Crowdfunding e piattaforme: sono tutte uguali? Pur avendo un funzionamento molto simile, alle diverse tipologie di crowdfunding esistenti corrispondono diverse piattaforme. A contraddistinguere i portali, non è solo il modello di crowdfunding che propongono, ma in alcuni casi anche il settore di cui si occupano.
L’equity crowdfunding è una modalità di finanziamento collettivo che permette di ottenere delle quote partecipative dell’azienda in cui si investe. Sostenendo una startup o una PMI innovativa tramite equity crowdfunding si diventa a tutti gli effetti suoi soci, con diritti di tipo patrimoniale e amministrativo. Perché la campagna vada a buon fine, è necessario che si raggiunga l’obiettivo di raccolta minimo prefissato (soglia inscindibile): in caso contrario l’importo investito viene restituito ai finanziatori, senza alcuna perdita da parte loro.
Le piattaforme specializzate in equity crowdfunding (come Opstart) sono regolate da un’apposita normativa emanata da Consob, che le autorizza a pubblicare campagne di raccolta di capitale di tutte le società offerenti qualificate come startup, piccole medie imprese o holding di partecipazioni. Il processo di investimento in queste piattaforme è molto semplice: il finanziatore interessato ad aderire a una campagna deve solamente registrarsi al sito e completare la profilazione con i dati richiesti dal portale, che di solito sono i dati anagrafici principali. Per perfezionare l’ordine di investimento effettuato sul portale, l’investitore dovrà effettuare un bonifico bancario che è attualmente l’unico metodo di pagamento utilizzato da tutti i portali. Unica eccezione, su Opstart l’investitore può procedere al pagamento della sua quota anche utilizzando bitcoin.
Il lending crowdfunding (anche chiamato peer-to-peer lending) consiste in un vero e proprio prestito tra privati, che può essere effettuato sia nei confronti di persone fisiche (ad esempio per l’acquisto di elettrodomestici o altri beni costosi) sia nei confronti di aziende. Esattamente come con l’equity, il lending crowdfunding avviene attraverso portali web specializzati.
Mentre con l’equity crowdfunding le possibilità di remunerazione del capitale sono legate alla distribuzione di dividendo o alle opportunità di exit, con il lending il guadagno deriva dal tasso di interesse applicato al capitale prestato, stabilito da un contratto firmato tra le parti.
Solitamente, l’equity crowdfunding rappresenta la scelta migliore per startup e PMI innovative che vogliono lanciare sul mercato un nuovo prodotto o servizio, mentre il lending è l’opzione preferibile per chi necessita di liquidità in poco tempo senza l’intervento di intermediari (al di là della piattaforma web).
A livello normativo, le piattaforme di lending crowdfunding sono regolate dalla Banca D’Italia attraverso il “Provvedimento per la raccolta del risparmio dei soggetti diversi dalle banche”, che definisce il lending crowdfunding come “uno strumento attraverso il quale una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori, tramite piattaforme on-line, fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto”.
Il funzionamento delle piattaforme di lending crowdfunding è simile a quelle di equity, ma con un’importante differenza: per investire in queste piattaforme è necessario aprire un wallet sull’intermediario scelto dalla piattaforma, sul quale verranno effettuati i versamenti relativi ai rimborsi della quota capitale e degli interessi maturati.
Non sempre il crowdfunding è utilizzato come strumento finanziario: esistono infatti numerose piattaforme dedicate al crowdfunding donation-based, che permettono agli utenti di sostenere iniziative benefiche di diverso tipo. Ciò che differenzia le piattaforme di donation tra loro è, oltre alle cause sostenute, l’importo delle commissioni applicate alle donazioni e i costi delle transazioni.
Molto diffuse sono anche le piattaforme di reward crowdfunding, utilizzate sia per finanziare associazioni no profit e iniziative di natura sociale, sia per sostenere i progetti di aziende e privati attraverso la formula della prevendita. In questo caso i finanziatori ottengono in cambio del loro sostegno economico una ricompensa (reward), che può essere materiale, simbolica o emozionale.
Al di là dei diversi modelli di crowdfunding su cui si basano, ciò che differenzia le varie piattaforme presenti sul web è in alcuni casi il settore in cui agiscono. Oltre a quelle generaliste, esistono infatti anche piattaforme specializzate esclusivamente in ambiti circoscritti: cultura, real estate, design, tecnologia, sostenibilità ecc. Un esempio è la piattaforma di lending crowdfunding Ener2Crowd, che propone esclusivamente progetti legati alle energie sostenibili e all’efficienza energetica, oppure il portale Crowdre, che si occupa di equity crowdfunding in ambito immobiliare.
Le startup innovative in Italia censite dall’ultima Relazione Annuale sul tema del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (2023) erano 14.264 alla chiusura del 2022. Il documento...
Nell’ambito del lending crowdfunding si utilizzano tanti termini diversi per definire concetti simili: capire cosa sono le piattaforme peer to peer permette di sciogliere uno dei dubbi più ricorrenti in merito....
Fome è una piattaforma che consente di prenotare uno chef a domicilio per la preparazione di interi piani alimentari settimanali. La società propone un servizio pratico e innovativo...
Tra i diversi parametri a disposizione degli analisti e degli investitori per valutare lo stato di salute di un’azienda, le sue performance economico-finanziarie ma anche le potenzialità...