Investire in lending crowdfunding è un’interessante opportunità di diversificazione del portafoglio accessibile a tutti, ma questo non deve indurre l’investitore neofita a prendere decisioni affrettate facendosi guidare solo dal numero in primo piano che indica il tasso di interesse di un determinato investimento.
È il dato più immediatamente comprensibile e rappresenta l’obiettivo di ogni investimento, ma abbiamo già approfondito il tema del tasso d’interesse e scoperto come la sua valutazione non sia così immediata come può sembrare. Ci sono poi altri elementi che, seppure più indirettamente, rendono un investimento più o meno conveniente e adatto a persone diverse.
Dopo aver deciso di investire in lending crowdfunding, la scelta da fare prima ancora di trovarsi di fronte a qualsiasi accattivante tasso di interesse è su quale piattaforma di crowdfunding recarsi per l’investimento.
Il ruolo del portale è fondamentale per la qualità delle proposte d’investimento, perché un alto tasso di interesse non vale nulla se la società che lo offre ha fondamenta troppo fragili e prospettive future troppo nebulose per garantire con sufficiente sicurezza l’erogazione di quegli interessi e il rimborso del capitale prestato. Conoscere il modus operandi di un portale e i suoi criteri di selezione consente, quindi, di farsi un’idea del livello di affidabilità delle proposte.
La recente intervista al team di selezione di Crowdlender presenta proprio una panoramica delle modalità di selezione adottate dal portale di lending crowdfunding dell’hub di Opstart per offrire proposte di investimento solide e ad alto potenziale. Ma a volte i numeri parlano più delle parole: il success rate è la percentuale di successo delle campagne lanciate su un determinato portale e, al netto del caso e della fortuna, è un chiaro indicatore dell’accuratezza del processo di selezione che sta dietro ciascuna proposta. Il success rate di Crowdlender è del 100%, il che significa che il 100% delle operazioni al momento concluse sono andate a buon fine, con la restituzione del capitale e l’erogazione degli interessi nei tempi prestabiliti.
Prima di scegliere il portale di lending crowdfunding a cui affidarsi, quindi, per aumentare le probabilità di fare un buon investimento è necessario raccogliere informazioni sul portale stesso: un buon success rate e un processo di selezione trasparente e accurato sono un ottimo inizio per ridurre il livello di rischio a cui si va incontro.
È uno dei principi base del mondo degli investimenti: più alto è il rischio, più alti sono i rendimenti. Questa considerazione, però, da sola non basta. Nel lending crowdfunding, innanzitutto, i tassi d’interesse sono mediamente più alti rispetto ai comuni titoli di debito perché garantiscono alle società l’erogazione dei capitali in tempi brevi, quindi l’investimento ha un orizzonte temporale modesto.
Il rischio, peraltro, è il risultato di diversi elementi, oggettivi (che riguardano il mercato e la situazione della società) e soggettivi (che riguardano la situazione dell’investitore e il suo portafogli), perciò non si può misurare solo in base al tasso di interesse offerto.
Ecco il primo motivo per cui non bisogna guardare solo il tasso di interesse e considerarlo come un valore assoluto: il livello di rischio che un investitore può tollerare può essere molto diverso da quello tollerabile per un altro investitore, e questo fattore soggettivo cambia il valore relativo del rendimento atteso.
Anche gli elementi oggettivi, cioè il mercato e le caratteristiche della società proponente, non sono valori matematici inseriti in un rapporto preciso di causa-effetto, bensì direzioni e statistiche, che possono sempre riservare delle sorprese, pur essendo buoni indicatori.
Come fare, allora, per orientarsi? L’investitore che decide di puntare sul lending crowdfunding deve leggere attentamente tutto il materiale informativo presentato per ogni campagna, che fornisce dati dettagliati su tutti gli aspetti della società proponente e del mercato in cui si colloca. Se non si è esperti di un determinato settore, è utile anche fare ricerche più approfondite a partire dal materiale presente sulla pagina della campagna, per costruirsi un quadro sufficientemente attendibile del livello di rischio dell’investimento e capire se sia adatto alle proprie esigenze.
Le “proprie esigenze” sono estremamente variabili, ma si possono riassumere principalmente in due fattori:
Veniamo all’ultimo dettaglio a cui prestare attenzione quando ci si appresta a investire in lending crowdfunding. Un ulteriore elemento che riduce il livello di rischio di insolvenza sono le garanzie previste per un’operazione. Non c’è alcun obbligo di garanzia per i prestiti in lending crowdfunding: questo aspetto è lasciato all’iniziativa della singola piattaforma o della singola società proponente.
È bene quindi verificare se per ciascuna operazione sia prevista una qualche forma di garanzia, che può essere un fondo predisposto dal portale, una fideiussione dei soci dell’azienda proponente o la garanzia di un ente terzo, come nel caso della prima campagna garantita da un Confidi sperimentata da Crowdlender.
Sulla pagina di una campagna di lending crowdfunding, quindi, ci sono moltissimi dati interessanti quanto e più del tasso d’interesse: per un investimento consapevole, è meglio non fermarsi al primo sguardo.
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