Il pitch per il tuo equity crowdfunding: 5 regole per una presentazione efficace

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Il pitch per il tuo equity crowdfunding: 5 regole per una presentazione efficace

Agosto 23, 2024 Equity Crowdfunding

Il successo di una campagna di equity crowdfunding dipende dalla capacità dell’azienda di far comprendere il proprio valore ai potenziali investitori. Si tratta di convincere delle persone a mettere i propri soldi a disposizione di qualcun altro: non è una cosa da poco. Ecco perché è così importante saper preparare un pitch per l’equity crowdfunding: è il biglietto da visita di un’azienda e del suo progetto, la chiave per una buona prima impressione e per la comprensione immediata della proposta. Scopriamo che cos’è un pitch e quali sono le 5 regole fondamentali per una presentazione efficace.

Cosa vuol dire fare un pitch

L’espressione “fare un pitch” deriva da uno dei significati della parola inglese “pitch”, ovvero “lancio”: è un significato relativo al baseball, che viene traslato per indicare il lancio di un progetto. Fare un pitch, quindi, significa presentare un progetto nuovo e convincere gli interlocutori della sua bontà, evidenziandone le peculiarità e i punti di forza per cercare sostegno, rappresentazione e, spesso, investimenti in denaro.

Una presentazione non riguarda solo startup e aziende che devono fare una campagna di crowdfunding: si può fare un pitch anche per un libro, un’opera d’arte, un progetto di volontariato, il design di un evento ecc.

La prima regola per un pitch efficace: brevità

Il pitch si è diffuso come strumento per trasmettere velocemente delle informazioni e agevolare una scelta in un mondo dove le opzioni si sono moltiplicate e nessuno ha tempo di vagliarle tutte nel dettaglio, qualsiasi sia l’ambito di cui stiamo parlando. In più, la soglia di attenzione delle persone si è notevolmente abbassata rispetto al passato, in conseguenza alla quantità e alla rapidità degli stimoli a cui siamo sottoposti in ogni momento.

Per questo la prima caratteristica fondamentale di un buon pitch è la brevità. L’obiettivo principe dev’essere quello di impressionare positivamente e informare adeguatamente le persone in poco tempo, con poche parole selezionate e con l’aiuto delle immagini.

Nel caso di un pitch presentato faccia a faccia o in video, si dovrebbe restare entro i 5 minuti, assicurandosi di inserire nel primo minuto tutte le informazioni essenziali da lasciare agli interlocutori, comunicandole in modo da indurre le persone ad ascoltare fino alla fine.

Per una presentazione scritta da fruire in differita, si va normalmente dalle 2 alle 5 slide, accompagnate da un breve testo introduttivo (10-15 righe massimo).

Un pitch per l’equity crowdfunding può essere di vario genere e può essere utile prepararne più di uno: un video e del materiale scritto corredato di slide. Serviranno sia per presentarsi alla piattaforma per la selezione, sia per comporre la propria pagina della campagna, ma potranno anche essere rielaborati e riproposti facilmente su tutti i canali di comunicazione dell’azienda verso l’esterno, dal sito web ai social.

Usare lo storytelling

I numeri sono importantissimi, ma sono anche freddi e noiosi. Per distinguersi dalla massa serve innescare un coinvolgimento emotivo, oltre che razionale, e trasmettere l’aspetto umano di un progetto. Per farlo, la presentazione dell’azienda che apre il pitch deve essere improntata alle tecniche di storytelling. Spiegare cosa fa e da dove nasce un’azienda utilizzando una storia personale, un aneddoto, un fatto storico incuriosisce maggiormente il pubblico rispetto a una sterile definizione da manuale, lo fa sentire coinvolto in qualcosa e spettatore di una narrazione di cui sarà interessante sapere come prosegue.

L’imprenditore che propone un prodotto o un servizio per risolvere un problema è paragonabile al protagonista di una storia che si trova di fronte a un ostacolo e studia un modo per superarlo: è possibile sfruttare le analogie per presentare agli interlocutori una parabola narrativa in cui c’è bisogno anche della loro partecipazione e del loro supporto per superare l’ostacolo e arrivare al lieto fine.

Allo stesso modo, l’eroe non agisce mai da solo: è importante valorizzare anche il team e la sua storia, mettendo in evidenza le competenze uniche di ciascuno. Metterci la faccia è fondamentale per un pitch per l’equity crowdfunding, perché i potenziali investitori devono avere fiducia nelle persone a cui si apprestano a dare i loro soldi online, e per avere fiducia devono conoscerle.

Bilanciare autorevolezza e comprensibilità

Dopo aver presentato l’azienda e l’idea, è il momento di chiarire qual è il problema che ci si prefigge di risolvere e perché la soluzione proposta è particolarmente adatta a risolverlo. Questa è la fase in cui è più importante selezionare accuratamente le parole da utilizzare: i termini tecnici sono indispensabili per trasmettere autorevolezza e professionalità, ma vanno dosati al meglio, perché i concetti devono essere chiari anche ai non addetti ai lavori.

L’entusiasmo per un’idea innovativa può portare a dilungarsi sui dettagli tecnici della stessa, ma ci sarà tempo per farlo dopo aver catturato l’attenzione dei potenziali investitori: durante il pitch è fondamentale non annoiarli né respingerli con nozioni incomprensibili.

Per questo stesso motivo è meglio non riempire le slide di parole, bensì limitarsi a pochissimi concetti fondamentali, accompagnati da grafiche che aiutino a comprenderli e portino dati a sostegno; il tutto inserito in una struttura ordinata, cromaticamente armoniosa e pulita dal punto di vista dei font scelti e degli orpelli grafici.

Contestualizzare: mercato e competitor

Qualsiasi bella idea deve fare i conti con la realtà in cui si inserisce: dopo averla illustrata, bisogna calarla nel mercato di riferimento e dimostrare come e perché possa inserirsi efficacemente al suo interno. Delineare il mercato serve anche a offrire un perimetro del bacino di clienti potenziali, quindi i potenziali margini di profitto e di crescita. Parte fondamentale del mercato, poi, sono i competitor: nel pitch per l’equity crowdfunding non si possono ignorare, anzi, bisogna dimostrare ai potenziali investitori perché il prodotto o servizio proposto e il relativo modello di business sia meglio di quello dei competitor.

Parlare di soldi nel pitch per l’equity crowdfunding

Parlare di soldi crea sempre un certo d’imbarazzo, ma va ricordato che siamo qui per questo: chi legge o ascolta un pitch di un’azienda lo sa. Parlare di soldi in un pitch per l’equity crowdfunding non è facoltativo e farlo in modo chiaro e diretto trasmetterà professionalità e consapevolezza. L’importante è essere sempre onesti e trasparenti:

  • Affermare chiaramente la cifra che si ha intenzione di raccogliere
  • Spiegare come verranno utilizzati i capitali
  • Illustrare il ritorno atteso e le prospettive di guadagno per gli investitori, senza fare false promesse e chiarendo le tempistiche
  • Evidenziare eventuali altre fonti di finanziamento utilizzate (sottolineando eventualmente il sostegno di importanti investitori istituzionali).

Applicare tutte queste regole fondamentali per realizzare un pitch per l’equity crowdfunding efficace in pochi minuti o poche slide non è facile. Per questo è un’attività che non va sottovalutata e a cui va dedicato il tempo necessario per partire con il piede giusto nella campagna di crowdfunding.

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