L’obbligazione è uno degli strumenti finanziari più diffusi per raccogliere capitali. La utilizzano sia gli Stati sia le aziende private e il funzionamento è sempre lo stesso: emettere obbligazioni significa indebitarsi con l’impegno di restituire il capitale ricevuto, maggiorato di un interesse, entro una certa data. È una forma di finanziamento alternativa al credito bancario, che grazie alla finanza alternativa è accessibile anche alle PMI non quotate, con strumenti come il debt crowdfunding. Per gli investitori, un’obbligazione è un investimento meno rischioso rispetto a un’azione, utile per abbassare il livello di rischio complessivo di un portafoglio e avere un rendimento a scadenze prefissate.
In questo articolo vediamo nel dettaglio cos’è un’obbligazione, come funziona e cosa significa investire in questo tipo di strumento nelle sue varie declinazioni.
Un’obbligazione è un titolo di debito emesso da un soggetto (detto emittente) che può essere uno Stato, un ente pubblico o un’azienda privata. Chi acquista un’obbligazione, quindi, presta denaro all’emittente, che in cambio si impegna a restituire il capitale ricevuto (il valore nominale) alla scadenza e a pagare periodicamente degli interessi (definiti cedole).
Analizziamo gli elementi che caratterizzano ogni obbligazione.
In base al soggetto emittente e alle caratteristiche dell’obbligazione, il rischio può variare: uno Stato con rating elevato è in genere considerato più affidabile di un’azienda privata. A un maggiore tasso di interesse corrisponde solitamente un rischio più alto, secondo il classico principio di correlazione rischio-rendimento.
Sebbene in misura più contenuta rispetto alle azioni, anche le obbligazioni sono esposte a rischi:
I criteri di classificazione delle obbligazioni sono diversi. Si distingue innanzitutto tra titoli di Stato, come i BTP italiani, e obbligazioni corporate, cioè di aziende private.
Esistono poi diverse opzioni di tasso di interesse:
Le condizioni di rimborso possono essere di due tipi:
Infine, le obbligazioni possono essere garantite, ovvero coperte da una garanzia dell’emittente, oppure subordinate. Nel secondo caso, non c’è garanzia di rimborso nell’eventualità di un fallimento.
Le obbligazioni rappresentano per le emittenti un modo per finanziare investimenti, sostenere progetti di crescita o coprire bisogni di liquidità con un impegno dilazionato nel tempo. Nel caso delle imprese private, sono un’alternativa all’aumento di capitale, che implicherebbe la cessione di quote di proprietà dell’azienda.
Per gli investitori, un’obbligazione è uno strumento finanziario con cui ottenere un rendimento in modo meno rischioso rispetto ad altri e con cui diversificare il portafoglio per ridurne la volatilità complessiva. Le obbligazioni, infatti, a differenza delle azioni, offrono un rendimento periodico noto e costante, con scadenze prefissate e un rischio medio-basso. Permettono, quindi, di compensare l’elevata volatilità delle azioni ed eventuali perdite derivanti da oscillazioni del mercato azionario.
Nel mercato tradizionale, l’emissione di obbligazioni è sempre stata una prerogativa delle grandi aziende o degli Stati, a causa dei costi e della complessità delle procedure. Ma nel 2012 il Decreto Sviluppo ha introdotto nel nostro ordinamento i Minibond, titoli di debito pensati appositamente per consentire anche alle PMI di accedere a questo strumento di finanziamento.
I Minbond sono titoli di debito di importo inferiore a 50 milioni di euro emessi da PMI quotate o non quotate per raccogliere capitale a medio-lungo termine. Sono 3 le caratteristiche che li rendono facilmente accessibili alle PMI:
Grazie al debt crowdfunding, una PMI può emettere Minibond direttamente online, rivolgendosi a una pluralità di investitori, e sfruttare la campagna come preparazione per accedere alla quotazione in Borsa. I Minibond, infatti, si possono quotare su un segmento speciale di Borsa Italiana, ExtraMot Pro, caratterizzato da costi calmierati e un accesso semplificato: questo permette di prendere confidenza con le dinamiche dei mercati regolamentati e di acquisire credibilità e visibilità.
Per gli investitori, infine, i Minibond sono uno strumento interessante perché offrono mediamente rendimenti più alti rispetto a una normale obbligazione e l’opportunità di diversificare il portafoglio con strumenti dal profilo di rischio medio-alto.
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