Abbiamo intervistato Michele Grassi, CEO di Elements Works, PMI innovativa che opera nell’ambito della green economy in campagna equity crowdfunding su Opstart!
Il Founder della società ha anche partecipato alla terza edizione dell’incontro Webinar For Crowd presentando in pochi minuti la propria azienda e l’idea di business. Qui la registrazione!
Si parla sempre più spesso di green energy e sostenibilità, dimenticando che esiste un tipo di energia ancora poco sfruttata: Elements Works, PMI innovativa che è stata la prima in Italia – e tra le prime nel mondo – a installare un impianto di produzione di energia elettrica dalle onde del mare (NetH2O), immessa poi direttamente nella rete nazionale.
Lo sviluppo della piattaforma NetH2O comincia nel 2017, con l’obiettivo di costruire un sistema robusto, affidabile e modulare per la costruzione di sistemi acquatici subacquei. Elements Works introduce, grazie alla piattaforma NetH2O, innovazioni dirompenti in diversi settori dell’ingegneria marina: sensoristica remota avanzata, droni acquatici e componenti chiave di macchine per la produzione di energia elettrica dalle onde marine. Unificando queste diverse aree in un’unica piattaforma, lo sviluppo tecnologico viene accelerato e il rischio d’impresa viene abbattuto. Inoltre, i mercati di riferimento (acquacoltura, porti e marine, spiagge e resorts, comunità costiere) sono contigui per le varie linee di business, permettendo una contaminazione e amplificazione tecnologica e commerciale.
Come accade anche per il vento o il sole, la quantità di energia producibile dipende dalla taglia della macchina e dalla risorsa disponibile nella zona di installazione. Il primo esemplare che conteneva il powertrain NetH2O, la H24-50 installata a Marina di Pisa e co-sviluppata con 40South Energy, era da 50kW di potenza e poteva produrre, indicativamente, energia per 40 famiglie. La mission di Elements Works è quella di rendere la sensoristica marina e la produzione di energia dal mare accessibili a una platea di utenti molto più grande di quella attuale, grazie alle riduzioni di costo e alle semplificazioni in termini di gestione e manutenzione ottenute dai progressi tecnici raggiunti.
Le sfide principali, ora superate, sono state quelle ingegneristiche per superare i problemi (aggressività dell’ambiente, difficoltà di accesso) legati al fatto che funzioniamo in mare, sott’acqua. L’attuale problema principale è che l’ingegneria marina, fino ad ora, è stato un settore di nicchia principalmente specializzato in applicazioni per l’Oil&Gas. I mercati che vogliamo raggiungere sono immensi ma nuovi, e quindi è molto difficile “arrivare” ai clienti e fare capire la proposta di valore.
Abbiamo due direttrici principali di sviluppo, una per la sensoristica acquatica (con le boe netH2O Buoy e con i droni netH2O Swimmbo) e l’altra per l’energia marina (con netH2O Power). Entrambi i mercati sono in grande crescita a livello globale, ma come sempre l’italia si muove in ritardo. Il mercato di riferimento è in crescita esplosiva e si appresta a entrare in una fase di sviluppo esponenziale, grazie all’avvento delle rinnovabili marine, all’accelerazione della transizione ecologica, allo sviluppo della acquacoltura e alla espansione del cosiddetto “Urban Ocean”.
La crescita attesa delle due linee di business, e i vantaggi competitivi di Elements Works permettono di prevedere una crescita dei fatturati nei prossimi tre anni a cui si accompagnerà una corrispondente crescita del valore della società. Di contro, l’avere affiancato un settore con rischio tecnologico più basso (sensoristica marina) a uno con rischio più alto (produzione di energia dalle onde) ha ridotto il rischio complessivo dell’azienda, senza per questo limitarne i potenziali di crescita. Elements Works è inoltre una PMI innovativa, quindi l’investimento in questo progetto permette di accedere agli incentivi fiscali.
Vogliamo dare una bella spinta commerciale alla divisione sensoristica marina, in modo da generare un flusso di cassa sufficiente per finanziare l’azienda sia a livello operativo che a livello di ricerca e sviluppo. In parallelo stiamo conducendo diversi studi di fattibilità per impianti di produzione di energia dalle onde, cosa che richiede tempo e risorse. Per entrambe queste attività il capitale raccolto darà una bella mano.
Di avere tanta, tantissima pazienza e di prepararsi per una navigazione in acque agitate, probabilmente molto più di quanto s’immagina. Si va incontro a una sfida continua ma che dà grandi soddisfazioni, soprattutto in ambito green economy e quando si accompagna un progetto sin dalla nascita.
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