Il crowdfunding è uno strumento finanziario innovativo ormai diffuso che può declinarsi in diverse tipologie, in particolare equity crowdfunding oppure lending crowdfunding. Queste due tipologie sono caratterizzate da differenti tipi di rapporto che si creano tra il soggetto della raccolta fondi e i finanziatori. Per entrambi i protagonisti di questo rapporto è perciò fondamentale comprendere il funzionamento di questi strumenti.
Partecipare a una campagna di equity crowdfunding consiste nell’investire nel capitale sociale, cioè acquistare quote di un’azienda che cerca capitali, tramite piattaforme online dedicate. A fare ricorso a questo strumento sono soprattutto start-up e PMI, di cui l’investitore diventa un vero e proprio socio e quindi parte attiva, in misura variabile a seconda dell’ammontare dell’investimento. Il capitale investito, perciò, non viene restituito: il guadagno dell’investitore arriverà dalla partecipazione ai dividendi (quando l’azienda inizierà a essere profittevole) e/o dagli eventi di exit in caso di liquidazione, fusione o cessione. All’interno del mondo Crowdbase, il portale di riferimento per il crowdfunding equity è Opstart, che nel 2020 è stato il primo portale italiano raccogliendo oltre 20 milioni di euro.
Il lending crowdfunding, invece, è una modalità alternativa di prestito, grazie a cui aziende o persone fisiche possono ottenere liquidità in tempi brevi raccogliendo fondi da privati invece che dagli istituti di credito tradizionali. Il guadagno dell’investitore arriverà dalla restituzione integrale del capitale prestato aumentato di un tasso di interesse prestabilito, generalmente superiore a quello proposto dalle banche, entro un lasso di tempo precedentemente concordato. Anche questa seconda tipologia di crowdfunding trova attuazione su piattaforme online che svolgono il ruolo di mediatori e ha tra i suoi fruitori principalmente start-up e PMI, ma in alcuni casi anche consumatori privati. Gli obiettivi di raccolta dell’equity crowdfunding, inoltre, sono di solito più consistenti rispetto a quelli del lending crowdfunding. Crowdlender è la divisione di Crowdbase dedicata a questo strumento finanziario innovativo e, nello specifico, propone opportunità di finanziamento verso startup e PMI in diversi settori, tra cui l’economia circolare, la green economy e il real estate.
Un’ultima differenza tra questi due strumenti è che per le piattaforme di equity crowdfunding è necessaria l’autorizzazione della Consob, che registra e vigila tutti gli intermediari, mentre questo controllo non è attualmente previsto per le piattaforme lending.
È importante sapere, inoltre, che nell’ambito della generale crescita degli investimenti in crowdfunding il lending crowdfunding è la tipologia che finora è cresciuta maggiormente nel nostro Paese.
Entrambi questi strumenti finanziari alternativi permettono agli investitori di avere accesso a progetti e realtà con cui altrimenti difficilmente potrebbero entrare in contatto e di diversificare il proprio portafoglio di investimenti in modo facile, accessibile e di solito gratuito, grazie alle piattaforme online. Entrambi, inoltre, sono strumenti finanziari ad alto rischio e ad alto rendimento, da affrontare con consapevolezza, ma i criteri di valutazione di una proposta di equity crowdfunding e quelli di una di lending crowdfunding sono diversi.
Prima di acquistare un prodotto di equity crowdfunding occorre consultare attentamente la documentazione che i portali intermediari devono necessariamente fornire agli utenti. Innanzitutto, bisogna quindi accertarsi di affidarsi a un portale riconosciuto e autorizzato da Consob, in modo da essere certi che ne rispetti gli standard di trasparenza. Per valutare un’offerta è bene analizzare, in particolare, le potenzialità del business plan proposto, le competenze del team, i rischi di fallimento e il valore dell’azienda.
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