Europa e Italia premono sull’acceleratore per la transizione energetica: quali sono le novità

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Europa e Italia premono sull’acceleratore per la transizione energetica: quali sono le novità

Marzo 23, 2023 Economia e Finanza

Uno dei principali ostacoli alla transizione energetica è la burocrazia, che dilata in modo insostenibile i tempi per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il cambiamento climatico sempre più accelerato e la crisi energetica attuale riducono il tempo che abbiamo per porvi rimedio, soprattutto perché non si è fatto abbastanza in passato per raggiungere gli obiettivi energetici posti negli ultimi decenni. Ora, perciò, è fondamentale non solo agire, ma agire in tempi più rapidi di quelli che la macchina burocratica allo stato attuale concede.

L’Italia è tristemente nota per avere una burocrazia massiccia e complicata, ma la necessità di snellimento riguarda anche gli altri Paesi europei, infatti il 29 dicembre 2022 l’Unione Europea ha approvato il Regolamento UE 2022/2577 del Consiglio “che istituisce il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili”. 

Il Regolamento, in realtà, è stato motivato in prima istanza dalla crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina, che ha limitato la capacità di approvvigionamento energetico europea e richiede interventi tempestivi; infatti, il documento può essere applicato direttamente dai singoli Stati membri per i successivi 18 mesi, ma può essere prorogato. Le sue norme sono quindi temporanee e vanno applicate alle procedure autorizzative avviate tra il 30 dicembre 2022 e il 30 giugno 2024 quando le norme del singolo Paese sono più onerose in termini di tempistiche e adempimenti; in caso contrario, si continua a seguire l’iter burocratico nazionale. 

Si tratta quindi di una misura d’urgenza, che però serve al contempo per porre le basi per limitare anche nel futuro la dipendenza dalle fonti fossili e realizzare una transizione energetica consolidata e duratura.

Cosa prevede il Regolamento UE per accelerare la transizione energetica

L’obiettivo dichiarato del regolamento è fornire “norme temporanee di carattere emergenziale tese ad accelerare la procedura autorizzativa applicabile alla produzione di energia da fonti rinnovabili”. Il fotovoltaico e le pompe di calore alimentate da energia rinnovabile sono i protagonisti di questi interventi.

Ecco le principali novità:

  • L’articolo 3 stabilisce come interessi pubblici prevalenti la pianificazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, la loro connessione alla rete, la rete stessa, gli impianti di stoccaggio; questo garantisce priorità a tali attività in caso di ponderazioni giuridiche con altri interessi.
  • L’articolo 4 fissa a 3 mesi il limite massimo per la procedura di autorizzazione all’installazione di apparecchiature di energia solare e di impianti di stoccaggio di tale energia (sono esclusi i casi in cui sono necessarie valutazioni specifiche dell’impatto ambientale o sul patrimonio artistico-culturale o sulla sicurezza).
  • L’articolo 5 fissa a 6 mesi il limite massimo per la procedura di autorizzazione alla revisione della potenza degli impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile finalizzata a un aumento della capacità; il tetto massimo è comprensivo dei tempi di valutazione dell’impatto ambientale.
  • L’articolo 6 stabilisce la possibilità di esentare dalla valutazione di impatto ambientale e di protezione delle specie i progetti di energia rinnovabile se tali progetti sono ubicati in una zona specificamente predisposta dedicata alle energie rinnovabili o alla rete per la relativa infrastruttura di rete necessaria a integrare l’energia rinnovabile nel sistema elettrico.
  • L’articolo 7 fissa a 1 mese il limite massimo per la procedura di autorizzazione per l’installazione delle pompe di calore di capacità elettrica inferiore a 50 MW e a 3 mesi quello per le pompe di calore geotermiche.

Risulta evidente il tentativo di trovare un equilibrio tra la necessità di accelerare i tempi di costruzione e miglioramento degli impianti e l’obbligo di tutelare la sicurezza dei cittadini, l’ambiente e le specie protette.

Le misure italiane per l’accelerazione della transizione energetica

Il Regolamento europeo si affianca alle misure già prese o in corso di approvazione dal governo italiano per semplificare l’iter burocratico per l’approvazione dei progetti legati alle energie rinnovabili.

Il decreto Semplificazioni del 2020, il decreto Semplificazioni bis del 2021 e il decreto Aiuti del 2022 avevano già introdotto semplificazioni in materia di green economy legate alle procedure autorizzative per impianti di energie rinnovabili e alla priorità della realizzazione dei progetti strategici per la transizione energetica del Paese inclusi nel PNRR.

A tali provvedimenti si aggiunge il nuovo decreto Semplificazioni PNRR del 24 febbraio 2023, che annovera fra gli interventi principali procedure volte a facilitare la transizione energetica:

  • per la costruzione e l’esercizio di impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 MW e delle opere di connessione alla rete elettrica di trasmissione o di distribuzione, è applicabile, fino al 31 dicembre 2025, la procedura abilitativa semplificata (PAS), a condizione che l’energia prodotta sia ceduta al GSE per almeno 15 anni;
  • gli impianti fotovoltaici in aree agricole sono considerati manufatti strumentali all’attività agricola e pertanto sono liberamente installabili, a condizione che siano posti al di fuori di aree protette o appartenenti a Rete Natura 2000, che i pannelli solari siano posti sopra le piantagioni ad almeno due metri dal suolo, senza fondazioni in cemento o difficilmente amovibili, e che le modalità realizzative prevedano una loro effettiva integrazione con le attività agricole;
  • accorpamento della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) all’Autorizzazione Unica (AU) rilasciata dalla Commissione PNRR-PNIEC;
  • autorizzazione unica e semplificata per la realizzazione e la messa in servizio degli impianti off-shore di produzione di energia da fonti rinnovabili al largo delle coste italiane,
  • riduzione dei vincoli paesaggistici, culturali e ambientali per l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici.

Questi provvedimenti, insieme al regolamento europeo, dovrebbero dare un’accelerazione importante alla produzione di energia rinnovabile. Lo sforzo congiunto dei governi nazionali e dell’Unione Europea sono fondamentali per dare impulso ai numerosi progetti sostenibili in attesa di essere realizzati per far fronte alla crisi energetica attuale e alla transizione energetica per il futuro.

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