Come si emette un Minibond?

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Come si emette un Minibond?

Maggio 09, 2024 Minibond

Per le PMI in cerca di finanziamenti oggi è importante sapere come si emette un Minibond: a partire dal Decreto Sviluppo del 2012 i Minibond sono un utile strumento finanziario a disposizione delle società non quotate in Borsa per raccogliere capitale a sostegno della crescita. Le aziende possono collocare questo tipo di strumenti finanziari anche attraverso i portali di crowdfunding che ne hanno fatto richiesta e che hanno ottenuto specifica autorizzazione secondo quanto previsto dal Regolamento Europeo 2020/1503.

Ma che cosa sono di preciso i Minibond? Sono titoli di debito o obbligazioni di importo inferiore ai 50 milioni di euro emessi da società non quotate, con scadenza a medio o lungo termine. Sono strumenti facilmente accessibili alle PMI grazie alla loro facilità di emissione e al costo contenuto, quindi una buona opportunità per ridurre la dipendenza dal canale bancario. 

L’emissione di Minibond offre numerosi vantaggi sia alle imprese, che trovano una forma di finanziamento alternativa, sia agli investitori, che possono acquistare facilmente strumenti finanziari con un tasso di interesse consistente e avere la possibilità di differenziare ulteriormente il proprio portafoglio titoli con prodotti nuovi.

Chi può emettere Minibond e come farlo

Le imprese che hanno interesse nel sapere come si emette un Minibond sono tutte le aziende di natura non finanziaria: sono quindi escluse società bancarie o assicurative, SIM e SGR.

Ci sono due modi possibili per raccogliere capitali per un Minibond:

  • su una piattaforma autorizzata la divisione Crowdbond di Opstart
  • attraverso un intermediario abilitato (Banca, Sim).

Le fasi per l’emissione di Minibond prevedono la definizione della tipologia e dell’entità degli strumenti finanziari da collocare, della loro scadenza, del tasso di interesse da riconoscere agli investitori e del piano di ammortamento dello strumento finanziario. Tutte queste informazioni vanno redatte in un documento detto Regolamento del prestito, che dovrà essere posto a disposizione degli investitori.

Le imprese che vogliono emettere Minibond possono avvalersi di un advisor specializzato per stabilire quali condizioni di collocamento siano le migliori per la propria situazione. Inoltre hanno bisogno di un consulente legale per verificare la correttezza della documentazione e delle procedure da svolgere e per strutturare il regolamento dell’emissione. Infine è buona prassi affidarsi a un arranger, che è la figura autorizzata al collocamento vero e proprio, che farà da tramite tra l’azienda e gli investitori. In alcuni casi può essere opportuno rivolgersi anche a un’agenzia di rating per la valutazione dell’azienda, che renderà i titoli emessi più appetibili per gli investitori, permettendo di ridurre i tassi di interesse.

Non è quindi possibile emettere Minibond in totale autonomia, serve comunque il supporto di professionisti specializzati.

Per agevolare le diverse fasi i portali di crowdfunding mettono a disposizione un servizio a 360° per affiancare le imprese nell’emissione di Minibond: dal 2019 è possibile affidarsi a un portale di crowdfunding autorizzato all’emissione di titoli di debito e ricevere dal portale stesso tutta la consulenza necessaria per ogni step della procedura, dalla verifica dei requisiti e del merito creditizio dell’azienda alla produzione della documentazione, fino al lancio della campagna di crowdfunding per il collocamento.

Gli investitori potranno trovare e acquistare facilmente i Minibond, che andranno rimborsati secondo quanto previsto nel Regolamento del prestito.
Secondo l’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, fino al 30/06/2023 le piattaforme che hanno lanciato campagne di debt crowdfunding sono solo 2, e una di queste è Crowdbond di Opstart. I capitali raccolti con questa modalità sono in diminuzione rispetto all’anno precedente, che invece aveva visto una crescita notevole. Una delle ipotesi che motiva questa flessione, avanzata dal report del Politecnico, è l’aumento dei tassi di interesse.
L’entrata in vigore del Regolamento Europeo ha inoltre eliminato il vincolo che impediva agli investitori retail senza determinate caratteristiche di investire in Minibond (purché emessi da Spa): nel prossimo report vedremo che effetti avrà avuto questa novità.

Se hai letto l’articolo fino a qui, adesso sai come si emette un Minibond. Hai un’azienda e vuoi valutare l’uso di questo strumento finanziario? Prenota una call con il nostro team di selezione!

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