Investire in crowdfunding: cosa succede dopo?

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Investire in crowdfunding: cosa succede dopo?

Investire in crowdfunding è facile e accessibile a tutti grazie alle piattaforme online e alla ormai vasta mole di informazioni in merito che si trovano sul web. Non si parla altrettanto spesso, però, di cosa succede dopo l’investimento: quali sono gli step successivi per l’investitore? Come può esercitare i suoi diritti? Quali sono gli adempimenti necessari? Come e in quanto tempo viene erogata la remunerazione dell’investimento? 

L’iter post investimento è diverso a seconda della tipologia di crowdfunding prescelta: equity, lending o debt.

Cosa succede dopo un investimento in equity crowdfunding

Investire in equity crowdfunding significa acquistare quote di partecipazione di una società. L’investitore, quindi, diventa socio e acquisisce dei diritti amministrativi e patrimoniali che vengono prestabiliti dalla società stessa e comunicati nella documentazione informativa della campagna di crowdfunding.

Una volta eseguito l’investimento, bisogna attendere la chiusura della campagna: in caso di esito positivo, la società offerente procede a comunicare al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di riferimento l’elenco dei nuovi soci e ad aggiornare la visura camerale. Gli investitori potranno consultare questo documento e trovare il loro nome nell’elenco.

Se al momento dell’investimento si è scelto il regime alternativo di intestazione delle quote, il nome dell’investitore non compare nella visura camerale, ma compare quello dell’intermediario Directa SIM. Tutti gli investitori, in ogni caso, ricevono un certificato di proprietà della quota sottoscritta all’interno del proprio conto deposito su Directa.

E adesso? Ora la società con le risorse economiche raccolte dovrà perseguire gli obiettivi di crescita dichiarati nel business plan presentato con la campagna di crowdfunding. Su Opstart gli investitori potranno monitorare l’andamento delle attività della società in cui hanno investito, infatti il portale esegue un’attività di monitoraggio e reportistica post offerta: per i tre anni successivi all’investimento, gli investitori potranno consultare un report annuale e riceveranno aggiornamenti dedicati e informazioni sulla valutazione della società, qualora disponibili.

Le modalità di guadagno da un investimento in equity crowdfunding

L’investimento in equity crowdfunding, come si può intuire, è un investimento a medio-lungo termine: le startup e le PMI non quotate e ad alto potenziale di crescita che propongono le loro quote attraverso campagne di crowdfunding sono società non ancora consolidate o comunque nelle prime fasi di sviluppo, quindi la remunerazione dell’investimento potrà avvenire solo con la crescita nel tempo dell’azienda, se questa riuscirà a realizzare il suo piano di business e a generare dei profitti.

È importante, infatti, ricordare che gli investimenti in equity crowdfunding sono ad alto rischio e senza certezza di guadagno: investire in società giovani espone sempre a un certo grado di rischio di perdita del capitale in caso di fallimento della società. Per questo sottolineiamo sempre che è fondamentale applicare una strategia di diversificazione.

Quando il valore della società oggetto d’investimento ha un andamento positivo, le modalità di guadagno per l’investitore equity sono due:

  • la distribuzione di utili in proporzione alla quota di partecipazione acquistata, che avviene a discrezione della società e di solito dopo qualche anno di investimenti e di assestamento del business (le startup, fra l’altro, per legge non possono distribuire utili nei primi 5 anni di vita);
  • la vendita delle quote, che genera un guadagno in base all’aumento della valutazione della società rispetto al momento in cui le quote sono state acquistate. La procedura di “exit” dall’investimento può avvenire attraverso la vendita delle quote a un investitore terzo con una trattativa privata, che può essere facilitata da una bacheca elettronica di rivendita come Crowdarena di Opstart, l’acquisto della società da parte di un gruppo o di una società più grande, la quotazione in Borsa della società e la conseguente possibilità di scambiarne i titoli sul mercato.

A seconda della tipologia di quote acquistate e dei diritti amministrativi previsti dalla società offerente, inoltre, l’investitore potrà partecipare alla vita societaria, per esempio esercitando il diritto di voto nelle assemblee.

Cosa succede dopo un investimento in lending crowdfunding

Investire in lending crowdfunding significa finanziare un’azienda con un prestito che verrà rimborsato a scadenze prestabilite maggiorato degli interessi previsti dai documenti informativi della campagna.

Gli utenti che effettuano un investimento in lending crowdfunding trovano nella loro area personale il contratto di finanziamento con tutte le informazioni sulle modalità e le tempistiche di rimborso. Il rimborso e l’erogazione degli interessi avvengono tramite il wallet virtuale nell’area personale dell’investitore.

Le società proponenti possono optare per un piano di ammortamento amortizing, che prevede un pagamento in più rate a scadenze fisse prestabilite, oppure per un piano di ammortamento bullet, che prevede il rimborso del capitale in un’unica soluzione al termine del periodo di ammortamento e l’erogazione degli interessi a scadenze fisse prestabilite.

Su Crowdlender, il portale di lending crowdfunding di Opstart, gli interessi vengono corrisposti al netto dell’imposta sostitutiva pari al 26% prevista per i redditi da capitale, a titolo definitivo. Questo significa che se l’investitore è una persona fisica residente in Italia non dovrà pagare altre imposte su questo reddito. Qualora l’investitore sia una persona giuridica o una persona fisica residente all’estero, riceverà gli interessi lordi. Alla fine dell’anno fiscale, ciascun investitore riceve la documentazione relativa ai propri investimenti con le informazioni da inserire nella dichiarazione dei redditi.

Cosa succede dopo un investimento in debt crowdfunding

Investire in debt crowdfunding significa acquistare titoli di debito (Bond o Minibond) emessi da PMI italiane non finanziarie, quotate o non quotate. 

Anche in questo caso, come nel lending crowdfunding, l’investitore riceve il rimborso del capitale maggiorato degli interessi prestabiliti (fissi o variabili), nelle due modalità possibili: amortizing o bullet. La modalità di calcolo degli interessi è indicata a corredo di ogni offerta di debt crowdfunding.

Se l’offerta prevedeva l’opzione call, l’impresa ha il diritto di riacquistare i titoli a propria discrezione rimborsando l’investitore prima della scadenza dei titoli. Se l’offerta prevedeva l’opzione put, invece, l’investitore ha il diritto di vendere i titoli a un determinato prezzo prima della scadenza entro una certa data.

L’investitore può consultare tutte le informazioni relative all’investimento nel documento detto Regolamento del prestito. Anche per le operazioni di debt crowdfunding, il team di Opstart esegue delle attività di monitoraggio e reportistica post offerta, consegnando agli investitori un aggiornamento delle analisi eseguite in fase di istruttoria a cadenza annuale.

In conclusione

In tutte e tre le tipologie di investimento, se la campagna di crowdfunding non va a buon fine l’utente riceve un rimborso integrale entro circa 15 giorni dalla fine della campagna.

Concludendo, investire in crowdfunding in modo consapevole significa anche sapere cosa succede dopo l’investimento, cosa aspettarsi e come comportarsi nelle diverse situazioni. Adesso, hai alcuni elementi in più per valutare coscientemente gli strumenti del crowdinvesting. Vuoi scoprire le opportunità sui portali del nostro fintech hub? Prenota una call con il team!

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