3 luoghi comuni sugli investimenti in crowdfunding: sfatiamo il mito

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3 luoghi comuni sugli investimenti in crowdfunding: sfatiamo il mito

Gli investimenti in crowdfunding sono una realtà da ormai più di dieci anni, eppure la conoscenza in merito non è ancora completamente diffusa e omogenea. Falsi miti e luoghi comuni continuano ad aleggiare intorno al crowdfunding e a intimorire gli investitori più inesperti: è ora di sfatarli per diventare investitori veramente consapevoli, sia in ambito tradizionale sia in finanza alternativa.

Per investire in crowdfunding servono ingenti capitali: falso

Molti immaginano l’investimento in crowdfunding online come uno strumento in più a disposizione dei grandi investitori che hanno cospicui patrimoni e complessi piani di investimento. In realtà il nome stesso crowdfunding esclude questa prospettiva: “crowd” vuol dire “folla”, quindi i finanziamenti vengono ricercati da una molteplicità di investitori che contribuiscono ciascuno con la propria parte. Se l’investimento base non fosse accessibile, non potrebbe esserci alcuna folla. 

Ecco perché una delle caratteristiche più interessanti del crowdfunding è il piccolo taglio dell’investimento minimo: si parte di solito da 250€ per l’equity crowdfunding e anche da 50€ per il lending crowdfunding. Più alta, invece, tende a essere la soglia minima da investire in minibond (circa 5000€), ma questo tipo di investimento in crowdfunding è nato proprio per rivolgersi a investitori con portafogli e competenze più ampi.

Il crowdfunding, quindi, è alla portata di tutti, e può essere un pratico modo per diversificare il portafogli con una sezione di piccoli investimenti alternativi.

Per investire in crowdfunding bisogna essere esperti di finanza: falso

Pieno di inglesismi e tecnicismi, tutto online, senza intermediari istituzionali: sicuramente il crowdfunding è appannaggio degli addetti ai lavori o degli esperti o appassionati di finanza. Invece no. Certo, bisogna avere delle competenze minime, innanzitutto nella fruizione di portali online, e conoscere i meccanismi di base degli investimenti finanziari. Ma le nozioni fondamentali sono poche ed è facile acquisirle. Tanti articoli del blog di Opstart sono proprio finalizzati a fornire queste conoscenze. Il portale, inoltre, è strutturato per rendere subito visibili e chiare tutte le informazioni chiave sulle campagne in corso e sugli investimenti: se paragoniamo la procedura e il materiale informativo degli investimenti in crowdfunding con quelli dei portali di investimenti finanziari, il primo risulta molto più accessibile a un risparmiatore comune. E la sezione Come funziona su Opstart è un ottimo punto di partenza.

Gli investimenti in crowdfunding sono truffe: falso

La diffidenza più comune riguarda probabilmente la sicurezza degli investimenti in crowdfunding. Il fatto che tutte le transazioni avvengano online, che non ci sia un intermediario noto come la banca, ma “solo” una piattaforma, che le aziende protagoniste siano per lo più giovani o nuove può far pensare a un processo in cui è facile incappare in ambiguità, errori o vere e proprie truffe. Ovviamente questi rischi esistono. Ma le autorità competenti italiane se ne sono rese conto molto presto e hanno disposto una serie di norme e protocolli di vigilanza atti a scongiurare tali rischi e a tutelare gli investitori. A questo si aggiunge, a partire da novembre 2023, il Regolamento UE sul Crowdfunding, molto stringente in tema di tutela degli investitori.

Ogni investitore non sofisticato, per esempio, ha diritto a un periodo di riflessione che parte dalla data dell’ordine e dura 4 giorni, durante i quali può revocare il suo investimento gratuitamente e senza nessuna spiegazione qualora dovesse cambiare idea. Le piattaforme, inoltre, sono tenute a rispettare particolari obblighi di trasparenza nei confronti degli investitori e a mantenersi estranee ai progetti di cui ospitano le campagne. La serietà e la reputazione di una piattaforma, peraltro, si dimostrano anche con la cura con cui svolge la selezione delle società da proporre in campagne di crowdfunding.

L’aspirante investitore, quindi, può fare molto per investire in crowdfunding in modo sicuro: informarsi sui propri diritti e doveri, raccogliere opinioni e dati sulle varie piattaforme, leggere attentamente il materiale a disposizione sui progetti proposti. 

Gli investimenti in crowdfunding, soprattutto equity, restano sempre investimenti con un margine di rischio più alto degli investimenti tradizionali, perché riguardano per lo più startup e PMI non ancora consolidate e sono meno liquidi. Per minimizzare i rischi, vale lo stesso consiglio che guida tutti i tipi di investimenti finanziari: diversificare, diversificare, diversificare.

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