Le tipologie di crowdfunding sono principalmente quattro e non tutte implicano un ritorno sul capitale, in qualsiasi forma: una delle più antiche forme di raccolta di capitale, il donation crowdfunding, è la ricerca di sostenitori disposti a versare soldi per un progetto senza ottenere nulla in cambio, se non una ricompensa simbolica. Questo è ciò che lo distingue da equity, lending e reward crowdfunding, che, in modi diversi, prevedono l’aspettativa di un guadagno: i primi due come remunerazione finanziaria (infatti si parla di “crowdinvesting”), l’ultimo come prodotto o servizio.
Il donation crowdfunding è nato molto prima che fosse coniata questa etichetta: è la colletta, la raccolta di beneficenza, la ricerca di fondi di una Onlus. Quello che è cambiato dal 2000 in poi è lo strumento prevalente, che è diventato il web: quando ai luoghi fisici si sono sostituiti luoghi virtuali (le piattaforme di crowdfunding) è stata adottata l’espressione “donation crowdfunding”. La prima piattaforma di crowdfunding aperta in Italia, Produzioni dal Basso, si occupava proprio di donation crowdfunding e di reward crowdfunding.
Dall’offline all’online non sono cambiate le caratteristiche fondanti di questo tipo di raccolta di capitali:
Si comprende quindi come i principali fruitori del donation crowdfunding siano organizzazioni senza scopo di lucro, associazioni benefiche, istituzioni culturali, sportive o di volontariato, artisti. I sostenitori, invece, sono persone vicine alla causa rappresentata da un progetto, rispetto alla quale sentono un coinvolgimento morale o emotivo, su cui i promotori fanno leva per stimolare la partecipazione. La condivisione di un obiettivo benefico con tante altre persone, anche a distanza, è un importante motore del sostegno a campagne di donation crowdfunding.
Anche la disciplina giuridica è rimasta la stessa, ovvero quella del Codice Civile che definisce la “donazione”: a differenza delle altre forme di crowdfunding, per il donation non c’è un regolamento specifico. Chi lancia una campagna di donation crowdfunding per raccogliere fondi per un progetto, tuttavia, è tenuto a utilizzare i fondi per quel progetto, e in caso contrario è perseguibile per legge. Le piattaforme sono solo intermediari, ma svolgono solitamente una funzione di filtro delle proposte, selezionando soggetti attendibili e verificati, e stipulano con i promotori delle campagne contratti che vincolano questi ultimi a fornire informazioni veritiere e trasparenti.
Resta poi discrezione dei promotori delle campagne mantenere i contatti con i sostenitori e aggiornarli sulla realizzazione dei progetti finanziati con le donazioni. Bisogna ricordare, infine, che chi partecipa a campagne di donation crowdfunding promosse da Onlus o associazioni di promozione sociale ufficialmente riconosciute può usufruire di sgravi fiscali in relazione all’importo della donazione.
Il report annuale dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, come suggerisce il nome stesso, si occupa specificamente dell’ambito del “crowdinvesting”, ma offre anche una rapida panoramica del donation e del reward crowdfunding in Italia.
Al 30 giugno 2023 risultavano attivi 23 portali dedicati a donation e reward nel nostro Paese, con una raccolta totale negli ultimi 12 mesi di ben 52,3 milioni di euro, stabile rispetto all’anno precedente e in netta crescita rispetto al 2020. Le raccolte di tipo donation sono spesso sponsorizzate da personaggi famosi, per esempio dello sport o dello spettacolo, e le più partecipate riguardano avvenimenti di stretta attualità, come guerre o catastrofi ambientali che rendono urgente la raccolta di risorse economiche e verso le quali gli italiani si mostrano molto sensibili.
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