Fondi di Private Equity e Venture Capital: chi sono e quando rivolgersi a loro

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Fondi di Private Equity e Venture Capital: chi sono e quando rivolgersi a loro

Ottobre 21, 2023 Economia e Finanza

La ricerca di finanziamenti è un’attività che impegna le imprese in tutte le fasi del loro sviluppo, e per ciascuna di queste possono esserci strade diverse da preferire. I fondi di Private Equity e di Venture Capital sono due possibili fonti di capitale per le aziende, che spesso vengono confuse o sovrapposte fra loro. È importante conoscerne caratteristiche e differenze per rivolgersi al soggetto più adatto alla propria impresa. La differenza fondamentale tra Private Equity e Venture Capital è il target, ovvero la tipologia di aziende in cui investono.

Private Equity: come funziona

I fondi di Private Equity sono attività di investimento istituzionale in capitale di rischio di aziende non quotate ma consolidate, che hanno già dimostrato di saper produrre valore, hanno fatturati importanti, molti dipendenti, diverse sedi, magari già internazionali. Si tratta quindi di aziende ad alto potenziale e con un buon riscontro di mercato.

La strategia dei fondi di Private Equity consiste nel selezionare in modo mirato poche aziende target verso cui veicolare grossi investimenti. Alla base c’è quindi uno studio profondo e un impiego di risorse significativo per individuare le realtà più promettenti.

L’investimento del Private Equity ha un orizzonte temporale di medio-lungo termine e prevede perciò un intervento massiccio nella struttura e nell’attività della società, finalizzato a un incremento dimensionale e di fatturato, all’espansione e all’acquisto di realtà concorrenti, all’internazionalizzazione. Una volta raggiunto l’obiettivo di sviluppo previsto, il fondo di Private Equity procede con le operazioni di exit, attraverso la vendita della società ad altri fondi più grandi o ad altre società, ai soci oppure con la quotazione in Borsa e la vendita delle azioni.

Venture Capital: come funziona

I fondi di Venture Capital sono, invece, una delle tante opzioni per finanziare una startup: concentrano la loro attività di investimento su aziende in una fase di sviluppo iniziale, ad alto potenziale ma ancora prive di stabilità e di capacità di produrre un valore con costanza. L’obiettivo è portare queste imprese a essere dominanti nel settore in cui vogliono operare. La profittabilità attesa è superiore rispetto a quella degli investimenti dei Private Equity, perché anche il rischio è maggiore, dato che le società in questione non sono ancora solide.

Ecco perché la strategia d’azione è diversa: i fondi di Venture Capital effettuano tanti investimenti di taglio minore su tante aziende, nella consapevolezza che molte non riusciranno a sopravvivere, ma il profitto delle rimanenti coprirà con ampio margine le perdite. La maglia della selezione, quindi, è più larga.

L’orizzonte temporale, infine, è più breve: la prospettiva è di arrivare a una exit entro i cinque anni, anticipando un trend di mercato e generando profitto molto velocemente con una società per poi venderla, senza occuparsi della fase di consolidamento ed espansione.

Private Equity e Venture Capital: affinità

I fondi di Private Equity e Venture Capital hanno anche degli aspetti in comune, oltre alle differenze appena illustrate. Entrambi, infatti, non apportano solo capitali nelle aziende che selezionano, ma anche professionalità e competenze, strategie e strumenti, contatti e supporto utili allo sviluppo dell’idea imprenditoriale. In virtù di tutto questo, hanno un’importante voce in capitolo nelle decisioni strategiche dell’impresa, pur lasciando al management aziendale la gestione operativa. Va quindi messa in conto una parziale perdita di controllo sulla società ed è importante fidarsi degli interlocutori del fondo a cui ci si affida.

Private Equity o Venture Capital: quale scegliere?

Abbiamo visto che il principale criterio di scelta fra Private Equity e Venture Capital riguarda la fase di sviluppo in cui si trova una società. Per una startup, l’interlocutore ideale è un fondo di Venture Capital, magari specializzato in un certo mercato. Per un’impresa più matura, invece, è meglio rivolgersi a un fondo di Private Equity.

Una startup può prendere in considerazione l’idea di rivolgersi a un fondo di Venture Capital per trovare finanziamenti se il suo modello di business è scalabile, perché in caso contrario difficilmente incontrerà interesse dall’altra parte. È più facile e opportuno valutare questa opzione in una fase successiva all’early stage, quando si possiede qualche metrica da presentare, si hanno più strumenti di validazione dell’idea e un team più consolidato.

Un’impresa in fase più avanzata, invece, può rivolgersi a un fondo di Private Equity per superare un momento di stallo nella crescita o fare un salto di qualità che con le proprie forze non riuscirebbe a fare.

In entrambi i casi, una campagna di crowdfunding può essere la fase preliminare di un percorso con un fondo di investimento, perché aiuta a rendere la società più solida, appetibile e preparata.

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