Il settore finanziario è uno dei comparti economici in cui si sta dimostrando più difficoltoso colmare il gender gap e avvicinarsi alla parità di genere. La presenza femminile nella finanza sta aumentando, ma molto lentamente, e soprattutto fatica a raggiungere le posizioni di vertice. Va meglio per le donne nel fintech, che con la sua carica di innovazione e flessibilità rappresenta un’evoluzione preziosa del settore e ne favorisce una maggiore inclusività.
Ne abbiamo parlato con Camilla Cionini Visani, Direttrice Generale di ItaliaFintech, l’associazione delle aziende fintech in Italia.
Il mio percorso professionale si è sviluppato nel settore finanziario, attraversando ambiti diversi e complementari. Dopo un’esperienza nell’investment banking, ho ricoperto ruoli manageriali in realtà come SACE e Confindustria, maturando competenze nell’ambito della finanza d’impresa e delle strategie di sviluppo. Attualmente, sono Direttrice Generale di ItaliaFintech, l’associazione che rappresenta gli imprenditori del Fintech in Italia, e Consigliere indipendente in alcune società attive tech e finanziarie.
La mia formazione ha avuto una forte impronta internazionale. Dopo la laurea in Economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, ho partecipato a programmi di approfondimento alla Brown University e alla London School of Economics. Queste esperienze mi hanno permesso di acquisire una visione ampia e interdisciplinare del settore finanziario, integrando competenze economiche, strategiche e regolatorie in un contesto globale.
Operare in un settore storicamente maschile ha rappresentato una sfida, ma anche un’opportunità per contribuire a un cambiamento culturale. Ho dovuto dimostrare il mio valore in ambienti dove la leadership femminile era meno rappresentata, affrontando preconcetti e costruendo una credibilità basata su competenze e risultati. Oggi il riconoscimento del ruolo delle donne nella finanza e nella tecnologia sta crescendo, ma resta ancora molto da fare per garantire pari opportunità di accesso ai ruoli decisionali.
Il Fintech è un settore dinamico, capace di abbattere barriere e favorire un ecosistema più inclusivo. L’innovazione sta creando nuove opportunità per promuovere la diversità, e in questo contesto il mio impegno è volto a sostenere la crescita del settore, incentivando al contempo una maggiore rappresentanza femminile e contribuendo alla costruzione di un ambiente più equo e meritocratico.
ItaliaFintech è l’associazione che rappresenta gli imprenditori del settore Fintech in Italia, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un ecosistema competitivo, innovativo e inclusivo. Il nostro impegno si articola su diversi fronti strategici volti a migliorare il contesto normativo, rafforzare il dialogo con le istituzioni e promuovere il ruolo del Fintech come motore di crescita economica.
Lavoriamo per garantire un mercato più aperto ed equo, promuovendo un quadro regolamentare che favorisca la concorrenza e stimoli la collaborazione tra Fintech e operatori tradizionali, in linea con le direttive europee sull’open banking. Allo stesso tempo, ci impegniamo per promuovere un dialogo costruttivo con le autorità per ridurre le incertezze e facilitare chi vuole fare impresa in settori regolamentati.
Nell’ambito della semplificazione normativa, lavoriamo per rendere più efficienti le norme e i regolamenti attuativi delle direttive europee in materia di open banking, crowdfunding, digital assets, garanzie pubbliche sui finanziamenti oltre ai temi relativi agli incentivi fiscali per startup e PMI innovative, contribuendo a migliorare l’accesso ai finanziamenti e agli strumenti di investimento.
Il confronto con le istituzioni rappresenta un pilastro della nostra attività. Partecipiamo attivamente ai tavoli di lavoro con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Banca d’Italia e altri regolatori, affrontando temi come la Sandbox, uno strumento che se ben strutturato può contribuire a sostenere la crescita di tante iniziative innovative in ambito di nuovi servizi finanziari.
Parallelamente, ItaliaFintech si impegna nella promozione del settore, favorendo l’attrazione di investimenti e talenti internazionali e rafforzando il posizionamento di Milano come capitale europea del Fintech. Un’attenzione particolare è dedicata alle politiche per il capitale umano e la sostenibilità, con iniziative volte a incentivare l’occupazione giovanile, la parità di genere e l’inclusione finanziaria.
Siamo attivamente coinvolti nel dialogo europeo, contribuendo a tavoli di lavoro e consultazioni per dare voce alle esigenze delle fintech italiane nelle politiche comunitarie. Abbiamo, inoltre, cofondato EDFA (European Digital Finance Association), associazione che rappresenta la finanza digitale europea nel mondo: riunisce la maggior parte delle associazioni nazionali fintech europee e i loro membri con l’obiettivo di supportare il ruolo globale dell’Europa nel settore della tecnologia finanziaria, promuovendo servizi finanziari innovativi, più accessibili e sicuri. Stiamo dedicando particolare attenzione all’implementazione dell’ECSP (Regolamento Europeo sul Crowdfunding) e riscontrando una disomogeneità tra i differenti Paesi coinvolti che si manifesta nelle variazioni delle normative, delle prassi operative e delle istruzioni di marketing, che creano un divario competitivo all’interno dell’Unione Europea.
