Le piccole e medie imprese italiane rappresentano più del 90% del nostro sistema produttivo. Sono imprese familiari, artigianali, industriali, digitali, agricole, commerciali. Sono officine e studi professionali, aziende manifatturiere e startup tecnologiche. Come abbiamo analizzato nell’articolo dedicato alla giornata delle PMI italiane, questa configurazione dell’economia del nostro Paese costituisce sia un punto di forza, sia un punto di debolezza importante.
Se storicamente le piccole e medie imprese sono più lente nell’adozione di innovazioni e nell’adattamento al cambiamento rispetto alle grandi aziende, oggi stanno dimostrando una sorprendente capacità di rispondere alle esigenze della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Lo rileva il white paper SME EnterPRIZE sviluppato da Generali insieme a SDA Bocconi, che offre una panoramica del percorso di transizione sostenibile affrontato dalle PMI europee, tra le quali quelle italiane spiccano per virtuosismo.
Il 75% delle imprese italiane, infatti, è consapevole dei rischi legati al cambiamento climatico e delle relative sfide, contro una media europea del 50%: approfondiamo i dati e scopriamo quali sono le risposte delle piccole e medie imprese italiane alle urgenze della sostenibilità.
L’Italia ha visto un significativo incremento delle PMI impegnate in strategie ESG: nel 2020 solo il 20% aveva già adottato pratiche sostenibili, oggi la percentuale è salita al 47%, superando la media europea del 44% a sua volta in crescita. Da notare, però, che nel 2023 avevamo raggiunto il 52% in Italia, ma l’incertezza delle politiche economiche in ambito sostenibilità ha probabilmente frenato quello slancio.
I settori di intervento principali in Europa riguardano:
Il report sottolinea come in Italia si rilevi un profondo scarto tra l’impegno per la produzione di energia rinnovabile, su cui si concentra la gran parte degli sforzi, e gli altri interventi, mentre negli altri Paesi l’impegno è più equamente distribuito.
Il percorso delle piccole e medie aziende italiane verso la sostenibilità è testimoniato anche dall’aumento del 27% delle società benefit nel 2024, come rilevato dalla Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025.
A spingere le aziende verso la sostenibilità non è solo una maggiore consapevolezza climatica, ma anche una nuova cultura imprenditoriale che considera i valori ESG come leva per la competitività.
I vantaggi per le PMI che adottano un approccio ESG e investono in sostenibilità sono tangibili e trasversali. Ecco gli ambiti di miglioramento più rilevati dalle piccole e medie imprese europee:
Con particolare riferimento al contesto italiano, il 60-65% delle PMI che adottano strategie ESG rilevano un miglioramento dell’efficienza e della soddisfazione di dipendenti, clienti e manager, mentre il 50-53% di queste PMI dichiara di aver ottenuto migliori condizioni di credito e assicurative. Più basse, rispetto alla media europea, le percentuali sul risk management e sul vantaggio competitivo.
Questi dati dimostrano come la sostenibilità non sia solo un dovere etico o una risposta a vincoli normativi, ma un reale volano per la crescita e l’accesso al mercato.
Le PMI coinvolte nella ricerca di Generali e SDA Bocconi hanno evidenziato anche le principali criticità che individuano come ostacoli alla transizione sostenibile.
A livello europeo, le barriere più evidenziate sono, in ordine di priorità:
L’Italia si distingue per minori preoccupazioni relative agli ultimi due punti, rispetto al resto dei Paesi europei. La maggior parte delle PMI italiane rileva come difficoltà soprattutto la scarsità di incentivi pubblici e di strumenti di finanza sostenibile.
In generale, però, tutte le preoccupazioni sulle barriere alla sostenibilità sono in crescita, a indicare una complessità cruciale da affrontare in modo mirato per non arrestare il percorso. Gli ostacoli, inoltre, sono percepiti come più consistenti da parte delle aziende più piccole (10-19 dipendenti).
Alla luce delle criticità evidenziate nel paragrafo precedente, si comprendono le richieste delle imprese per un supporto mirato nel percorso di transizione sostenibile:
Le piccole e medie imprese italiane ed europee, quindi, sono pronte al cambiamento, ma chiedono un contesto che renda la transizione sostenibile un’opportunità concreta, che riduca il più possibile gli oneri economici per le aziende e i lavoratori.
In questo contesto può giocare un ruolo anche la finanza alternativa, con il crowdfunding che si propone come strumento di finanziamento per progetti di sostenibilità più accessibile rispetto a molti finanziamenti tradizionali per le PMI.
Vuoi scoprire di più riguardo le PMI? Visita il nostro blog e consulta i diversi articoli dedicati a loro.
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