Nel panorama economico e imprenditoriale contemporaneo, le startup innovative rappresentano un motore cruciale di innovazione e crescita economica. Per questo sono oggetto di attenzioni speciali da parte delle istituzioni e per capire che cos’è una startup innovativa è necessario essere sempre aggiornati sulle normative più recenti. La definizione di startup innovativa in Italia e le agevolazioni previste per queste imprese sono infatti cambiate con il ddl Concorrenza e la legge Centemero di dicembre 2024.
In questo articolo analizzeremo tutte le novità, offrendo uno sguardo approfondito sulla nuova legislazione e su come essa supporti le startup e le scale-up nel loro percorso di sviluppo. Alla fine della lettura non potrai sbagliarti… saprai con certezza che cos’è una startup innovativa oggi.
Una startup innovativa è un’impresa giovane, caratterizzata da una forte componente tecnologica e un elevato potenziale di crescita. Queste imprese puntano a sviluppare nuovi prodotti o servizi che introducono soluzioni innovative nel mercato, spesso avvalendosi delle tecnologie più avanzate. La loro capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di sfruttare le nuove opportunità le rende attori chiave nell’attuale ecosistema economico globale. Lo ha sottolineato anche Mario Draghi nel suo recente rapporto sulla competitività europea.
I Paesi che incentivano adeguatamente lo sviluppo di startup ottengono mediamente performance economiche migliori e hanno prospettive più rosee per il loro futuro. L’attività di ricerca e sviluppo delle startup è fondamentale per la competitività economica, per la produttività, per la creazione di posti di lavoro e anche per l’individuazione di soluzioni tecnologiche alla grande questione del cambiamento climatico.
In Italia l’ecosistema startup è in crescita ma soffre la burocrazia farraginosa e la carenza di investimenti: le novità introdotte dal legislatore a dicembre 2024 hanno proprio l’obiettivo di risolvere questi problemi, facilitando l’accesso ai finanziamenti per le startup davvero innovative e supportando la fase di scale-up per migliorare il tasso di sopravvivenza e accelerare quello di crescita delle piccole imprese innovative.
Una società per rientrare nello status di startup innovativa dal 2025 deve essere una micro, piccola o media impresa come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE e possedere i seguenti requisiti:
Inoltre, è necessario possedere almeno uno dei seguenti ulteriori requisiti:
La novità principale è che sono escluse dal novero delle startup innovative le agenzie e le società di consulenza, perché l’obiettivo è quello di concentrare le risorse solo sulle imprese davvero innovative e soprattutto scalabili.
Non solo: il rispetto dei requisiti elencati ammette al registro delle imprese innovative per 3 anni, invece dei 5 previsti dalla normativa precedente. Per poter mantenere lo status di startup innovativa per altri 2 anni è necessario dimostrare almeno uno dei seguenti requisiti:
In questa fase di passaggio tra la precedente normativa e quella nuova come si devono comportare le startup che sono già iscritte al registro delle imprese innovative secondo i vecchi requisiti?
Le startup già esistenti e registrate come imprese innovative devono allinearsi ai nuovi requisiti con le seguenti tempistiche:
Le imprese che non possiedono più i requisiti, invece, devono verificare la possibilità di iscriversi al registro delle PMI innovative.
Una delle grandi novità della nuova normativa sulle startup innovative è l’introduzione del concetto di scale-up. Trascorsi 5 anni dall’iscrizione al registro delle imprese innovative, una startup può rimanervi per altri 4 anni se è diventata una scale-up innovativa, ovvero se possiede uno dei seguenti requisiti:
In totale, quindi, è possibile beneficiare di incentivi economici e agevolazioni fiscali e burocratiche per un periodo che arriva fino a 9 anni. Vediamo quali sono i benefici aggiornati per una startup innovativa in Italia.
Una startup innovativa oggi ha a disposizione un importante supporto per consolidarsi e crescere e deve sfruttare in modo integrato le opportunità della finanza agevolata, quelle della finanza alternativa come il crowdfunding e quelle della finanza tradizionale.
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