Comunità energetica nazionale: cos’è e come entrare a farne parte

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Comunità energetica nazionale: cos’è e come entrare a farne parte

Gennaio 13, 2024 Economia e Finanza

Una comunità energetica è un’associazione di cittadini, enti pubblici e privati che autoproduce localmente e condivide energia elettrica da fonti rinnovabili a prezzo vantaggioso per i propri membri. Introdotte nel nostro Paese dal Decreto Milleproroghe 162/2019 con il nome di CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), queste associazioni sono agevolate da incentivi statali per stimolare la produzione di energia elettrica pulita, che diventa così più accessibile per più persone. I membri di una comunità energetica riducono il proprio impatto ambientale e il peso delle proprie bollette allo stesso tempo.

Come funziona una comunità energetica

Una comunità energetica nasce dall’iniziativa di cittadini, PMI, altri enti privati e pubbliche amministrazioni (almeno due soggetti) che decidono di creare una rete di produzione e condivisione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

La comunità deve dotarsi degli impianti necessari per la produzione e la distribuzione dell’energia, che può essere auto-consumata, scambiata o immessa in rete in caso di surplus rispetto al fabbisogno dei membri. Gli impianti devono essere collocati vicino ai consumatori e possono essere costruiti ex novo (godendo delle relative agevolazioni fiscali) oppure messi a disposizione da uno dei membri della comunità o da un soggetto terzo.

L’energia condivisa per soddisfare il fabbisogno della comunità è ricompensata da contributi economici e premi erogati dal GSE (Gestore Servizi Energetici) per ogni kilowatt/ora prodotto. L’energia che non viene utilizzata contestualmente alla produzione, invece, viene venduta a prezzo di mercato e il ricavato viene distribuito fra i membri della comunità secondo regole stabilite al momento della costituzione giuridica della CER e inserite in un contratto. Questo ricavato è esente da imposte.

Come far parte di una comunità energetica

Per costituire una comunità energetica è necessario trovare altri partecipanti dello stesso territorio, collegati a punti di connessione ubicati su reti elettriche sottese alla stessa cabina primaria e in un’area che presenti o possa ospitare impianti di produzione di energia rinnovabile.

I membri, quindi, devono creare un’entità giuridica presso un notaio: poiché le CER non possono avere obiettivi di profitto, tale entità di solito è un’associazione. Possono partecipare sia le persone che abitano in condomini sia quelle che vivono in case indipendenti. Per le PMI un’ulteriore condizione di partecipazione è non avere come attività commerciale o industriale principale proprio la partecipazione alla comunità energetica.

In sede di costituzione della CER vanno contrattualizzati tutti i criteri di contribuzione al progetto e di redistribuzione dei proventi. In seguito, si avvia la costruzione degli impianti (di solito fotovoltaici) o si acquisiscono i diritti di utilizzo di impianti già esistenti e si procede al collegamento in rete di tutti i membri dell’associazione e alla richiesta di accesso agli incentivi al GSE. Ciascun socio della CER, inoltre, deve installare nella propria casa un contatore intelligente per rilevare in tempo reale le informazioni sulla produzione, l’autoconsumo, la cessione e il prelievo dalla rete dell’energia.

Le comunità energetiche in Italia

I tempi di progettazione, realizzazione, approvazione e ottenimento delle agevolazioni di una comunità energetica attualmente in Italia sono molto lunghi: si parla di anni. La mappatura di Legambiente (2023) riporta 33 comunità energetiche operative, 24 in via di costituzione e 41 in progetto. La maggior parte di esse si trova nel Nord Italia. L’Electricity Market Report 2023 del Politecnico di Milano sottolinea il ritardo italiano rispetto agli obiettivi di transizione energetica, evidenziando però il rapido aumento del numero di progetti di comunità di autoproduzione elettrica rinnovabile (sia CER sia gruppi di auto-consumatori).

Green crowdfunding per una comunità energetica nazionale

Per implementare una versione nazionale della comunità energetica, la società Green Srl ha sviluppato la piattaforma SeLea con la quale qualsiasi consumatore può investire in un impianto di produzione di energia rinnovabile e pulita in Italia, beneficiando di un costo di autoproduzione convenzionato e cristallizzato nel tempo. Il progetto della Comunità Energetica Nazionale prevede la suddivisione della penisola in 14 CEEC (Comunità Energetica Estesa dei Cittadini) rivolte al mercato dei piccoli consumatori locali. La campagna di equity crowdfunding che Green sta portando avanti su Opstart è finalizzata proprio a offrire la possibilità di partecipare alla prima CEEC nel Nord Italia, diventandone azionisti e utenti allo stesso tempo.
Data l’ubicazione, possono investire nella raccolta soltanto gli utenti residenti in una delle seguenti regioni: Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna.

Quello di Green, non è l’unico esempio dell’utilizzo del crowdfunding a favore delle energie rinnovabili: già la startup innovativa Broker Arrow a inizio 2023 ha concluso con successo una campagna di equity crowdfunding per la sua applicazione Mister Bolletta, che seleziona e monitora costantemente le migliori tariffe sul mercato dell’energia creando un gruppo di acquisto e incentivando anche la partecipazione alle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Per Opstart, inoltre, la sostenibilità è un importante criterio di selezione dei progetti che si candidano per lanciare una campagna di crowdfunding sui suoi portali, e anche gli investitori dimostrano di avere grande interesse per le proposte di questo tipo: le campagne a tema green sono le più numerose nell’hub fintech e riscuotono un deciso successo.

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