Dall’idea all’impresa innovativa: crescere con l’equity crowdfunding

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Dall’idea all’impresa innovativa: crescere con l’equity crowdfunding

Maggio 10, 2023 Equity Crowdfunding

Sono ancora poche le società in Italia che utilizzano l’equity crowdfunding per raccogliere capitali, nonostante gli strumenti alternativi possano a pieno titolo essere parte di una strategia che integri tradizione e innovazione. Soprattutto se si parla di un’impresa innovativa, ma non solo.

Abbiamo parlato di questi temi durante un webinar, in dialogo con alcune società in equity crowdfunding su Opstart (o, come nel caso di Basilico.Tech, la cui campagna sarà presto live):

GardenStuff: l’idea che ha dato origine al progetto

L’idea di Tirinnanzi nasce dal desiderio di rispondere a un’esigenza che non aveva soluzioni proposte sul mercato: le regole condominiali e gli spazi disponibili negli appartamenti rendono difficile sfruttare ambienti idonei per la crescita delle piante. Se è semplice acquistare una pianta e portarla a casa, le condizioni a cui poi la pianta stessa viene sottoposta spesso sono complicate se non si dispone di un terrazzo studiato per ospitarla.
Da qui, Tirinnanzi progetta e brevetta insieme al suo team un primo prodotto, per poi entrare a 360° nel mondo del gardening per renderlo disponibile a tutti e sviluppare ulteriori soluzioni.

Nel caso di GardenStuff, quindi, da un’idea – anche se molto di nicchia – è stato possibile ampliare le vedute e focalizzarsi su progetti di più ampio impatto, lanciando un’impresa innovativa grazie a persone che ci hanno creduto. E con un team competente, uno studio accurato del mercato e della strategia di approccio.
Entrando nel merito, ELIoT rappresenta uno strumento estremamente ambizioso, che ha richiesto più di tre anni di studio, con lo scopo di trovare l’ambiente e le cure adatte per ogni pianta.
All’interno c’è la tecnologia più avanzata ora disponibile e c’è un microlaboratorio sempre connesso, in grado di auto aggiornarsi ed incrementare le conoscenze per tutti gli utilizzatori, grazie all’invio costante di dati al server centrale che rielabora le informazioni in maniera intelligente per ogni utente.

GardenStuff: l’impresa innovativa in equity crowdfunding, da startup a PMI

GardenStuff non è nuova su Opstart: la prima raccolta in equity crowdfunding risale al 2019, quando la società era una startup. La scelta di questo strumento incontra per la seconda volta l’obiettivo dell’impresa innovativa, oggi diventata PMI: permettere alle persone che si rispecchiano nelle idee di GardenStuff di salire a bordo in modo semplice, partecipando a un progetto di crescita ambizioso.

I motivi per cui sottoscrivere l’equity crowdfunding sono diversi, alcuni prettamente ideologici:

  • un’azienda italiana piccola ma ambiziosa, che ha realizzato un prodotto sintesi di anni di sviluppo e di focalizzazione sul tema dell’integrazione delle piante e la coltivazione in ambito cittadino;
  • l’autonomia di un hardware di proprietà con un sofisticato firmware, in grado di inviare 8 diversi valori per ogni microambiente, per analizzare attraverso un unico server centrale miliardi di dati;
  • la continua ricerca del contatto tra uomo e natura, che genera un benessere sia a livello personale che globale;
  • la ricerca di un approccio alla micro-coltivazione intesa come coltivazione locale, non industriale;
  • da non dimenticare, poi, che la società è già attiva, con un e-commerce e una community di oltre 13.000 utenti internazionali.

Villas Planner: dal trend di mercato all’impresa innovativa

Villas Planner nasce durante il periodo del Covid: tre imprenditori del settore turistico – tra cui Vairo, ex manager di grandi gruppi turistici come Costa Crociere e Alpitour – capiscono la necessità di differenziare l’offerta e si orientano verso le ville private per vacanze, trend più in crescita di tutto il comparto turistico.

Infatti, le ville di lusso crescono in termini di disponibilità in primis, poiché sono sempre di più i proprietari che le mettono in affitto per un reddito aggiuntivo. Inoltre, Vairo e i suoi colleghi, con un background di tour operating e organizzazione viaggi, comprendono che non è sufficiente l’affitto in sé, ma che serve qualcosa in più. Così aggiungono una serie di servizi interni ed esterni alla villa alla loro proposta. Dallo chef privato al personal trainer, fino alle esperienze: visite culturali, visite enogastronomiche, boat tour, etc. Insomma, gli ospiti, soprattutto se internazionali, vogliono vivere il territorio e conoscerlo.