Infine, ItaliaFintech ha recentemente condiviso con la Commissione Europea il proprio contributo alla strategia per il Mercato Unico 2025. Nel documento, abbiamo evidenziato l’importanza di creare un Mercato Unico più integrato ed efficiente, promuovendo l’innovazione, la competitività e la crescita sostenibile nel settore fintech dell’UE.
Sì, vedo dei segnali di miglioramento. Cresce il numero di donne in posizioni di leadership nelle fintech, anche se la strada è ancora lunga. Le aziende più innovative hanno capito che la diversità non è solo una questione etica, ma un vero e proprio fattore di crescita e competitività.
Tuttavia, il cambiamento deve avvenire su più livelli. Non basta assumere più donne: bisogna garantire loro pari opportunità di crescita, accesso a ruoli decisionali e una cultura aziendale che valorizzi il talento femminile. In questo senso, mentorship, networking e programmi di leadership al femminile giocano un ruolo cruciale. Sempre più aziende stanno attivando iniziative mirate, come percorsi di formazione e di coaching, piani di carriera più trasparenti e politiche di flessibilità lavorativa che aiutano a superare alcune delle barriere strutturali che ancora oggi esistono.
C’è un altro aspetto fondamentale: la visibilità. Dobbiamo raccontare di più le storie di successo delle donne nel fintech, affinché possano diventare role model per le nuove generazioni e ispirare altre professioniste a entrare nel settore. La finanza tecnologica offre grandi opportunità, ma è essenziale che queste siano accessibili a tutti, senza distinzioni di genere. Marzo è il mese della consapevolezza, ma il nostro impegno deve essere costante, durante tutto l’anno. Solo così potremo costruire un ecosistema fintech davvero inclusivo e competitivo.
Le fintech stanno rivoluzionando l’accesso al credito e agli strumenti finanziari per le donne, offrendo soluzioni innovative che colmano molte delle barriere storiche che hanno limitato la loro partecipazione attiva nel mondo finanziario. Uno degli sviluppi più significativi è l’utilizzo di algoritmi avanzati per la valutazione del merito creditizio, che superano i bias di genere tradizionalmente presenti nei metodi di scoring bancari. Questo permette a più donne, incluse le lavoratrici autonome e le imprenditrici, di accedere a finanziamenti senza essere penalizzate da modelli di valutazione obsoleti.
Un altro ambito in espansione è quello delle piattaforme di microfinanza e crowdfunding. Questi strumenti non solo offrono accesso a capitali, ma creano anche ecosistemi di supporto e networking, fondamentali per chi avvia una nuova attività. Inoltre, molte fintech stanno sviluppando prodotti finanziari personalizzati, come conti digitali e strumenti di investimento su misura, che rispondono alle esigenze specifiche delle donne in termini di gestione delle risorse economiche e pianificazione finanziaria.
L’educazione finanziaria è un altro pilastro chiave dell’inclusione. Sempre più fintech stanno creando contenuti digitali interattivi, app di gestione del budget e percorsi formativi per aiutare le donne a prendere decisioni finanziarie consapevoli, sia come consumatrici sia come imprenditrici. La consapevolezza finanziaria è infatti un elemento essenziale per ridurre il gender gap nel mondo degli investimenti e della gestione patrimoniale.
Sì, stiamo lavorando su più fronti. Come Associazione, ci impegniamo affinché sia sempre garantita un’equa rappresentazione femminile del sapere agli eventi, ai workshop e ai seminari che organizziamo e a cui siamo invitati. Proprio con questo spirito abbiamo deciso di promuovere l’eccellenza e la competenza femminile partendo da un’azione concreta e aderendo, insieme ad altri importanti player nazionali, al Pledge promosso dall’Associazione M&M – Minima Moralia. L’iniziativa vede coinvolti in prima persona anche alcuni tra i nostri Soci.
Se dovessi dare un consiglio alla Camilla di qualche anno fa, le direi di non aver paura di portare un punto di vista diverso. Spesso, soprattutto in settori strutturati come la finanza, si tende a conformarsi a modelli esistenti per evitare il rischio di essere percepiti come una voce fuori dal coro. Eppure, è proprio chi ha il coraggio di innovare e rompere gli schemi a creare il vero cambiamento. La diversità di pensiero è un valore e può rappresentare un vantaggio competitivo.
Le direi di fidarsi delle proprie competenze, di continuare a investire nella formazione e di non smettere mai di apprendere. In un mondo in continua evoluzione, la capacità di adattarsi e acquisire nuove conoscenze è essenziale. Le direi anche di costruire una rete di alleati lungo il percorso: il successo non è mai un cammino solitario e il confronto con colleghi, mentor e professionisti con background diversi può fare la differenza. Il networking, come quello che promuoviamo in ItaliaFintech, non è solo un’opportunità di crescita professionale, ma anche un’occasione per condividere esperienze, superare ostacoli e trovare nuove ispirazioni.
Infine, le ricorderei di credere nella propria visione e di non farsi frenare dai dubbi o dalle difficoltà. Ogni percorso è fatto di sfide, ma è la determinazione a fare la differenza. E soprattutto, le direi di non perdere mai la passione per quello che fa, perché è quella la vera forza che permette di affrontare le sfide e trasformarle in opportunità.
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