Investire in startup: quali sono le opportunità di guadagno

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Investire in startup: quali sono le opportunità di guadagno

Febbraio 07, 2025 La redazione Equity Crowdfunding

Le opportunità di guadagno per chi sceglie di investire in startup sono molte e diversificate tra di loro: derivano non solo dalle diverse possibili modalità di trasformazione dell’investimento in liquidità, ma anche dalle agevolazioni fiscali riconosciute a chi investe in imprese innovative in Italia.

Oltre a contribuire allo sviluppo dell’economia reale, fatta di persone che hanno idee sostenibili per il territorio e l’ambiente, che danno lavoro a giovani, categorie svantaggiate, imprenditrici e persone che valorizzano il nostro Paese con la loro innovazione, i vantaggi di investire in startup sono anche molti in termini di diversificazione degli investimenti e di guadagno.

Cosa significa investire in startup con l’equity crowdfunding

Per comprendere quali siano, in concreto, le opportunità di guadagno per chi decide di investire in startup o PMI innovative tramite l’equity crowdfunding, facciamo chiarezza su cosa significhi sostenere un progetto di business tramite questa pratica.

Equity crowdfunding significa investire diventando soci della startup o della PMI scelta. In pratica, si comprano delle quote societarie o delle azioni. Rispetto ad altri tipi di crowdfunding, che prevedono di dare all’investitore, in cambio al capitale, una ricompensa concreta o simbolica, nel caso dell’equity crowdfunding la ricompensa è diventare parte del business: si tratta di uno strumento finanziario a tutti gli effetti. La società che chiede capitale offre all’investitore un titolo di partecipazione, e i meccanismi per gestire queste operazioni, in Italia, sono normati, autorizzati e controllati da Consob e Banca d’Italia sulla base della più recente regolamentazione europea.

Caratteristiche dell’investimento in startup

  • Investire in startup significa fare un investimento ad alto rischio e a lungo termine: tanto negli investimenti alternativi come il crowdfunding, quanto in quelli tradizionali, a grandi opportunità di guadagno corrispondono alti rischi e una buona dose di pazienza. Il guadagno per l’investitore è strettamente legato al successo d’impresa della startup o della PMI in cui ha creduto. Per questo, l’investimento prevede un orizzonte temporale di almeno 5 anni, tempo minimo per l’impresa di dimostrare quanto sia solida, quanto abbia da offrire, quanto sappia superare momenti di crisi e, non ultimo, sviluppare un mercato e quindi crescita di fatturato.
  • Le opportunità di guadagno, però, sono più alte della media degli investimenti di tipo azionario: se si sceglie di investire in un’impresa particolarmente valida alle prime fasi della propria crescita, il suo valore iniziale sarà basso e quindi lo sarà anche il costo delle quote di partecipazione, ma aumenterà esponenzialmente nel giro di qualche anno.  Opstart in fase di selezione analizza e valuta accuratamente i business plan e le idee imprenditoriali da un punto di vista quantitativo e qualitativo, per accettare sul portale solo i progetti che hanno un potenziale di successo molto alto.
  • Inoltre, non bisogna dimenticare che investire in startup dà diritto ad un’agevolazione fiscale che arriva fino al 65% e che rappresenta già un notevole rientro del capitale investito.

Investire in startup: come si guadagna?

Il guadagno vero e proprio dell’investire in startup si verifica in due modi principali, definiti exit strategy o profit strategy.

La exit è l’uscita dall’investimento, che può avvenire quando:

  • la startup in cui si ha investito viene acquistata da parte di un grosso player (esempio: sostengo una piccola startup di corrieri eco-sostenibili per le consegne, che cresce e diventa sempre più appetibile e alla fine viene acquistata, supponiamo, da un grande player che si occupa di delivery di cibo)
  • si vendono le quote a investitori terzi attraverso trattative private o apposite bacheche elettroniche destinate agli annunci di scambio di quote o azioni di startup e PMI precedentemente oggetto di campagne di equity crowdfunding. La procedura è facilitata se le quote vengono acquistate con il Regime alternativo di intestazione. Questa possibilità è riservata alle persone fisiche residenti in Italia. Con la nuova normativa, invece, le persone giuridiche e i non residenti potranno aderire solo al regime ordinario.
  • la società si quota in Borsa e gli investitori possono vendere le proprie quote sul mercato pubblico. Per le startup e le PMI la quotazione in Borsa è un obiettivo ambizioso e costoso, ma con il Crowdlisting – strumento finanziario ideato da Giovanpaolo Arioldi, CEO e co-founder di Opstart – è possibile replicare in economia le IPO – Initial Public Offering, procedura di collocamento sul mercato di azioni di nuova emissione. Il processo avviene tramite il Direct Listing su una Borsa europea, con il fine di rendere liquide e liquidabili le azioni di una società che ha raccolto capitali con una campagna di equity crowdfunding. Con Crowdlisting, i vantaggi per gli investitori sono diversi: investire in una società con una chiara strategia di liquidità, ovvero avere la certezza di avere titoli negoziabili nel breve termine; non da meno è la sicurezza di vedersi assegnati i titoli senza nessuna forbice di prezzo, che rimane quello stabilito nella campagna di equity crowdfunding, chiaro e pubblico. La conseguenza è un processo molto più trasparente e meno costoso rispetto a un’IPO tradizionale.

La profit strategy, invece, punta sulla distribuzione di dividendi che può avvenire quando l’impresa diventa profittevole (esempio: se la startup di corrieri eco-sostenibili di cui sopra diventa redditizia e genera profitti che vengono distribuiti tra tutti i soci). Attenzione però: fino a che l’impresa detiene lo status di startup innovativa ha il vincolo di non distribuzione degli utili.

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