Debt e lending crowdfunding sono due delle tre principali tipologie di raccolta di capitali e di investimento alternativo in crowdfunding. Insieme all’equity crowdfunding, costituiscono l’universo del crowdinvesting.
Opstart nasce come portale di equity crowdfunding, per poi espandersi in un hub di finanza alternativa che ospita tutte le tipologie: Crowdlender e Crowdbond sono le divisioni dedicate rispettivamente al lending e al debt crowdfunding.
La differenza tra debt e lending crowdfunding consiste principalmente nel fatto che con entrambe le modalità una società ottiene un finanziamento dagli investitori, che dovrà restituire con gli interessi, ma lo fa con strumenti finanziari diversi: un titolo obbligazionario nel primo caso, un contratto di finanziamento nel secondo. Nel primo caso, cioè, il finanziamento avviene tramite uno strumento di debito, nel secondo chiedendo un prestito regolato da un contratto di finanziamento. Vediamo le due modalità più nel dettaglio per comprendere meglio questa differenza.
Il debt crowdfunding si è affacciato nell’ambito del crowdinvesting grazie a una modifica del regolamento Consob del 2019 introdotta dalla Legge di bilancio 2018, che ha aperto ai portali di equity crowdfunding la possibilità di operare come intermediari anche per il collocamento di obbligazioni e titoli di debito, oltre che per la raccolta di capitale di rischio. Con il debt crowdfunding, quindi, le PMI possono raccogliere risorse finanziarie sul web collocando strumenti come bond, minibond o cambiali. Gli investitori che acquistano questi strumenti otterranno in seguito la restituzione del capitale investito maggiorato degli interessi maturati nel tempo prestabilito. La restituzione può avvenire secondo diverse modalità, specifiche per ciascuna raccolta.
A differenza del lending crowdfunding, il debt crowdfunding si rivolgeva originariamente soprattutto a investitori professionali, mentre solo alcune specifiche categorie di investitori retail potevano accedervi, previa verifica dei requisiti stabiliti da Consob. L’entrata in vigore del Regolamento europeo ECSP ha imposto una normativa europea che si sostituisce a quella nazionale e ha determinato il superamento parziale di tale limitazione, perciò dal novembre 2023 tutti gli investitori possono acquistare titoli di debito in crowdfunding, purché emessi da società per azioni. Bond e minibond emessi da srl, invece, restano sottoscrivibili solo da investitori professionali.
Due ultime caratteristiche distintive del debt crowdfunding è che i minibond possono essere quotati sul mercato, al contrario dei contratti di finanziamento tramite lending crowdfunding.
Rispetto a quest’ultimo, il debt crowdfunding è una modalità di più recente affermazione e più di nicchia, quindi i suoi numeri sono di inferiore entità, ma dopo i numeri negativi del 2023 ha avuto una decisa crescita nel 2024. Secondo il report 2024 dell’Osservatorio crowdinvesting del Politecnico di Milano, infatti, il collocamento di minibond ha visto una crescita del 34,5% e ci si può attendere un’ulteriore espansione grazie alla decadenza della necessità di un’autorizzazione specifica e diversa per le piattaforme che volessero offrire questo servizio in aggiunta a quello di collocamento di titoli equity. Il lending crowdfunding, invece, è da tempo la modalità di crowdfunding che raccoglie le somme più alte, per la sua grande versatilità e accessibilità.
Il lending crowdfunding è detto anche peer to peer lending o social lending, perché è un prestito “fra pari”, anziché fra un istituto di credito e un privato. Infatti la prima differenza con il debt crowdfunding è che i soggetti che possono fare una campagna di lending crowdfunding non sono solo le imprese, ma anche i singoli privati o le associazioni. Le società che ricorrono a questo strumento raccolgono risorse finanziarie sotto forma di prestito dagli investitori, a cui dovranno restituire il capitale fornito maggiorato degli interessi, nei tempi e nelle modalità stabilite in anticipo al momento della sottoscrizione. Come per il debt crowdfunding, la restituzione può avvenire in un’unica tranche oppure in più momenti fissati a scadenze ben precise.
Per le aziende è un modo molto più facile e veloce di avere capitale a disposizione rispetto ai canali tradizionali, che richiedono tempi e burocrazia gravosi. Per gli investitori, invece, il vantaggio consiste nell’ottenimento di tassi di interesse mediamente più alti degli investimenti in finanza tradizionale.
Un’altra differenza fra debt e lending crowdfunding è che nel secondo strumento gli investitori possono essere privati, sia persone fisiche sia persone giuridiche, senza limitazioni e requisiti oltre a quelli previsti per tutti gli investimenti in crowdfunding dal nuovo Regolamento europeo, finalizzati a tutelare gli investitori meno esperti. Tutti gli utenti che si iscrivono a una piattaforma di crowdfunding e vogliono accedere agli investimenti, infatti, devono compilare un questionario di conoscenza per verificare le proprie competenze, ricevere indicazioni sui rischi delle operazioni di crowdinvesting ed, in alcuni casi, sottostare a limiti di investimento.
Le differenze tra debt e lending crowdfunding rendono evidente come il primo sia uno strumento specifico per le imprese con un maggiore grado di maturità ed esigenze di capitali più elevate, mentre il secondo è più accessibile e flessibile. Ma il segreto di una strategia di crescita efficace per il lungo termine è saper comprendere al suo interno tutti gli strumenti a disposizione di un’impresa per la raccolta di capitali, ovvero diversificare le fonti di capitale: a seconda della fase di vita, dei progetti in corso, degli obiettivi e delle risorse è possibile sfruttare di volta in volta il potenziale sia del debt sia del lending crowdfunding, anche integrando questi strumenti con l’equity crowdfunding e con le opportunità della finanza tradizionale.
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