Educazione finanziaria e sostenibilità: come le scelte consapevoli guidano il futuro dell’economia verde

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Educazione finanziaria e sostenibilità: come le scelte consapevoli guidano il futuro dell’economia verde

Novembre 21, 2025 La redazione Educazione finanziaria / Finanza sostenibile

Il legame tra educazione finanziaria e sostenibilità ha una grande rilevanza nel dibattito economico e sociale sulla transizione ecologica. Comprendere come gestire il proprio denaro non significa solo saper risparmiare o investire in modo redditizio, ma anche riconoscere l’impatto che le scelte economiche personali esercitano sull’ambiente e sulla collettività. La transizione ecologica, infatti, dipende anche dalla capacità del sistema finanziario di indirizzare i capitali verso imprese e progetti che favoriscono la decarbonizzazione, l’inclusione sociale e una governance responsabile.

Promuovere la cultura finanziaria significa formare individui più informati, investitori più attenti e consumatori più consapevoli, capaci sia di valutare rischi e opportunità d’investimento sia di contribuire a un’economia sostenibile e resiliente nel lungo periodo.

Il legame tra finanza e sostenibilità

La finanza è uno dei motori fondamentali della transizione ecologica. Le banche, gli investitori istituzionali e i risparmiatori privati hanno il potere di orientare risorse verso settori e imprese che riducono le emissioni di CO₂, tutelano la biodiversità e promuovono l’economia circolare.
Secondo Banca Mondiale e IEA, raggiungere gli obiettivi climatici globali richiederà investimenti per oltre 4.000 miliardi di dollari l’anno entro il 2030.
In questo scenario, il capitale privato rappresenta un elemento imprescindibile per colmare il divario tra ambizione politica e risorse pubbliche disponibili.

Il concetto di finanza responsabile nasce proprio per integrare criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nei processi decisionali finanziari per generare valore condiviso, oltre che profitto individuale. Gli interventi normativi espliciti servono a indirizzare soprattutto gli investimenti istituzionali e professionali verso la finanza responsabile, ma è necessario lavorare anche sulla direzione degli investimenti privati dei piccoli risparmiatori per fornire alla transizione ecologica il supporto di cui ha bisogno.

Per farlo, occorre potenziare l’educazione finanziaria: c’è una correlazione tra alfabetizzazione finanziaria e comprensione del concetto di finanza sostenibile. Questa correlazione non si traduce necessariamente in una maggiore propensione agli investimenti sostenibili, che spesso dipende da altri fattori individuali (come reddito, titolo di studio, area geografica). Ecco perché è importante uno specifico sforzo in direzione di quella che a livello istituzionale viene definita sustainable finance literacy (educazione finanziaria sostenibile), una specifica formazione sulle potenzialità e le implicazioni degli investimenti sostenibili.

L’importanza dell’educazione finanziaria sostenibile

L’educazione finanziaria è la capacità di comprendere i principi economici di base, gestire in modo consapevole le risorse personali e prendere decisioni informate in materia di risparmio, investimento e pianificazione. È un obiettivo sociale, non individuale, perché l’alfabetizzazione finanziaria incentiva la partecipazione economica attiva, riduce la vulnerabilità economica complessiva e favorisce l’iniezione di capitali nell’economia. 

Partecipazione economica attiva significa anche comprendere l’effetto delle proprie scelte di investimento e decidere consapevolmente dove indirizzare i risparmi, coniugando prospettive di mercato e principi personali. Chi possiede una buona educazione finanziaria, inoltre, è in grado di comprendere che la direzione dei mercati è un tema complesso, ma è legata inevitabilmente ai grandi temi economico-sociali che il mondo si trova ad affrontare, e la sostenibilità è uno di quelli attualmente più rilevanti.

Educare alla sostenibilità attraverso la finanza significa fare un passo ulteriore e fornire gli strumenti per:

  • interpretare correttamente le informazioni ambientali e sociali delle imprese;
  • imparare a riconoscere ed evitare il greenwashing nei prodotti finanziari;
  • comprendere il rischio climatico e le sue implicazioni economiche;
  • comprendere il ruolo degli investimenti per la transizione ecologica.

Il termine greenwashing indica l’insieme delle pratiche attraverso cui un’impresa o un intermediario finanziario presenta come “sostenibili” attività che in realtà non lo sono, o lo sono solo in parte.
Nel contesto finanziario, questo fenomeno si manifesta quando fondi, ETF o obbligazioni vengono etichettati come “green”, “responsabili” o “ESG” senza che tali caratteristiche trovino riscontro nei criteri di selezione, nella rendicontazione o negli effetti reali sull’ambiente e sulla società.

Un investitore informato deve saper leggere la documentazione di un prodotto, comprendere la terminologia ESG e, a un livello più alto, conoscere i principali standard di trasparenza europei che guidano la classificazione dei prodotti finanziari.

La normativa europea, infatti, sta cercando di imporre regole più chiare e obblighi di trasparenza più rigidi per consentire agli investitori di comprendere davvero il livello di sostenibilità di ciascun prodotto finanziario e impedire ambiguità nella costruzione dei prodotti offerti. La EU Taxonomy, il regolamento SFDR e le nuove linee guida contro il greenwashing vanno in questa direzione.

Gli strumenti di finanza sostenibile

Come abbiamo già detto, le risorse pubbliche da sole non bastano per sostenere la transizione ecologica: serve la partecipazione del risparmio privato, per questo l’educazione finanziaria applicata alla sostenibilità è molto importante.

Come? Con gli investimenti in strumenti che integrano l’impatto positivo sull’ambiente e sulla società con gli obiettivi di rendimento economico. 

Per esempio:

  • Fondi comuni e ETF certificati ESG, SRI (Socially Responsible Investing) o Impact investing;
  • Green bond e Social bond;
  • Piani individuali di risparmio sostenibili.

Dopo qualche anno di oscillazioni e incertezze a causa dell’instabilità politico-economica globale, i fondi sostenibili stanno ricominciando a crescere e ad attirare la fiducia negli investitori, secondo il report 2024 dedicato di Morningstar. L’Europa, peraltro, è il più grande mercato mondiale per i fondi sostenibili.

Alle opportunità che abbiamo citato, vanno aggiunte, infine, le numerose campagne di equity e lending crowdfunding su Opstart che riguardano progetti legati alla sostenibilità e sono accessibili anche ai piccoli risparmiatori.

Scopri le campagne dedicate alla sostenibilità su Opstart.

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