Un e-commerce italiano è la nuova frontiera del consumo sostenibile: il caso WHATaECO

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Un e-commerce italiano è la nuova frontiera del consumo sostenibile: il caso WHATaECO

Luglio 07, 2021 Equity Crowdfunding

L’e-commerce WHATaECO è il primo sul panorama italiano, ma già operante anche in Unione Europea, a essere realmente sostenibile: ha un sito sito alimentato a energia pulita, logistica organizzata in dropshipping senza magazzino, con trasporti dimezzati e compensati da programmi di offset certificati, e packaging rigorosamente plastic-free. A rilasciare il progetto è l’omonima startup innovativa, in campagna di equity crowdfunding su Opstart. Abbiamo ospitato le fondatrici, Caterina Lotti e Benedetta Spattini, per un webinar intitolato: “La nuova frontiera del consumo sostenibile”.

La genesi del progetto

Marchio registrato in UE, WHATaECO è una startup innovativa, già operante in tutto il territorio dell’Unione Europea, che offre un’alternativa concreta di shopping sostenibile in tutte le categorie merceologiche che riguardano la vita dei consumatori, inclusi corsi online ed esperienze.
Il progetto nasce da un comune interesse delle fondatrici, Lotti e Spattini, per la sostenibilità. L’idea di partenza era proprio quella di creare una realtà che promuovesse un catalogo ampio di prodotti etici e sostenibili, che fosse online e che per coerenza fosse essa stessa a impatto ridotto. Un luogo sicuro, insomma, per chi vuole ridurre il proprio impatto nella vita quotidiana.

L’unicità del progetto sta appunto nel fatto di essere a impatto quasi zero: il punto di partenza è stato infatti un’analisi di tutti gli aspetti più inquinanti degli e-commerce, per arrivare non solo a commercializzare prodotti della filiera etica, ma per essere in primis sostenibili.

Il sito viene lanciato il 20 ottobre del 2020, fin da subito in due lingue – italiano e inglese – per aspirare ad avere un respiro europeo. Lo sviluppo è continuo e la crescita, da allora, è verticale.

Il mercato di riferimento

I mercati di riferimento di WHATaECO sono di fatto due. In primo luogo il progetto si inserisce nel segmento del mercato del commercio elettronico, che ha una crescita costante da diversi anni, sicuramente accelerata dal Covid-19. Si prevede che il valore a livello globale a fine anno sia di 4,82 trilioni di dollari, con un +15% dall’anno precedente; in Europa, nello specifico, questo mercato varrà 465 miliardi entro fine anno. In generale l’e-commerce diventerà il primo canale di vendita al dettaglio al mondo: se, come anticipato, la pandemia ha spinto in questa direzione, portando a una velocizzazione del processo, stiamo parlando comunque di una crescita cui già si assisteva, grazie alla velocità dei dispositivi mobili, all’introduzione dei nuovi metodi di pagamento e agli sviluppi tecnologici delle vetrine online, che offrono ormai esperienze quasi al pari di quelle vivibili in negozio.

L’altro mercato di riferimento di WHATaECO è quello degli acquisti sostenibili: in ascesa, forte delle spinte ambientaliste e delle recenti normative, cresce e coinvolge i giovani, che sono per altro anche il target principale di WHATaECO. A livello europeo l’oltre 50% dei cittadini è disposto a pagare un prezzo maggiore per un prodotto sostenibile e quasi il 40% degli italiani sceglie prodotti a basso impatto ambientale. Inoltre crescono i nuovi brand etici e sostenibili, aumentano le richieste di certificazione ambientali delle aziende, crescono i comparti di materie prime in questo ambito, i servizi green, come le spedizioni carbon neutral. Cresce questo panorama a 360%.

Gli obiettivi raggiunti

Dal lancio ad oggi, in pochi mesi, gli obiettivi raggiunti da WHATaECO sono tantissimi: primi fra tutti il riconoscimento dalle Nazioni Unite di perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 e il supporto alla campagna 30×30 di Worldrise accanto a brand internazionalmente riconosciuti. Sono poi state strette importanti partnership come la la collaborazione con la società B Corp greenApes e la startup che si occupa di IA, Pengo Idee Onlife.

L’equity crowdfunding

Le startup, ricorda Benedetta Spattini, devono puntare sulle 3 F: family, friends, fans, perché è fondamentale partire da chi conosce il progetto e da chi conosce, soprattutto, chi lo ha lanciato. L’inizio di questa campagna è stata una conferma positiva in questo senso: è stata superata la soglia inscindibile in poco tempo, raccogliendo oltre 50.000 euro. L’obiettivo successivo è coinvolgere stakeholder, che entrino anche con diritto di voto, perché sarebbe arricchente avere all’interno del progetto professionisti con competenze e know-how che possano apportare valore, non solo in termini di denaro, ma anche e soprattutto in termini di esperienza.

WHATaECO ti ha incuriosito? Scopri di più: visita la campagna di equity crowdfunding per questo e-commerce sostenibile.

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