Crowdlisting è un marchio registrato concesso in licenza esclusiva a Opstart s.r.l. e definisce l’omonimo percorso attraverso cui è possibile replicare le costose IPO in borsa con una campagna di equity crowdfunding e una successiva quotazione in borsa tramite Direct Listing.
Glass to Power, startup innovativa apripista nel settore dell’energia rinnovabile in ambito edilizio, sta seguendo proprio questo iter, che consentirà ai soci investitori di rendere liquido il loro investimento in equity crowdfunding.
Abbiamo ospitato un webinar dal titolo “Crowdlisting per la rivoluzione energetica: il caso Glass to Power” ed è stato un’occasione di approfondimento sulla società, sulle sue innovative vetrate fotovoltaiche e sul percorso di Crowdlisting con Opstart.
I relatori sono stati:
Moderatore d’eccezione: Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart.
Glass to Power nasce da 11 soci fondatori e grazie all’invenzione di Brovelli e Meinardi di Milano Bicocca. Questi ultimi, unendo le loro competenze, hanno dato vita alle nanoparticelle, cuore della tecnologia di Glass to Power, che – semplificando – intercettano la luce, la trasferiscono e la trasformano da energia ottica a energia elettrica.
Emilio Sassone Corsi e Guido Massari hanno costruito il progetto da zero, a fine 2016, con l’idea di fare un proof of concept, dimostrando che la tecnologia fosse concretamente applicabile e realizzabile su dimensioni reali, su delle vere e proprie finestre. Insomma, che potesse uscire dal laboratorio.
Entriamo più nel dettaglio: come sono costituite le vetrate Glass to Power? Le nanoparticelle inorganiche, disciolte in un polimero (PMMA plexiglass), intercettano la luce e la trasformano in luce infrarossa, che rimane intrappolata nel plexiglass e arriva sul bordo della vetrata. Lì ci sono strisce fotovoltaiche che trasformano l’energia ottica in energia elettrica.
Questa tecnologia è brevettata: in tutto G2P ha 23 brevetti depositati nel mondo, che sono variazioni di 5 brevetti fondamentali, che descrivono prodotto e utilizzo che ne viene fatto. Dunque, se inizialmente si è partiti da ricerca e sviluppo, si è passati adesso a un prodotto certificato e con processo produttivo industrializzato.
Oggi sul mercato non esiste un prodotto analogo: c’è qualcosa di simile negli States, ma si tratta di prodotti ancora molto sperimentali.
Ci sono dei competitor che potrebbero però diventare complementari in un’ottica di efficientamento energetico, perché realizzano dispositivi che potrebbero integrarsi con la tecnologia di Glass to Power. Due esempi su tutti sono le smart windows e dei sensori, come l’anemometro che percepisce l’intensità del vento e fa chiudere la finestra.
Guido Massari approfondisce la scelta del percorso di Crowdlisting: il primo pensiero è stato dare una possibilità di exit molto positiva ai soci che sono con la società da anni. Basti pensare che questa è la terza campagna di Glass to Power e che prima di questo percorso di Crowdlisting i soci erano già 600.
In secondo luogo, un percorso come questo ha un potenziale di raccolta più alto, perché richiede una professionalizzazione del management e va verso un processo di quotazione, attirando quindi maggiormente gli istituzionali. Un listing obbliga infatti a pensare alla governance e strutturarsi in modo professionale.
L’obiettivo è quotarsi sul segmento Growth di Euronext Parigi e questo darà anche un respiro internazionale al progetto.
Perché investire in Glass to Power?
Perché è una soluzione disruptive, coperta da brevetti e tutta italiana, e perché fa energia green e rinnovabile, da superfici che già coprono miliardi di metri quadri al mondo. E poi, perché Glass to Power concorre al raggiungimento di obiettivi come gli zero energy building, le smart cities e la riduzione della CO2.
Glass to Power ti ha incuriosito? Scopri di più visitando la campagna sul nostro sito e leggendo l’intervista al CEO, Emilio Sassone Corsi, qui sul blog.
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