Da grande voglio… essere CEO! Sognare senza stereotipi per le donne di domani

Blog di Crowdfunding

Da grande voglio… essere CEO! Sognare senza stereotipi per le donne di domani

Marzo 28, 2025 Economia e Finanza

Gli stereotipi sulle donne influenzano le ambizioni tanto delle femmine quanto dei maschi fin dall’infanzia. Fin dai primi anni di vita, le bambine sono incoraggiate – in modo spesso inconsapevole – a immaginare il proprio futuro in ruoli tradizionalmente femminili, mentre ai bambini viene suggerito di aspirare a posizioni di leadership, innovazione e potere. Il risultato? Ancora oggi, le donne sono sottorappresentate nei settori chiave dell’economia, della tecnologia e della finanza, e faticano a ottenere accesso a ruoli di comando, a capitali e opportunità imprenditoriali.

Ma le cose stanno lentamente cambiando. Si moltiplicano le iniziative sia istituzionali, sia private finalizzate ad abbattere le barriere culturali e strutturali che limitano le aspirazioni delle donne. 

In questo articolo esploreremo come l’educazione, i media e la società influenzano i sogni delle bambine, evidenziando il problema della scarsa rappresentazione femminile nei ruoli di leadership, in particolare nel mondo della finanza, e scopriremo le opportunità concrete per costruire un futuro più equo.

Ostacoli invisibili: come gli stereotipi sulle donne influenzano le ambizioni delle bambine

Le scelte professionali sono influenzate dal contesto sociale, familiare e educativo. Fin dall’infanzia, le bambine e i bambini ricevono segnali, spesso impliciti, su quali ruoli siano più adatti a loro. Secondo un rapporto dell’UNESCO, già a sei anni le bambine tendono ad associare l’intelligenza e il successo a figure maschili, mentre i bambini si percepiscono più adatti a materie come scienza e tecnologia. Gli stereotipi sulle donne, infatti, agiscono specularmente anche per gli uomini.

Questa percezione si riflette nelle scelte formative: in Italia le donne si laureano di più e meglio dei colleghi maschi, ma solo il 18% delle studentesse sceglie corsi di laurea in ambito STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), una percentuale inferiore rispetto alla media europea (dati Osservatorio Talents Venture). La tendenza è simile in altri settori ad alta specializzazione, come la finanza, e in generale nell’imprenditoria e nei ruoli dirigenziali la presenza femminile rimane limitata.

Tra i fattori che contribuiscono a questo squilibrio ci sono la rappresentazione nei media e i modelli educativi. Diversi studi condotti dalle università italiane evidenziano che nei libri di testo scolastici italiani i personaggi maschili superano quelli femminili di tre a uno, e che le donne sono spesso raffigurate in ruoli tradizionali come insegnanti, madri o figure di supporto e di cura. Anche nell’intrattenimento per bambini, i protagonisti delle storie che affrontano tematiche di leadership o innovazione sono stati per lungo tempo prevalentemente maschili.

Questi elementi non determinano in modo assoluto le scelte future, ma contribuiscono a creare un contesto in cui alcune carriere appaiono più accessibili di altre. Superare questi ostacoli richiede un cambiamento nella narrazione e l’introduzione di modelli di riferimento più diversificati.

Cambiare prospettiva sugli stereotipi di genere

“Cambiare la narrazione” significa non solo aumentare la rappresentazione femminile nel mondo imprenditoriale e nei ruoli di comando, ma anche trasformare il modo in cui il successo femminile viene raccontato e percepito. La narrazione attuale tende spesso a enfatizzare le eccezioni – poche donne che “ce l’hanno fatta” nonostante gli ostacoli – piuttosto che normalizzare la loro presenza nei settori chiave dell’economia e dell’innovazione.

Un cambio di prospettiva significa, per esempio:

  • valorizzare i risultati delle donne leader senza dipingerli come straordinari o eccezionali, ma come parte integrante dell’evoluzione economica e sociale;
  • creare più visibilità per le professioniste in settori dove la presenza femminile è ancora limitata, affinché possano diventare modelli di riferimento per le nuove generazioni;
  • raccontare il valore della diversità non solo come un tema di equità sociale, ma come un’opportunità per migliorare le performance aziendali.

Gli stereotipi sulle donne e il divario di genere nei ruoli di leadership

La scarsa presenza femminile nei ruoli di leadership è un fenomeno documentato a livello globale. Secondo il Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, solo il 32,2% delle posizioni dirigenziali nel mondo è occupato da donne, con percentuali ancora più basse nei settori tecnologici e finanziari (in media 29,2%).

In Italia, il quadro è simile:

  • circa il 3% delle aziende quotate in Borsa ha una CEO donna (Consob, 2023);
  • le startup a prevalenza femminile sono il 13,7% del totale (Ministero delle Imprese e del Made in Italy);
  • nelle aziende private, le donne ricoprono solo il 25% delle posizioni di vertice (Global Gender Gap Report 2024).

Tra le cause di questo divario ci sono fattori strutturali ed economici, ma anche la mancanza di modelli femminili di riferimento. La visibilità di donne leader in settori chiave può avere un impatto positivo sulle scelte professionali delle giovani generazioni. Ecco perché molte figure femminili che ricoprono ruoli di rilievo in ambito imprenditoriale e finanziario in Italia e nel mondo sono anche impegnate in prima persona nella diffusione della cultura imprenditoriale tra le donne. Un esempio è Silvia Candiani, AD di Microsoft Italia e poi responsabile del settore Telco & Media della stessa azienda, impegnata nella promozione di competenze digitali e imprenditoriali per le donne e fondatrice della relativa associazione Valore D.

