Nasce Opstart Point, il primo progetto di aggregazione fra player del crowdinvesting

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Nasce Opstart Point, il primo progetto di aggregazione fra player del crowdinvesting

Aprile 14, 2022 La redazione Equity Crowdfunding / Lending Crowdfunding / Minibond

Opstart ha da sempre tra i suoi obiettivi l’introduzione di soluzioni innovative, in risposta alle esigenze reali e concrete di startup, PMI e investitori. Basti pensare all’invenzione di Crowdlisting, marchio registrato e percorso proprietario per replicare i risultati delle costose IPO in borsa grazie all’unione di equity crowdfunding e direct listing, o a Crowdlegal, divisione di recente creazione, dedicata al Legal Action Crowdfunding per il finanziamento di cause legali.

Dopo l’evoluzione in fintech hub per la finanza alternativa, è emersa anche l’esigenza di dare una risposta forte ai numerosi cambiamenti in atto nel settore. Come reagire alla frammentazione che lo caratterizza? E all’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo, che aprirà le porte a un mercato più vasto?

Proprio da questi interrogativi, nasce Opstart Point, il primo progetto di aggregazione fra player del crowdinvesting: una vera e propria rete di operatori, che condividono gli stessi valori e obiettivi..
Quali? Sviluppare una forte presenza territoriale in Italia, così da puntare alla leadership nazionale e poter dire la propria anche in Europa.

“Il network che abbiamo costruito negli ultimi mesi, e con cui oggi lanciamo il progetto, è composto attualmente da 5 player, scelti e voluti fortemente perché hanno competenze di alto livello e verticalità su settori specifici. I partner costituiranno, insomma, un valore aggiunto e daranno un apporto fondamentale al nostro know-how, proseguendo nella selezione di startup e PMI su tutto il territorio nazionale, e offrendo loro tutti gli strumenti di Crowdinvesting del fintech hub di Opstart” racconta Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart.
“I Point saranno nostri alleati portando avanti anche un’altra attività, altrettanto importante: la diffusione di una cultura della finanza alternativa e del crowdinvesting in Italia, soprattutto tra le aziende. Basti pensare che nel nostro Paese solo poche migliaia di società conoscono e si avvalgono di questa fonte di approvvigionamento dei capitali” conclude Arioldi.

Chi sono i primi Opstart Point?

Conosciamo meglio i primi 5 partner entrati nel progetto:

  • Extrafin S.p.A., società di Udine quotata alla Borsa di Vienna, fondata e guidata da Luigi Romano e in precedenza gestrice del portale Extrafunding.it;
  • Gamga S.r.l., nota in passato per il portale The Best Equity, lanciata da Alessandro Giglio, Gabriele Vedani e Marco Tajana con focus sul mondo sportivo e sugli strumenti di equity e debt crowdfunding;
  • Local Crowdfunding Network s.r.l., società della provincia di Bolzano che fa capo a Gilbert Gassel e Marco Delli Zotti, con focus sul settore immobiliare e proprietaria del brand Crowdkasse;
  • Gopmi s.r.l, azienda fondata da un gruppo interdisciplinare di commercialisti e professionisti, attiva su Napoli e guidata da Mauro del Giudice;
  • BHLending S.r.l., startup innovativa specializzata nel Lending Crowdfunding con sede a Milano e Roma, guidata dal CEO Paolo Divizia e con un Advisory Board d’eccezione: al suo interno figurano nomi illustri della Finanza Italiana, come Giuseppe Vegas, ex Presidente Consob, Andrea Maldi, ex CFO Borsa Italiana e attuale CFO Fiera Milano, e Claudio Garavaglia, Vice Presidente di Ambrosetti SIM.

Come funziona in pratica?

Gli Opstart Point hanno una sezione dedicata sul sito di Opstart e continueranno nella loro attività di selezione di società, Startup e PMI, proponendo loro percorsi personalizzati per ogni esigenza, a partire dagli strumenti di crowdinvesting presenti nell’hub di Opstart, e diffondendo una cultura della finanza alternativa in modo più capillare, su tutto il territorio italiano. Due strade che i partner stavano già percorrendo. Con la differenza che, con il progetto Opstart Point, lo faranno consapevoli di avere alle spalle la prima rete italiana di player del settore, mettendo da parte il campanilismo che contraddistingue spesso le aziende italiane.
Come anticipato, poi, l’idea è quella di ampliare ulteriormente il network: sono già aperti i dialoghi con altri player del settore.

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