TalentPLAYERS: l’equity crowdfunding che ti fa fare goal

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TalentPLAYERS: l’equity crowdfunding che ti fa fare goal

Maggio 26, 2022 Equity Crowdfunding

Abbiamo intervistato Roberto Ragonese, CEO di TalentPLAYERS, startup innovativa in raccolta equity crowdfunding sul nostro portale.

TalentPLAYERS è una startup innovativa che ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria per la misurazione delle prestazioni sportive degli atleti e l’analisi delle attività motorie. I dispositivi utilizzano la tecnologia inerziale brevettata “MEMS”, a differenza dei sistemi convenzionali, basati su GPS, LPS o analisi video, non richiedono segnali esterni e possono essere utilizzati anche in ambienti indoor o coperti. Hanno dimensioni minime, quindi non risultano scomodi o invasivi e forniscono dati più accurati, misurando il movimento nei punti in cui risulta più significativo (le gambe).

Come nasce TalentPLAYERS e con quale obiettivo primario?

TalentPLAYERS nasce da un’intuizione che ha origine dalla mia esperienza pluriennale presso una delle aziende leader mondiali nello scouting del calcio professionistico. Da quella esperienza ho toccato con mano quali fossero gli elementi per la valutazione di un calciatore: ho capito che oltre l’aspetto tattico era importante monitorare l’aspetto atletico. Ho inoltre conosciuto personalmente molti addetti ai lavori e un team di ingegneri molto in gamba che in poco tempo hanno permesso lo sviluppo di un dispositivo indossabile che monitorasse in modo assolutamente innovativo, preciso e sostenibile le prestazioni atletiche dei calciatori. Il nostro obiettivo è quello di essere lo strumento di riferimento per le valutazioni delle prestazioni nel calcio, prima di tutto, ma nello sport in generale, dato che la nostra tecnologia è assolutamente scalabile in tutti gli sport di movimento. Date le nostre caratteristiche, pensiamo di espanderci per tutti quegli sport che si svolgono all’interno dei palazzetti, ma non solo: basket, volley, futsal, pallamano, padel, tennis, ecc.

Quali sono state le sfide principali che hai dovuto affrontare durante il lancio dell’azienda e quali sono gli obiettivi raggiunti negli ultimi tempi?

La difficoltà principale è stata quella di trovare un team all’altezza della sfida che ci stavamo apprestando ad affrontare. Ci siamo riusciti, alla fine abbiamo formato un team di assoluto livello, tutto con esperienze presso diverse multinazionali. Il team di sviluppo ha persino collaborato in precedenza con Ducati Corse in Moto GP.
La seconda difficoltà è stata quella di trovare, nel nostro territorio, un investitore che avesse la competenza di capire la potenzialità del nostro progetto, che ci aiutasse ad “accendere la macchina”. Abbiamo fatto affidamento sulle nostre personali risorse e la nostra ricerca ci ha portato a trovare un investitore professionale al nord, abbastanza lontano da casa nostra, ma che ha capito in breve tempo sia la potenzialità del progetto, sia la qualità del nostro team, e ha deciso di investire su di noi. 

Grazie all’aiuto dell’investitore siamo riusciti ad andare sul mercato e in pochi mesi abbiamo attivato un bel po’ di collaborazioni con diversi club professionistici che hanno utilizzato la nostra tecnologia per il monitoraggio dei propri atleti.

In che mercato si inserisce TalentPLAYERS e qual è la situazione in Italia?

Il mercato di TalentPLAYERS riguarda, in questo momento, il mercato B2B del mondo del calcio, con particolare focus sul settore giovanile. In Italia si contano circa 1.100.000 giocatori iscritti a questi settori e a quelli scolastici; in Europa invece contiamo 18.000.000 di calciatori. Ancora più interessante è il mercato B2C che intendiamo raggiungere grazie alla campagna di crowdfunding che abbiamo lanciato: solo in Italia si parla di circa 32.000.000 di amatori che praticano calcio settimanalmente. A questi numeri vogliamo aggiungere anche tutti quei praticanti di altri sport, visto che intendiamo scalare il nostro business oltre il calcio.

Cosa differenzia TalentPLAYERS dai suoi principali competitor?

Oggi qualsiasi squadra ha la necessità di monitorare i parametri atletici dei calciatori, per la valutazione delle prestazioni. La maggior parte del mercato è coperto da GPS satellitari che monitorano il posizionamento dei calciatori.

TalentPLAYERS utilizza i suoi sensori inerziali, in modo da monitorare non la posizione, ma l’effettivo movimento della gamba del calciatore. I punti che ci differenziano dai GPS, in particolare sono quattro:

  • la maggiore precisione dei parametri;
  • la possibilità di utilizzare TalentPLAYERS anche al chiuso (per questo, ad esempio, particolarmente adatto anche per tutti gli altri sport che si svolgono all’interno dei palazzetti);
  • meno invasivi dei GPS;
  • più economici dei GPS.

Come mai hai scelto l’equity crowdfunding?

Abbiamo scelto l’equity crowdfunding perché ci è sembrato un ottimo modo per far conoscere il più possibile il nostro progetto, per metterci in gioco e nello stesso tempo raccogliere risorse economiche che ci possano permettere un’accelerazione nello sviluppo in modo da ottimizzare i tempi per scalare sia nel mercato consumer, sia negli altri sport oltre al calcio.

Quali sono gli obiettivi futuri di TalentPLAYERS e come pensate di utilizzare il capitale raccolto?

Le risorse che raccoglieremo, in primis, verranno impiegate per ottimizzare il nostro team di sviluppo, implementando due/tre sviluppatori full time. In secundis, per strutturare meglio l’aspetto commerciale: vogliamo aggredire velocemente il mercato europeo ed extraeuropeo. Infine, ma non per importanza, impiegheremo le nostre risorse del settore marketing in corrispondenza del lancio del prodotto consumer.

Perché investire in TalentPLAYERS?

TalentPLAYERS è un prodotto rivoluzionario e innovativo: è preciso, facile da usare, scalabile su moltissimi sport e che il mercato ci richiede. Il nostro team è terreno fertile di professionisti qualificati, che hanno avuto diverse esperienze in diverse multinazionali. I margini di crescita sono incredibili e l’ambito è in forte crescita.

Cosa consiglieresti ad altri imprenditori che vogliono avviare la loro impresa?

  • Di avere tanta determinazione poiché fare innovazione, in Italia soprattutto, non è mai semplice. Anche quando siete stanchi morti, o ricevete qualche no, non mollate!
  • Di osservare bene la realtà, perché spesso ci aiuta a capire bene cosa serve al di là delle nostre convinzioni. Tutti noi, forse, spesso siamo troppo innamorati dei nostri progetti; occorre sapersi adattare a quello che la realtà ci richiede e avere il coraggio di cambiare qualcosa.
  • Di circondarsi di persone positive in modo da prepararsi a condividere il progetto con loro, il team è quasi tutto in una startup!

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