Raccogliere capitale online significa cogliere un’opportunità di finanziamento che permette alle imprese di svincolarsi dal canale bancario per l’accesso al credito. Le vie tradizionali di finanziamento, infatti, risultano onerose in termini di tempo e condizioni per imprese giovani come startup o PMI che hanno bisogno di capitale per crescere e rafforzarsi, e non sono sempre accessibili.
Il crowdfunding fornisce a questo tipo di imprese una strada alternativa per raccogliere capitale in modo più facile e rapido rivolgendosi direttamente ai potenziali investitori attraverso il web. Le modalità possibili, inoltre, sono ormai molte e variegate, in grado di soddisfare le diverse esigenze che una società può avere a seconda del suo stadio di crescita e dell’obiettivo del finanziamento.
Ormai da una decina d’anni per le imprese esiste l’opportunità di raccogliere capitali online su portali specializzati. La caratteristica principale del crowdfunding è la possibilità di essere finanziati da una molteplicità di soggetti, sia privati sia istituzionali. Per quanto riguarda l’obiettivo economico della raccolta, a seconda della tipologia, può andare da alcune decine di migliaia a diversi milioni di euro (8 milioni è il limite massimo), e come anticipato possono partecipare piccoli risparmiatori, investitori con un ampio portafoglio come ad esempio i business angels e anche investitori istituzionali.
Tutto questo avviene su appositi portali online che possono essere specializzati in una sola tipologia di crowdfunding o coprire più tipologie, come Opstart che ha costruito un intero hub fintech con portali per tante modalità di crowdfunding diverse.
La raccolta di capitale online rientra nella macrocategoria del “crowdinvesting”, cappello sotto il quale si identificano gli strumenti finanziari in crowdfunding. Le sottocategorie principali di questa macrocategoria sono equity crowdfunding, debt crowdfunding e lending crowdfunding.
L’equity crowdfunding è il primo strumento finanziario alternativo diffusosi in Italia e consiste nel raccogliere capitale offrendo in cambio titoli di partecipazione della società. Gli investitori diventano quindi soci dell’impresa e acquisiscono il diritto alla distribuzione degli utili, oltre che eventuali diritti amministrativi in proporzione all’investimento effettuato e secondo criteri prestabiliti dalla società.
L’equity crowdfunding è uno strumento regolato nello specifico da Consob già a partire dal 2013, e solo le piattaforme autorizzate da questa istituzione possono offrire tale servizio. Ai tempi dell’emanazione del regolamento, solo le startup innovative potevano accedere a questo strumento finanziario, mentre con le successive modifiche l’opportunità di raccogliere capitale online con l’equity crowdfunding è stata estesa anche a tutte le PMI.
La tipologia di crowdfunding che secondo l’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano ha il maggiore volume di capitali raccolti è il lending crowdfunding, che funziona come un prestito: l’impresa raccoglie capitali dagli investitori e lo restituisce con gli interessi concordati in un periodo di tempo prestabilito. Questo strumento permette alle società richiedenti di ottenere prestiti in maniera veloce, facile e con poca burocrazia.
Opstart declina il lending crowdfunding anche in un altro modo ancor più innovativo: la divisione Crowdbridge permette alle imprese di ottenere rapidamente liquidità, in attesa di un evento finanziario futuro e certo, in un’ottica di finanziamento ponte. La raccolta in Crowdbridge è infatti un ponte, che permette all’azienda di anticipare i suoi investimenti. D’altra parte gli investitori prestano denaro all’azienda con la certezza che questa avrà le risorse per rimborsare il prestito nei tempi previsti, in virtù dell’evento finanziario certo atteso.
L’ultimo strumento finanziario che si basa sul crowdfunding è il debt crowdfunding, ovvero il collocamento di obbligazioni o titoli di debito attraverso portali di equity crowdfunding che hanno richiesto e ottenuto una specifica autorizzazione da Consob. Il collocamento può avvenire nei confronti di una platea di investitori professionali e alcune categorie di investitori retail.Per tutti questi strumenti ci saranno grosse novità a partire dal 2023, quando la normativa di riferimento cambierà con l’entrata in vigore del Regolamento UE sul Crowdfunding, di cui abbiamo già parlato in passato.
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