Cripto valute: uno sguardo sul settore e sullo sviluppo delle STO

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Cripto valute: uno sguardo sul settore e sullo sviluppo delle STO

Aprile 15, 2020 Cripto Asset / Equity Crowdfunding

Nell’ambito della serie “Investire al tempo dell’emergenza Covid-19”, abbiamo intervistato Andrea Medri, CFO di The Rock Trading, nave ammiraglia della Digital Rock holding. A breve in campagna su Opstart, Digital Rock è il primo vero ecosistema legato al mondo delle cripto valute in grado di coprire l’intera filiera dei servizi necessari per operare in questo mercato. Abbiamo chiesto ad Andrea come stanno affrontando l’emergenza attuale e abbiamo parlato del futuro sviluppo delle STO (security token offering).

Puoi guardare l’intervista cliccando sul video qui sotto. Per chi non avesse la possibilità di visualizzare il video, riportiamo in questo articolo la trascrizione dell’intervista.

D: Buongiorno a tutti, questo è il primo episodio di una serie di video interviste, che faremo a professionisti nell’ambito finanziario per raccontare qual è la situazione economico finanziaria dal punto di vista di chi lavora all’interno di questo settore. La serie di interviste si chiama “Investimenti ai tempi dell’emergenza covid-19” e oggi con noi c’è Andrea Medri, CFO di The Rock Trading, nave ammiraglia della holding Digital Rock, il primo ecosistema a operare su tutta la filiera del mercato delle cripto valute. Quindi grazie Andrea della tua partecipazione e della tua disponibilità.

R: Grazie Anna e grazie a tutti gli ascoltatori.

D: Faccio una piccola anticipazione: The Rock Trading sarà protagonista entro poche settimane di una campagna di equity crowdfunding sul nostro portale Opstart e quindi questa è un’occasione per far conoscere meglio la vostra realtà al nostro pubblico, anche in vista della prossima campagna. Partendo con le domande, ti chiedo innanzitutto di fare una breve introduzione su cosa sono The rock Trading e Digital Rock, quali sono gli effetti dell’emergenza in corso sul vostro business e come li state affrontando.

R: The Rock Trading è la principale piattaforma in Italia che offre servizi di scambio di cripto valute contro le valute tradizionali quali l’euro. Siamo la società più longeva al mondo, infatti nasciamo nel 2011 anche se
in Italia arriviamo a fine del 2017. In ogni caso, la nostra storia parla da sola e appunto ci rende la piattaforma ancora in esistenza più antica. Ad oggi lavoriamo prevalentemente sul mercato italiano con un focus europeo, dove si concentrano i nostri progetti di sviluppo futuro. La proprietaria della società The Rock Trading è la Digital Rock Holding che è la
nostra casa madre, che è proprietaria di altre società quali Tinkl.it, che è un payment processor, One Dime che è la nostra società di sviluppo, e abbiamo una partecipazione importante nel nostro consorzio, Cripto Values, che ha la funzione di mantenere i contatti con le autorità. Abbiamo anche una piccola quota di Custodian Wallet. Quindi in breve la filiera della nostra industria è completamente assolta dalla nostra holding.

In questo periodo di emergenza covid-19, abbiamo da subito adottato il lavoro in smart working, già tre settimane prima del lockdown perché essendo una piattaforma che fornisce servizi online, abbiamo sfruttato le opportunità del telelavoro. Lato business, invece, per noi il mercato va bene nel senso che in una situazione di stress estremo a livello globale come questo, per una piattaforma come la nostra ci sono possibilità di incremento. Infatti noi non investiamo direttamente nelle cripto valute, ma offriamo un servizio di acquisto e vendita di cripto valute. E la nostra clientela, che stiamo acquisendo con numeri interessanti, è una clientela che vende sotto stress o compra sotto stress. In particolare, dato l’avvicinamento di parecchi nuovi clienti, prevediamo che le cripto valute verranno considerate come un asset class alternativo da usare come bene rifugio dove mettere una parte della propria liquidità. Si tratta di un asset rischioso, ma viene considerato molto interessante da una nicchia.

D: dal punto di vista del vostro business avete un vantaggio, per cui è giusto evidenziarlo. Volevo chiederti invece di spendere due parole sullo strumento delle STO (security token offering), uno strumento che si sta sviluppando in questo momento e di cui non c’è ancora una legislazione completa riguardo, ma potrebbe rappresentare una possibilità in più per dare maggiore liquidità alle aziende, problema enorme in questa emergenza.

