Comunicare le imprese innovative in crowdfunding: una chiacchierata su AI, podcast e comunicazione del futuro con Silvia Favulli di SCAI Comunicazione

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Comunicare le imprese innovative in crowdfunding: una chiacchierata su AI, podcast e comunicazione del futuro con Silvia Favulli di SCAI Comunicazione

Luglio 16, 2024 Equity Crowdfunding

Una buona strategia di comunicazione è tra le chiavi del successo per le imprese innovative in campagna di crowdfunding. Far conoscere l’azienda e i suoi principi, far capire cosa significhi partecipare a un crowdfunding, creare commitment e innescare il passaparola sono tutti obiettivi imprescindibili per trovare investitori e raggiungere il target della raccolta di capitale.

Il mondo della comunicazione è in grande evoluzione insieme alle tecnologie che la rendono possibile, quindi le imprese che vogliono ottenere i migliori risultati devono tenersi al passo con i tempi.

Insieme a Silvia Favulli di SCAI Comunicazione oggi scopriamo come comunicare le imprese innovative in crowdfunding, con uno sguardo ai trend del presente e del futuro.

Iniziamo dal principio: raccontiamo ai nostri lettori chi sei, chi è SCAI Comunicazione e qual è il tuo ruolo al suo interno?

Sono Silvia Favulli, senior project manager di SCAI Comunicazione, un’agenzia che si occupa di marketing, digital ed eventi. Qualche anno fa abbiamo creato una divisione dedicata alle startup e all’equity crowdfunding e abbiamo acquisito nel tempo delle competenze specifiche in questi ambiti.

In particolare, abbiamo lanciato e gestito centinaia di campagne di equity, curandone tutti gli aspetti della comunicazione, sia strategici che operativi. Dal video al pitch, dal piano editoriale social alla presentazione del progetto, dall’organizzazione di eventi dedicati alla strutturazione di webinar. Abbiamo anche lanciato, sotto il brand Equity Crowdfunding News, una serie di canali dedicati al crowdfunding, come il blog, la web tv, le pagine social dedicate.

SCAI Comunicazione sta attivamente recependo i cambiamenti del settore: avete di recente cambiato veste e integrato nella vostra brand identity il concetto di “intelligenza artificiale”. Quanto pensi sia importante per le imprese includere gli strumenti di intelligenza artificiale nella loro strategia?

Qualche mese fa anche noi, come tutte le organizzazioni, abbiamo visto arrivare quest’onda incredibile rappresentata dall’intelligenza artificiale e abbiamo subito deciso di cavalcarla. A partire dalla brand identity, rinnovata proprio con l’integrazione del concetto di AI nel nostro naming. Abbiamo voluto subito palesare ai nostri clienti e a tutti i partner e stakeholder l’intenzione di lavorare in un modo nuovo, moderno, utilizzando gli strumenti che questa tecnologia ci mette a disposizione. Questo ci ha consentito e ci consente ogni giorno di comprendere l’utilità e l’importanza di integrare l’AI nei processi e nelle strategie aziendali.

Siamo convinti che sia essenziale per tutte le imprese misurarsi con questo strumento, a prescindere dal fatto che si tratti di startup, PMI o grandi aziende. A brevissimo, nessuno potrà farne a meno.

Da tempo con SCAI Comunicazione lavorate al fianco delle imprese innovative in crowdfunding. Qual è il tipo di supporto che offrite loro?

Innanzitutto cerchiamo di essere un partner credibile e serio, per cui quando un’azienda viene da noi valutiamo insieme la fattibilità della raccolta. Non tutte le imprese innovative possono lanciare un crowdfunding, per esempio perché non sono nella fase giusta di sviluppo o perché non hanno abbastanza risorse da dedicare alla campagna, che è un processo complesso.

Fatto questo passaggio di scrematura iniziale, se ci sono i presupposti per partire, seguiamo tutti gli aspetti legati alla comunicazione, che è un pilastro essenziale per costruire una campagna di successo. Oltre a questo ci occupiamo del coordinamento di tutto il procedimento di raccolta, anche in relazione alla piattaforma e agli advisor finanziari, supportando in questo sul piano organizzativo il proponente. Inoltre, offriamo un supporto molto concreto in termini di investimento nella campagna: abbiamo sempre investito nelle aziende clienti in fase di raccolta, scegliendo di essere partner e soci e non semplicemente fornitori. Questo ci ha portato ad oggi ad avere circa 200 partecipazioni.

Qual è secondo te la prima cosa – a livello di marketing & comunicazione – che le imprese innovative in crowdfunding dovrebbero fare una volta deciso di intraprendere questo percorso?

Le aziende dovrebbero acquisire la consapevolezza che la comunicazione ha un ruolo fondamentale se si decide di lanciare un crowdfunding ed essere disponibili a investire in questa attività. Fatto ciò, è importante sicuramente lavorare su una strategia e definire con grande precisione tutte le attività da realizzare nelle diverse fasi pre, durante e post campagna. Insomma, sconsiglio l’improvvisazione.

Seguendo SCAI abbiamo visto che vi siete lanciati anche nel mondo del podcasting e che tu sei una delle voci principali: pensi che sia un asset strategico interessante per le giovani imprese del futuro?

Sì, stiamo sperimentando tanto anche questo settore e abbiamo notato che sebbene nel suo complesso non abbia numeri strabilianti, è una tendenza destinata a rimanere.

Le giovani imprese sono molto attente alla loro immagine e a come comunicano e credo che il canale del podcasting possa permettere di esprimere in modo particolarmente efficace i loro valori.

Rispetto ai social, che sono compressi e veloci, il podcast offre un tempo un po’ più dilatato che è essenziale per andare più a fondo su concetti, idee, pensieri. Insomma è una dimensione in cui è possibile esprimersi in modo più completo.

Tra Opstart e SCAI c’è sicuramente un punto in comune: il lavoro costante che viene fatto verso la ricerca della parità di genere. Quali sono state le vostre iniziative più riuscite in questo senso?

La principale è sicuramente aver ottenuto a gennaio di quest’anno la certificazione sulla parità di genere secondo la PDR 125 del 2022; è stato un processo impegnativo e sfidante che ci ha portati ad avere come azienda un riconoscimento formale e sostanziale per noi molto importante. SCAI, a partire dalla nostra amministratrice, Alessandra Santoro, ha in organico molte donne e la certificazione è un traguardo che abbiamo fortemente voluto e che ci sprona anche a continuare ad alimentare in azienda una cultura di equità, rispetto e ascolto. Oltre a questo organizziamo tante iniziative, come la disponibilità presso le nostre sedi di assorbenti per le collaboratrici, flessibilità di orari e luoghi di lavoro.

Concludiamo parlando esclusivamente di Silvia: se avessi il potere di fare qualcosa subito in direzione della parità di genere, semplicemente schioccando le dita, cosa faresti?

Potrebbe sembrare strano, ma il mio sogno è avere la possibilità di non parlare più di parità di genere. Quando questo succederà, significa che avremo superato ogni disuguaglianza.

Ma visto che così non è, tornando con i piedi per terra (purtroppo!) in concreto dobbiamo continuare a parlarne e a sollevare il problema nei confronti di tutte le platee e in ogni occasione in cui è possibile e giusto farlo.

Continua a seguire il nostro blog per altre interviste e approfondimenti sul mondo del crowdfunding!

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