Come fare personal branding su LinkedIn per dare un boost alla tua impresa in crowdfunding

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Come fare personal branding su LinkedIn per dare un boost alla tua impresa in crowdfunding

Agosto 02, 2024 Economia e Finanza

Il successo di una raccolta di capitali dipende dall’efficacia della strategia di comunicazione e promozione costruita dall’impresa in crowdfunding per far conoscere il proprio progetto: in questa strategia è utile includere l’attività di personal branding su LinkedIn dell’imprenditore.

Metterci la faccia, infatti, è la chiave per distinguersi e ottenere più visibilità e fiducia, due elementi fondamentali per trovare investitori per una campagna di crowdfunding. Mentre la comunicazione aziendale deve essere per lo più multicanale, il personal branding può focalizzarsi sul canale LinkedIn perché è il più adatto per la comunicazione B2B e permette all’imprenditore di costruire una rete e un’identità professionale online che sarà preziosa per la sua carriera e per l’azienda anche ben oltre la campagna di crowdfunding.

In cosa consiste il personal branding?

Il personal branding è la costruzione di un’identità professionale online nitida e riconoscibile, sulla base della quale il pubblico target possa immediatamente collegare a un nome un settore di riferimento, delle competenze, uno stile comunicativo, ma anche una personalità autentica.

L’esigenza di fare personal branding nasce dal progressivo sovraffollamento del mondo del lavoro e dalla sua trasformazione in un cosmo complesso, fluido e dinamico, dove è difficile farsi notare in mezzo alla folla, la competizione è elevatissima, l’incontro tra domanda e offerta è ostico e il terreno è fertile per truffe e mediocrità.

In un contesto in cui le opzioni a disposizione sono innumerevoli, le informazioni troppe o troppo poche, il tempo scarso, diventa cruciale il ruolo del marketing per indirizzare le scelte delle persone. Vale per i consumatori che vogliono acquistare un prodotto o un servizio, ma vale anche per un’impresa in crowdfunding o un’azienda alla ricerca di collaboratori, partner o fornitori. Il personal branding, allora, è un modo di fare marketing di sé stessi, per vendere le proprie competenze, la propria professionalità, le proprie idee.

Perché usare LinkedIn per il personal branding

La scelta dei canali su cui fare personal branding dipende dal tipo di impresa o attività professionale che si conduce, ovviamente, ma dalla selezione è difficile escludere LinkedIn.

LinkedIn, infatti, è la vetrina perfetta in cui coniugare personale e professionale con l’equilibrio giusto per il personal branding. È un punto di riferimento per l’identità professionale online: lo dimostrano i risultati delle ricerche su Google, le modalità di ricerca dei recruiter, le attività di account based marketing e di lead generation B2B.

Se è vero che LinkedIn è un canale particolarmente adatto a chi lavora nel B2B, è anche vero che il personal branding non serve solo a trovare clienti, ma anche a entrare in contatto con altri tipi di stakeholder – e quelli si trovano facilmente su LinkedIn anche per chi vende prodotti o servizi B2C.

Il personal branding su LinkedIn per un’impresa in crowdfunding

Per un imprenditore che sta facendo o si appresta a lanciare una campagna di crowdfunding, fare personal branding su LinkedIn è utile per due motivi principali:

  1. È un modo per dare un volto umano all’impresa in crowdfunding, mostrando chi c’è davvero dietro
  2. È un modo per entrare in contatto con professionalità del proprio settore di riferimento o collaterali che possono contribuire a dare risalto alla campagna parlandone nei loro network e/o partecipare in prima persona alla campagna e diventare preziosi stakeholder per la crescita dell’azienda.

Il primo punto è importante perché il principale obiettivo da perseguire per chi fa una campagna di crowdfunding è conquistare la fiducia dei potenziali investitori, che sono chiamati a cedere qualcosa a cui tengono molto: i loro soldi. Per ottenere fiducia online, l’unica via è metterci la faccia, parlare in prima persona, esporsi non solo come imprenditori ma anche come persone. In parte questo discorso vale anche per il resto del team: è importante che nella comunicazione aziendale – per la promozione di un’impresa in campagna di crowdfunding ma non solo – emergano i volti e le voci di chi ci lavora. In caso di aziende molto strutturate, peraltro, il personal branding è utile non solo per la figura dell’imprenditore, ma anche per altre figure di spicco.

