offrire:
Tutti questi vantaggi possono essere fondamentali per aiutare una startup a superare le difficoltà e i rallentamenti delle fasi iniziali di sviluppo, diventare competitiva e più attrattiva per gli investitori. Anche un percorso di accelerazione può essere un buon preludio di una campagna di crowdfunding di successo, in cui è possibile reimpiegare le nuove competenze acquisite.
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