In sintesi, l’idea intercetta i tre principali segmenti del turismo:

  • quello di lusso – che oggi è anche quello che paga di più;
  • quello della valorizzazione del territorio, di cui l’Italia ha particolarmente bisogno;
  • quello della sostenibilità, con vacanze a basso impatto ambientale.

Proprio da questi trend è nato un business di economia reale, con una forte anima innovativa. La piattaforma – che presto verrà aggiornata con una nuova e accattivante interfaccia – intercetterà i mercati a più alta redditività, come Brasile, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Stati Uniti, proponendo un’esperienza di alta gamma, tecnologicamente avanzata, con una varietà di attività e servizi che i competitor non forniscono.

Villas Planner: un consiglio agli imprenditori e la ricerca di investitori

Cercare un’idea che copra un gap di mercato, che risponda a un bisogno non soddisfatto dalle imprese già costituite. E avere le spalle larghe” questi i consigli di Vairo per un potenziale giovane imprenditore. Fare impresa, infatti, espone a rischi e incognite che solo con l’esperienza si comprende come affrontare.
E l’equity crowdfunding? Le startup, anche se innovative, non accedono facilmente ai canali tradizionali.
L’equity permette di trovare persone con una visione comune, che invece di diversificare solamente i propri investimenti vogliano essere anche dei veri propri partner di un progetto.
Villas Planner ha una visione precisa, una concretezza, si inserisce in un mercato con dati positivi e può senz’altro intercettare investitori lungimiranti.

Basilico.Tech: l’idea che ha dato “terreno” al progetto

Alle spalle di Basilico.Tech c’è il know-how di lunga data di Azienda Agricola Cammelli, che dagli anni Sessanta produce ortaggi a Firenze e zone limitrofe per la GDO.
Nonostante la storicità dell’impresa, c’è sempre stata la volontà di ricercare aggiornamento e innovazione nel modo di lavorare e produrre, per stare al passo con i tempi. Proprio per questo, nel 2014 l’azienda inizia la coltivazione di basilico sull’acqua: grazie alla tecnica idroponica del floating system, il basilico viene letteralmente coltivato su vassoi galleggianti, appoggiati su vasche d’acqua in cui sono disciolti i sali e i microelementi che la pianta estrae dal terreno. Il basilico, in questo modo, cresce più velocemente, con maggiore produttività al metro quadro e tende ad ammalarsi di meno.

Dopo 9 anni di ricerca e sviluppo e con un metodo depositato, il basilico di Azienda Agricola Cammelli è diventato un prodotto di eccellenza. L’unico limite è dato dalle serre impiegate, perché nate per altre tipologie di coltivazione. Da qui, la decisione di dare una nuova “casa” all’idea.

Nasce così la startup innovativa Basilico.Tech, uno spin-off di Azienda Agricola Cammelli che si occuperà proprio di realizzare nuove serre al passo con i tempi e con le necessità della tecnica di coltivazione. La nuova serra avrà un sistema di aerazione, di riscaldamento tramite biomassa, di raccolta dell’acqua piovana – perfetta per coltivare in idroponica. Ci saranno poi i pannelli fotovoltaici, che alimenteranno non solo Basilico.Tech, ma anche parte delle attività di Azienda Agricola Cammelli.

Il sistema usato da Basilico.Tech non è ancora diffuso e agli inizi non c’erano prodotti in commercio per una coltivazione di questo tipo. “I sistemi di ossigenazione dell’acqua, i materiali… è stato tutto studiato e sperimentato ex novo” ci racconta Alessio Cammelli.

La nuova serra, inoltre, avrà un sistema di sensori, che controlleranno il meteo esterno e le condizioni interne (umidità, temperatura, vento, illuminazione), ma anche lo stato dell’acqua, come ossigenazione e temperatura. Tramite computer e algoritmi proprietari poi verranno gestiti clima interno delle serre e acqua delle vasche. Il basilico è una pianta tropicale e ha bisogno di 15/18 gradi per crescere e l’umidità va controllata, perché in certe condizioni potrebbe nuocere alla pianta.
E poi va sottolineata la sostenibilità del prodotto: la tecnica idroponica permette un ridotto uso di acqua, suolo e fitosanitari.

Basilico.Tech: perché l’equity crowdfunding

L’impresa innovativa era alla ricerca di finanziamenti alternativi alle classiche banche, in primis. C’è poi una componente “romantica” della scelta: molto spesso le attività fatte da Azienda Cammelli e dalla stessa Basilico.Tech sono legate al territorio e alle persone che ci vivono. E queste vorrebbero partecipare e dare il proprio contributo, ma non hanno modo farlo. L’equity crowdfunding è la soluzione migliore per permettere di loro salire a bordo, consentendo una partecipazione diretta.

Vuoi sapere di più sulle campagne di equity crowdfunding? Scoprile sul nostro sito!

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