L’aumento della rappresentazione femminile nei ruoli decisionali non è solo una questione di equità, ma anche di performance aziendale. Studi di McKinsey & Company e della Harvard Business Review mostrano che le aziende con una maggiore diversità di genere nei livelli dirigenziali tendono ad avere risultati finanziari migliori rispetto alla media, una governance più efficace e meno esposta a crisi, una maggiore propensione all’innovazione.

Iniziative per le imprenditrici di domani

La consapevolezza del problema degli stereotipi per le donne e degli ostacoli materiali al loro accesso al mondo del lavoro ha portato all’attivazione di diversi programmi e iniziative per incentivare e supportare le donne imprenditrici e ridurre il divario di genere lavorativo. 

L’obiettivo di queste iniziative è offrire alle donne strumenti concreti per accedere a finanziamenti, formazione e networking, elementi fondamentali per avviare e far crescere un’attività imprenditoriale.

Alcuni esempi in Italia:

  • ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero → Programma di Invitalia che offre finanziamenti agevolati a giovani e donne che vogliono avviare un’impresa.
  • SheTech → Community italiana che promuove la formazione femminile in ambito digitale e tecnologico, attraverso eventi e mentorship.
  • Angels4Women → Gruppo di business angel per startup al femminile.
  • Fondo Impresa Femminile → Iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico che stanzia fondi per sostenere nuove imprese femminili.

Alcuni esempi internazionali:

  • Girls Who Code (USA) → Organizzazione che offre corsi di programmazione per ragazze, con l’obiettivo di aumentare la presenza femminile nel settore tech.
  • Women Startup Competition (Europa) → Competizione rivolta a startup fondate da donne, con premi in finanziamenti e consulenza strategica.
  • We-Fi (Women Entrepreneurs Finance Initiative) → Programma globale che fornisce risorse finanziarie e assistenza tecnica alle imprenditrici nei Paesi emergenti.

Questi progetti dimostrano che il cambiamento è in corso, ma la strada per un’uguaglianza effettiva nelle opportunità imprenditoriali è ancora lunga. È necessario, infatti, combattere su due fronti: quello socioculturale degli stereotipi di genere e quello materiale dell’accesso alle opportunità economico-finanziarie. 

Il crowdfunding per superare le barriere di accesso al capitale

Uno degli ostacoli più critici per le donne che vogliono avviare un’attività imprenditoriale è l’accesso ai finanziamenti. Secondo dati della Banca d’Italia, le imprese femminili ricevono mediamente meno credito rispetto a quelle maschili, per 3 motivi principali: 

  • dimensioni aziendali generalmente più ridotte rispetto alle imprese maschili;
  • maggiore difficoltà nel presentare garanzie richieste dalle banche;
  • generalizzata e interiorizzata diffidenza nei confronti della capacità delle donne di creare e guidare un’azienda.

In questo contesto, il crowdfunding e la finanza alternativa si propongono come strumenti per abbattere queste barriere. Il crowdfunding consente di raccogliere fondi direttamente dal pubblico, online e senza passare dai canali tradizionali. Questo offre diversi vantaggi:

  • accesso diretto al capitale → Riduce la dipendenza da banche e investitori istituzionali;
  • validazione dell’idea imprenditoriale → Le campagne di successo dimostrano il potenziale di mercato di un prodotto o servizio e possono migliorare la reputazione e il merito creditizio dell’azienda;
  • creazione di una community di supporto → Gli investitori diventano spesso i primi promotori del progetto;
  • ambiente inclusivo → Il web e la finanza alternativa sono contesti più inclusivi e aperti all’innovazione e in cui è più facile superare gli stereotipi di genere rispetto all’ambiente fisico della banca o di altri istituti di credito.

I dati riportati da Crowdfund Insider evidenziano che il tasso di successo delle campagne di crowdfunding di imprese femminili è superiore a quello delle imprese maschili, a dimostrazione dell’efficacia dello strumento per superare le disparità nell’accesso ai finanziamenti e favorire la partecipazione delle donne all’imprenditoria innovativa.

Vuoi sapere di più riguardo agli stereotipi sulle donne e sul loro impatto nella nostra società? Leggi gli altri articoli sul blog dedicati al tema della parità di genere.

POTREBBE ANCHE PIACERTI

Obbligazione (in finanza): tutto quello che devi sapere

L’obbligazione è uno degli strumenti finanziari più diffusi per raccogliere capitali. La utilizzano sia gli Stati sia le aziende private e il funzionamento è sempre lo stesso: emettere obbligazioni...

Crowdfunding immobiliare in Italia: investire nel mattone con la finanza alternativa

Il crowdfunding immobiliare in Italia rappresenta l’opportunità di investire in un settore redditizio come quello del mattone a partire da cifre molto contenute. Tradizionalmente,...

Dove investono gli angel investor? I settori più redditizi del 2024

Il 2024 ha visto crescere gli investimenti degli angel investor in Italia: lo dicono i dati del rapporto dell’associazione IBAN, Italian Business Angels Network, che ogni anno analizza...

Buono del tesoro poliennale e altri investimenti tradizionali: come scegliere?

Tra gli strumenti di investimento più noti nel panorama italiano figurano i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP), che sono i titoli di Stato italiani che il nostro Paese mette...