Abbiamo intervistato Daniela Macri, CEO e Founder di GrowNFT, startup innovativa in raccolta equity crowdfunding su Opstart.
GrowNFT si occupa di introdurre nel mercato italiano una soluzione di NFT solidale che, oltre a mettere a disposizione degli artisti la tecnologia NFT, devolve una parte del ricavato per interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico italiano.
Ma cos’è un NFT? NFT è l’acronimo di Non Fungible Token, che in italiano significa gettone non copiabile. Un NFT rappresenta qualcosa di unico che non può essere sostituito da altro, nemmeno se identico, dato che ogni esemplare viene creato con un codice interno univoco scritto su Blockchain, ed è visibile a tutti. Rappresenta quindi un certificato di autenticità e proprietà che preserva i diritti d’autore.
Nel dettaglio, GrowNFT – startup fondata nel 2022 – gestirà una piattaforma digitale per la vendita e l’acquisto di Crypto Arte, con una variabile fondamentale rispetto ai competitor: gli NFT della piattaforma saranno sempre collegati a un’opera d’arte fisica, che diventerà anch’essa di proprietà dell’acquirente. La piattaforma – attraverso il meccanismo delle aste – darà da un lato l’opportunità agli interessati di poter acquistare gli NFT insieme all’opera fisica tramite criptovaluta ALGO e, dall’altro, permetterà agli artisti di vendere le proprie creazioni collegate ciascuna ad un NFT.
GrowNFT nasce dalla volontà di incentivare e valorizzare la produzione artistica contemporanea che, ispirandosi a quella classica, viene reinterpretata e attraversata con spunti innovativi, visioni critiche, suggestioni e questioni aperte. Questa sperimentazione – che avviene attraverso gli NFT – non cambia l’approccio all’arte, da sempre legato alla curiosità umana di esplorare, semmai lo arricchisce in uno scenario esteso dove si incontrano mondi e linguaggi, forme e sfumature. Si è sempre andati alla ricerca di nuove frontiere espressive: accadeva nel Rinascimento, accade oggi e accadrà in futuro.
Il primo step è stato quello di studiare ed elaborare l’idea e il mercato, questo ci ha permesso di produrre un solido piano di business, fatto di confronti e proiezioni. Il secondo passaggio è stato quello di presentare la “creatura” in diversi contesti e mettere in luce tutte le potenzialità a investitori, artisti, galleristi, appassionati del tema o anche solo curiosi in cerca di risposte. Gli interessamenti verso il progetto sono stati numerosi sia da parte di soggetti istituzionali che privati. Nel portare la nostra idea in giro, abbiamo spesso suscitato la necessità di aprire nuovi dibattiti come ad esempio il rapporto duale tra opera d’arte fisica e digitale, che nella nostra idea non si escludono, anzi! Trovano uno spazio inclusivo e integrato. Perché scegliere l’una o l’altra se puoi averle entrambe?
L’obiettivo futuro ci vede impegnati nella ricerca di risorse economiche per lo sviluppo della nostra piattaforma, il luogo in cui la produzione artistica incontrerà la domanda del mercato e il terreno virtuale dove i nostri artisti avranno modo di mettersi in gioco realmente.
Esistono diverse realtà, non solo italiane, che si sono approcciate negli ultimi 2 anni al tema degli NFT legati all’arte. Ogni “competitor” ha, chiaramente, un motivo di fondo diverso che lo ha spinto a intraprendere questo percorso. Nel nostro progetto prevale una componente umana e sociale che non abbiamo riscontrato in nessuno degli altri soggetti. GrowNFT, oltre a essere una start-up innovativa, è anche una società benefit. Il progetto iniziale è nato con la convinzione di destinare parte dei profitti di ogni singola opera venduta ad interventi di restauro di opere d’arte del patrimonio artistico italiano. L’arte che cura l’arte, il patrimonio di oggi che contribuisce alla conservazione di ciò che abbiamo ereditato, e che spesso in Italia, per diversi motivi, soffre di incuria e dimenticanza. Creare nuova arte per restituire alle comunità quella già esistente: è questo l’aspetto che più ci identifica e ci distingue dagli altri. E che certamente fa la differenza in termini di impatto sociale che ogni iniziativa finanziaria dovrebbe avere.
Siamo convinti del fatto che la cura del patrimonio e dell’arte è strettamente legata alla cura per il pianeta e l’ambiente, gli eventi climatici sempre più estremi parlano chiaramente. Per antonomasia la creazione degli NFT implica notevoli consumi di energia, per questo abbiamo deciso di utilizzare una blockchain green, ideata dal vincitore del premio Turing Silvio Micali. Algorand si fa portatrice di una visione chiara di come una blockchain possa essere carbon-neutral, grazie alla compensazione delle emissioni di CO2 con progetti innovativi legati all’ambiente e ai cambiamenti climatici. È una scelta responsabile, di cui non possiamo fare a meno!
Oltre ai vantaggi fiscali per chi investe in startup innovative, nell’equity crowdfunding abbiamo intravisto la possibilità di mettere in connessione due mondi che spesso, nel nostro Paese, faticano a parlarsi: imprenditori e investitori, innovatori con un sogno e sostenitori che credono nelle potenzialità di progetti come quello di GrownNFT. Aver lanciato la nostra campagna di equity ha significato in primis aver superato un test iniziale fatto di stringenti parametri di solidità e credibilità imposti dal portale. Si tratta in fondo di un primo marchio che ha certificato la qualità del nostro progetto. Poi certo, sta agli investitori decidere se dare o no il loro sostegno.
A guardar bene, in un processo come quello dell’equity crowdfunding, in un certo modo si ritrova il senso stesso dell’arte, che è un fenomeno destinato alla collettività, partecipato, sostenuto, condiviso.
Un’intuizione diventa idea quando si comincia a osservarla da più angolature. L’idea diventa progetto quando, in modo costante, si approfondiscono tutti gli aspetti legati al caso. Per noi all’inizio è stato importante porci domande del tipo: per chi sarà utile il mio progetto? È facilmente comprensibile? È troppo costoso? Quanto tempo servirà per vedere i primi risultati? Certo è il fatto che alla fine è la squadra che vince la partita. Il supporto che abbiamo ricevuto da esperti in ambito legale e fiscale è senza dubbio un valore aggiunto. Nel nostro caso i nostri soci, Ldp Lab, studio multidisciplinare e acceleratori di start-up, sono stati essenziali per gestire la burocrazia iniziale e per indirizzare il progetto che nei mesi è stato raffinato, potenziato, consolidato.
Occorre studiare il tema del proprio progetto, sviscerarlo, conoscerne le criticità, confrontarsi, e soprattutto stare alla larga da ogni tipo di improvvisazione.
Vale lo stesso per la campagna di crowdfunding, che necessita di una pianificazione intensa e strutturata su più livelli. Primo fra tutti quello comunicativo, chiaro ed efficace. Credo sia importante guardare oltre: una campagna di crowdfunding non permette solo di trovare risorse e fondi, ma può essere l’occasione preziosa per creare connessioni, reti, sinergie, collaborazioni. Nella ricerca di capitale economico è sempre il capitale umano a fare la differenza.
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