Dal 17 al 23 novembre si celebra in Italia la Settimana dell’Educazione Previdenziale, un’iniziativa promossa da COVIP, INPS e Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Mese dell’Educazione Finanziaria. L’obiettivo è accendere un riflettore su un tema che riguarda tutti, la pensione, ma che troppo spesso i più giovani considerano lontano nel tempo al punto da disinteressarsene.
Eppure, iniziare presto a costruire la propria pensione è una delle decisioni economiche più importanti della vita. Significa pianificare con consapevolezza il futuro, sfruttando il tempo come alleato per accumulare risparmi e benefici fiscali. In un contesto demografico e occupazionale complesso, in cui le carriere sono più discontinue e il sistema pubblico sarà sempre meno in grado di sostenere il costo di pensioni dignitose, la previdenza complementare rappresenta una forma di libertà e di protezione.
Scopriamo perché è così importante e conveniente iniziare da giovani a occuparsi della pensione, quali strumenti esistono oggi per farlo e quali iniziative di educazione previdenziale per le nuove generazioni possono aiutare a orientarsi e a gestire con semplicità e trasparenza il proprio percorso previdenziale.
Quando si parla di pensione, vale il motto “prima è meglio”. L’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo, ma anche uno di quelli con il più alto rapporto tra pensionati e lavoratori attivi: secondo i dati ISTAT 2024, per ogni 100 persone occupate ci sono 68 pensionati. Questa dinamica demografica, unita alla bassa natalità e alla discontinuità lavorativa che caratterizza le nuove generazioni, mette sotto pressione il sistema pensionistico a ripartizione.
In prospettiva, il tasso di sostituzione – cioè la percentuale di reddito che la pensione pubblica potrà garantire rispetto all’ultimo stipendio percepito – tenderà a scendere. Secondo le proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato, per un lavoratore nato nel 1995 e con carriera discontinua il tasso potrà ridursi fino al 55%.
Questo significa che, senza un’integrazione privata con la previdenza complementare, il reddito futuro rischia di essere poco più della metà di quello percepito in età lavorativa.
Chi inizia a risparmiare presto, invece, beneficia dell’effetto moltiplicatore dell’interesse composto: gli interessi maturati ogni anno si sommano al capitale e generano, a loro volta, altri interessi. Prima si inizia, più si beneficia di questo meccanismo.
Gli strumenti di previdenza complementare permettono di mettere da parte e investire i risparmi destinati alla costruzione della pensione. In Italia, la previdenza complementare si articola in tre principali categorie:
I fondi negoziali sono istituiti da accordi tra parti sociali – sindacati e associazioni datoriali – e sono riservati a lavoratori appartenenti a specifici settori o contratti collettivi.
Esempi noti sono Cometa (metalmeccanici), Fon.Te. (commercio e terziario) o Previmoda (tessile e moda).
Caratteristiche principali:
Sono quindi la soluzione ideale per chi lavora come dipendente e dispone di un contratto collettivo che li prevede.
I fondi aperti sono istituiti da banche, assicurazioni o società di gestione del risparmio (SGR) e sono accessibili a chiunque, indipendentemente dal settore o dal tipo di lavoro. I costi di gestione, però, tendono a essere più alti rispetto ai fondi negoziali, e l’assenza del contributo datoriale li rende meno vantaggiosi per i lavoratori dipendenti.
Caratteristiche principali:
I PIP sono forme pensionistiche individuali di natura assicurativa, istituite da compagnie assicurative sotto forma di polizze vita. I costi di gestione e le commissioni possono essere rilevanti e vanno verificati accuratamente nel prospetto informativo.
Caratteristiche principali:
Lo Stato incentiva la previdenza complementare perché diminuisce la pressione sulla collettività per il sostegno economico dei pensionati. Le agevolazioni fiscali sono particolarmente significative per i giovani:
Oltre al beneficio fiscale immediato, queste misure premiano la costanza: più a lungo si resta iscritti, più si riduce la pressione fiscale sul capitale accumulato.
Oggi la tecnologia rappresenta una leva fondamentale per rendere la previdenza più accessibile e comprensibile. Le istituzioni e il settore privato stanno sviluppando strumenti digitali, portali informativi e app che permettono ai cittadini di orientarsi tra le diverse opzioni e gestire in autonomia il proprio futuro previdenziale.
Per esempio, COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) ospita sul proprio sito tantissimi contenuti educativi e informativi sul funzionamento dei fondi pensione.
Il portale del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, contiene articoli, guide, video, webinar, quiz utili per la gestione del denaro sia nella vita quotidiana sia nell’ottica del risparmio previdenziale. È importante affidarsi a fonti istituzionali per l’educazione previdenziale e finanziaria e sul sito del Comitato si può trovare una rete di portali ufficiali su temi correlati.
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le piattaforme digitali dedicate non solo all’educazione ma anche alla concreta gestione previdenziale. Tra gli strumenti più utili:
Secondo un’indagine condotta da COVIP nel 2024, i giovani fino ai 34 anni rappresentano solo il 19,9% degli iscritti alla previdenza complementare in Italia. La pensione è spesso percepita come una questione di cui occuparsi “più avanti” e l’assenza di un percorso sistematico di educazione finanziaria e previdenziale nella scuola secondaria contribuisce a perpetuare questa distanza e questa carenza di conoscenza.Un altro ostacolo è rappresentato dalla convinzione che la previdenza complementare richieda grandi risorse economiche o comporti vincoli troppo rigidi.
In realtà, come abbiamo visto, si può iniziare con somme molto contenute e interrompere o modificare i versamenti in qualsiasi momento.
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