Le aziende che aspirano a essere il più possibile sostenibili devono sapere come si ottiene il rating ESG per avere una valutazione sul proprio impegno in ambito sostenibilità e, se interessati, per far certificare il proprio impegno e i risultati raggiunti.
Tutte le informazioni su cosa sono i criteri ESG si trovano in questo precedente articolo. In sintesi l’acronimo significa Environmental, Social, Governance e racchiude le condizioni che un’azienda deve rispettare per essere considerata sostenibile dal punto di vista non solo ambientale, ma anche sociale e di governance. I criteri ESG sono dei parametri per misurare in modo concreto le politiche e le scelte di un’impresa nella direzione del rispetto dell’ambiente nel senso più ampio del termine, del rispetto dei diritti umani e civili dei dipendenti, della trasparenza in merito alla gestione manageriale, ai ruoli, ai rapporti di lavoro.
Dalla misurazione di questi parametri si può ottenere un rating, ossia un punteggio, che definisce il livello di sostenibilità raggiunto da un’azienda e si affianca ai più comuni rating economico-finanziari per fornire un quadro completo della società in questione agli investitori.
La storia dei criteri ESG parte da una conferenza del 2005 intitolata “Who cares wins” in cui figure istituzionali sia governative sia provenienti dal mondo finanziario si confrontarono con tecnici ed esperti in merito all’importanza da attribuire agli elementi di responsabilità ambientale e sociale nell’ambito degli investimenti. In quell’occasione si coniò l’acronimo ESG e si cominciarono a sviluppare i relativi concetti.
Le conclusioni di quella conferenza presero corpo nel 2006, quando le Nazioni Unite elaborarono dei principi per l’investimento responsabile (PRI) per incentivare gli investimenti nell’ambito della sostenibilità. Da quell’anno, la consapevolezza e l’urgenza dei temi della sostenibilità legata al cambiamento climatico sono aumentate esponenzialmente giorno dopo giorno. Tappa fondamentale di questa consapevolezza è l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in cui nel 2015 le Nazioni Unite definiscono 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals), firmati da 193 Paesi. È lo stesso anno dello storico Accordo di Parigi sulla lotta al cambiamento climatico.
Nel 2018, continuando questo percorso, la Commissione Europea ha chiesto a un gruppo di tecnici esperti di finanza sostenibile di elaborare dei criteri di valutazione delle attività commerciali in termini di sostenibilità, recuperando i concetti di ESG.
La necessità di incentivare gli investimenti sostenibili è diventata così impellente che i criteri ESG sono ormai diventati ufficiali e riconosciuti anche dall’Unione Europea e dall’ONU. Al punto che l’attribuzione di un rating ESG è spesso un criterio utilizzato per stabilire quali aziende abbiano il diritto a determinati vantaggi fiscali, incentivi statali ecc., come parte dei piani nazionali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità stabiliti dagli accordi europei e internazionali. Un esempio è proprio il PNRR italiano, che prevede ben 68,6 miliardi di finanziamenti per la transizione ecologica, coinvolgendo in larga parte le imprese.
Risulta quindi evidente quanto sia importante per un’azienda oggi conoscere come si ottiene il rating ESG e compiere azioni concrete per diventare sempre più sostenibile, nell’ottica di attrarre investimenti e di usufruire delle agevolazioni statali. Anche gli investitori, infatti, si stanno muovendo sempre di più verso le imprese o i fondi di investimento che includono i criteri ESG nella propria valutazione: i dati mostrano chiaramente il legame direttamente proporzionale tra rispetto dei parametri ESG e performance finanziarie. A punteggi ESG più elevati, cioè, corrisponde una più elevata redditività e una maggiore attrattività nei confronti degli investitori (fonte: investimentifinanziari.it).
Ma come certificare il proprio sforzo in tale direzione e i risultati raggiunti? Come per il rating economico-finanziario, anche in questo caso è necessario rivolgersi a un’agenzia di rating specializzata in ESG. Sono centri di ricerca specializzati nella raccolta ed elaborazione di informazioni sul profilo ambientale, sociale e di governance delle imprese. Ce ne sono molte, e ognuna ha le proprie modalità di calcolo: non tutti gli aspetti della valutazione, infatti, sono oggettivi, e non c’è uno standard univoco, anche se iniziano a esserci richieste da più parti di una definizione di uno standard omogeneo.
La raccolta dei dati delle agenzie di rating coinvolge informazioni pubbliche, documenti aziendali, documenti delle autorità di vigilanza e delle associazioni di categoria, sopralluoghi in azienda, colloqui con la direzione ecc. All’azienda stessa viene richiesto di fornire documenti e informazioni, quindi, ma l’analisi richiede necessariamente il ricorso a fonti imparziali e il confronto tra più fonti.
Una volta terminata l’analisi, l’agenzia fornisce all’azienda la certificazione del suo rating ESG, che prevede un punteggio globale e un punteggio analitico per ogni lettera dell’acronimo.
Adesso che hai tutte le informazioni su come si ottiene il rating esg, aggiungiamo un ultimo tassello: dal 2021 siamo anche noi diventati sostenibili, compensando le nostre emissioni grazie alle foreste di Forever Bambù, e abbiamo redatto il nostro primo bilancio di sostenibilità con Rating ESG. Investire con Opstart significa investire in modo sostenibile, in progetti attentamente selezionati anche da questo punto di vista. Vuoi scoprire quali? Prenota una call con il nostro team!
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