R: Il tema delle STO è un tema molto importante che noi già seguiamo da tempo, quindi ancor prima della problematica attuale del covid, ed è un tema che stiamo portando avanti tramite il nostro consorzio, Cripto Values, con Consob già da quasi un anno. Consob tra l’altro l’anno scorso ha aperto una consultazione proprio su questa tematica, alla quale ovviamente noi abbiamo partecipato, perché crediamo, dimenticandoci un secondo il problema del covid, che le STO possono essere un’ottima opportunità soprattutto per le società di crowdfunding come voi. La normativa dell’equity crowdfunding infatti è una buona normativa, ma tende ad essere un po’ debole sulla parte della exit. Quindi l’opportunità per i clienti che partecipano a progetti di crowdfunding è di avere uno strumento tipo un STO, grazie ai quali dopo possono accedere dei mercati secondari come ad esempio la nostra piattaforma. Sicuramente è un combinato vincente ed è potenzialmente molto interessante. Noi speriamo e siamo confidenti che il lavoro con Consob possa proseguire soprattutto dopo questa tempesta che stiamo attraversando, perché per l’Italia sarebbe sicuramente un’opportunità molto importante e aprirebbe un mercato nuovo. Quindi ci auguriamo che Consob e le autorità vigilanti non perdano l’occasione lasciandola ad altre nazioni che sicuramente ne trarranno vantaggio.
Quindi le STO sono assolutamente indispensabili e sì concordo con te in questo particolare frangente ancor più aiuteranno a veicolare liquidità per le aziende che potenzialmente possono crescere ma avranno difficoltà ad accedere ai fondi.

D: Quindi ancora una volta la crescita e l’innovazione non è solo appunto non si svolge solamente in un contesto privato, ma il legislatore è importantissimo da questo punto di vista ci aiuta ad andare in direzioni che devono essere in qualche modo tutelate e supportate.

R: Corretto, corretto. Si tratta di tematiche molto complesse anche per noi, quindi posso immaginare anche dal punto di vista del legislatore quali possono essere le difficoltà nell’apprendere queste tecnologie. Il nostro ruolo è proprio quello di far conoscere i lati forti, ma anche lati deboli e ascoltare le loro perplessità e cercare di risolverle proprio per arrivare a un fine comune.
Ed ecco la ragione dell’esistenza del nostro consorzio
che è dedicato solo ed esclusivamente a questi progetti.

D: Vorrei farti un’ultima domanda riguardo invece proprio alla campagna che svolgerete su Opstart entro poche settimane. Vorrei che raccontassi come mai avete deciso di affidarvi all’equity crowdfunding e successivamente a un crowdlisting e quali vantaggi ottenete.

R: Prima di tutto abbiamo deciso di portare avanti questo progetto per una semplice ragione. Nel 2017 quando siamo arrivati in Italia abbiamo fatto un round di investimento privato dove i nostri soci hanno contribuito all’aumento di capitale che aveva lo scopo di ristrutturare completamente la nostra azienda che aveva la necessità per fare un salto di qualità, di riformarsi dal punto di vista del customer assistance, della compliance e dell’architettura informatica. Abbiamo terminato finalmente questa parte di sviluppo, quindi oggi tutta la nostra filiera è completa e pronta per fare il salto di qualità. Adesso necessitiamo di fare il secondo passaggio che consiste nel consolidamento del mercato italiano, dove già siamo leader e dove abbiamo già l’85% della nostra clientela, ma con l’obiettivo di svilupparci sui mercati europei. Siamo un’azienda focalizzata sul mercato europeo, trattiamo l’euro, e questo sarò il nostro obiettivo per i prossimi tre anni. Quindi da qui nasce l’idea di affidarci a una società di equity crowdfunding, invece che ricercare investimenti privati per conto nostro. Ci siamo appoggiati ad Opstart prima di tutto perché la riteniamo un’azienda qualificata, ma in aggiunta abbiamo riconosciuto in Opstart qualcosa di interessante. Infatti è la prima società di crowdfunding licenziata in Italia che accetta anche il conferimento in bitcoin, usando tra l’altro una delle nostre consociate, che è Tinkl.it.

La terza fase, se lavoreremo bene e se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi, sarà quella di approfittare di nuovo delle idee innovative di Opstart e avviare un progetto di crowdlisting, quindi per arrivare a una quotazione su Euronext in una delle borse europee. Speriamo già nel 2021, ma appunto questo un progetto futuro.

D: Benissimo. Allora Andrea è stato un piacere questa fare questa chiacchierata insieme ti ringrazio di nuovo della disponibilità e direi che a questo punto ci aggiorniamo a breve con altre novità a vostro riguardo nel momento in cui la campagna sarà invece ufficialmente online.

R: Grazie Anna e grazie a tutti quanti.

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