Il secondo punto rispecchia uno dei grandi vantaggi del crowdfunding: la costruzione di un network non solo di investitori, ma anche di potenziali clienti, collaboratori, fornitori, partner ecc., ovvero figure che hanno già un legame con ciò di cui si occupa l’azienda e che possono essere interessate al suo successo.

Le basi per costruire un’identità online forte

Fare personal branding su LinkedIn è un’attività che richiede tempo, sia per l’implementazione, sia per vedere i primi risultati. Il primo step fondamentale, come in qualsiasi strategia di marketing, è fissare le coordinate che guideranno ogni aspetto dell’attività:

  1. Qual è l’identità che voglio trasmettere? La risposta deve rispecchiare sia la propria personalità e professionalità, sia l’identità aziendale.
  2. Qual è il mio tratto unico, distintivo rispetto ai miei competitor?
  3. Quali sono i miei principi irrinunciabili, e quali la mission e la vision in cui si concretizzano?
  4. Qual è il mio pubblico target e quali sono le sue caratteristiche e i suoi interessi?
  5. Quale tono di voce e stile comunicativo adotterò? Formale, informale, ironico, serio, confidenziale, distaccato, in quale percentuale ciascuno di questi ecc.

Le risposte a queste domande saranno i punti cardinali che guideranno tutte le azioni chiave con cui fare personal branding su LinkedIn. Alcuni aspetti nel tempo possono cambiare, leggermente o considerevolmente: per questo è importante fare periodicamente un re-assessment di tutto il quadro iniziale.

Le tre azioni chiave per fare personal branding su LinkedIn

Il personal branding su LinkedIn ruota intorno a tre attività essenziali:

  1. Costruire un profilo efficace
  2. Creare contenuti coerenti e di valore
  3. Interagire.
  1. Costruire un profilo efficace significa offrire una prima impressione di sé chiara, ordinata, completa e accattivante: l’immagine del profilo deve essere professionale e disinvolta al tempo stesso, il Sommario deve riportare le parole chiave relative al settore di riferimento e far capire subito di cosa si occupa la persona, la sezione Informazioni deve riportare in modo sintetico i propri punti di forza (sia personali sia professionali) e le principali attività svolte, le esperienze lavorative devono includere solo le più recenti e/o significative, eventuali referenze e certificazioni sono sempre un plus utile. Ultimo aspetto fondamentale: il profilo va costantemente aggiornato.
  2. Per diventare un punto di riferimento nel proprio settore e guadagnarsi la fiducia del pubblico target, è indispensabile costruire un piano editoriale per la pubblicazione regolare e costante di contenuti. Questo richiede di trovare un equilibrio tra contenuti personali (che devono sempre avere un qualche legame con il settore professionale, fosse pure semplicemente in chiave inspirational), contenuti tecnici, contenuti divulgativi, aggiornamenti sulle attività aziendali, successi professionali, condivisione di articoli su temi di interesse nell’ambito di riferimento. È importante essere autentici, quindi parlare solo di cose che interessano davvero, evitare di fare mera autopromozione e fornire agli utenti contenuti di valore, davvero utili per loro.
  3. LinkedIn non è solo una vetrina, bensì anche e soprattutto un network, e in quanto tale ha come scopo l’interazione. Per affermare la propria presenza online e consolidare un’identità, bisogna farsi vedere. Non con uno sterile esibizionismo, bensì con un’autentica partecipazione: commenti e condivisioni per post su argomenti di interesse, segnalazioni, tag e post che a loro volta stimolano l’interazione e il coinvolgimento degli altri, domande sulle attività e sulle opinioni altrui. Nell’interazione rientrano, ovviamente, anche le richieste di collegamento e i messaggi privati: entrambi devono essere mirati, motivati da reale interesse reciproco e gestiti con autenticità e non con mero approccio da venditori.

Il personal branding su LinkedIn, in questo modo, può diventare un ottimo alleato nella promozione di un’impresa in campagna di crowdfunding, se coordinato alle altre strategie di comunicazione aziendale. Rappresenta, inoltre, un asset prezioso per l’imprenditore per qualsiasi progetto futuro.

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