Uno dei principali ostacoli alla transizione energetica è la burocrazia, che dilata in modo insostenibile i tempi per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il cambiamento climatico sempre più accelerato e la crisi energetica attuale riducono il tempo che abbiamo per porvi rimedio, soprattutto perché non si è fatto abbastanza in passato per raggiungere gli obiettivi energetici posti negli ultimi decenni. Ora, perciò, è fondamentale non solo agire, ma agire in tempi più rapidi di quelli che la macchina burocratica allo stato attuale concede.
L’Italia è tristemente nota per avere una burocrazia massiccia e complicata, ma la necessità di snellimento riguarda anche gli altri Paesi europei, infatti il 29 dicembre 2022 l’Unione Europea ha approvato il Regolamento UE 2022/2577 del Consiglio “che istituisce il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili”.
Il Regolamento, in realtà, è stato motivato in prima istanza dalla crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina, che ha limitato la capacità di approvvigionamento energetico europea e richiede interventi tempestivi; infatti, il documento può essere applicato direttamente dai singoli Stati membri per i successivi 18 mesi, ma può essere prorogato. Le sue norme sono quindi temporanee e vanno applicate alle procedure autorizzative avviate tra il 30 dicembre 2022 e il 30 giugno 2024 quando le norme del singolo Paese sono più onerose in termini di tempistiche e adempimenti; in caso contrario, si continua a seguire l’iter burocratico nazionale.
Si tratta quindi di una misura d’urgenza, che però serve al contempo per porre le basi per limitare anche nel futuro la dipendenza dalle fonti fossili e realizzare una transizione energetica consolidata e duratura.
L’obiettivo dichiarato del regolamento è fornire “norme temporanee di carattere emergenziale tese ad accelerare la procedura autorizzativa applicabile alla produzione di energia da fonti rinnovabili”. Il fotovoltaico e le pompe di calore alimentate da energia rinnovabile sono i protagonisti di questi interventi.
Ecco le principali novità:
Risulta evidente il tentativo di trovare un equilibrio tra la necessità di accelerare i tempi di costruzione e miglioramento degli impianti e l’obbligo di tutelare la sicurezza dei cittadini, l’ambiente e le specie protette.
Il Regolamento europeo si affianca alle misure già prese o in corso di approvazione dal governo italiano per semplificare l’iter burocratico per l’approvazione dei progetti legati alle energie rinnovabili.
Il decreto Semplificazioni del 2020, il decreto Semplificazioni bis del 2021 e il decreto Aiuti del 2022 avevano già introdotto semplificazioni in materia di green economy legate alle procedure autorizzative per impianti di energie rinnovabili e alla priorità della realizzazione dei progetti strategici per la transizione energetica del Paese inclusi nel PNRR.
A tali provvedimenti si aggiunge il nuovo decreto Semplificazioni PNRR del 24 febbraio 2023, che annovera fra gli interventi principali procedure volte a facilitare la transizione energetica:
Questi provvedimenti, insieme al regolamento europeo, dovrebbero dare un’accelerazione importante alla produzione di energia rinnovabile. Lo sforzo congiunto dei governi nazionali e dell’Unione Europea sono fondamentali per dare impulso ai numerosi progetti sostenibili in attesa di essere realizzati per far fronte alla crisi energetica attuale e alla transizione energetica per il futuro.
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