Il settore agroalimentare è un comparto cruciale per l’economia italiana, ma è anche uno dei settori in cui siamo più lenti a innovare. Le sfide a cui va incontro l’agricoltura italiana, dai cambiamenti climatici alla transizione energetica fino alla competizione globale, richiedono risposte anche e soprattutto tecnologiche. Rivoluzionare il modo di fare agricoltura tramite l’analisi dei dati, le automazioni, nuovi macchinari e strategie di coltivazione è fondamentale per restare competitivi.
Per questo è importante parlare di agritech, ovvero di tecnologia applicata al settore primario, ed esplorare le forme di finanziamento che possono sostenere i progetti innovativi in ambito agricolo, come il crowdfunding.
Il termine “agritech” ha origine dalla fusione delle parole inglesi “agriculture” e “technology” e indica l’uso di innovazioni tecnologiche per migliorare la produttività, la sostenibilità e la redditività dell’agricoltura. L’obiettivo è fare di più con meno: più resa, meno sprechi; più qualità, meno impatto ambientale.
Alcuni esempi di applicazioni della tecnologia all’agricoltura sono:
L’Italia vanta una grande tradizione agricola, non solo nella produzione ma anche nella componentistica e nello sviluppo dei macchinari, ma è frenata da un marcato conservatorismo nel settore e dalla difficoltà di accedere a finanziamenti per l’innovazione.
Sia l’Osservatorio Investimenti Foodtech della società di consulenza TheFoodCons, sia l’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano descrivono nei loro report del 2024 un calo degli investimenti nel settore, dopo anni di crescita, ma anche un aumento dell’interesse dei fondi internazionali per l’agritech italiano.
L’Osservatorio del Politecnico evidenzia anche un’altra criticità: il tasso di adozione dell’agritech resta basso, infatti ancora meno del 10% delle aziende agricole in Italia utilizza soluzioni digitali in modo strutturato.
Tra le motivazioni di questi dati di investimento e di adozione ci sono l’incertezza del contesto economico e geo-politico, la riduzione degli incentivi pubblici, la scarsa maturità digitale delle aziende agricole italiane, la fase di transizione delle prime sperimentazioni in ambito agritech.
Eppure, il potenziale è enorme: l’agritech può aiutare l’Italia a centrare gli obiettivi del Green Deal europeo, migliorando la sostenibilità ma anche la competitività del settore.
Come sappiamo, il crowdfunding è un grande alleato delle imprese innovative, per la sua flessibilità e accessibilità come strumento di raccolta di capitali. Si dimostra quindi congeniale anche al sostegno finanziario dell’agritech, che è un settore spesso animato da startup o PMI innovative che faticano ad accedere ai canali di finanziamento tradizionali o hanno bisogno di più fonti di finanziamento.
Gli investimenti in agritech, inoltre, possono attrarre non solo investitori professionali, ma anche cittadini interessati alla sostenibilità alimentare o potenziali fruitori dei prodotti e delle soluzioni dell’azienda stessa: il crowdfunding permette a chiunque di investire in un progetto agritech, ampliando le possibilità di finanziamento.
Agritech e crowdfunding, quindi, possono creare un binomio vincente per innovare l’agricoltura, e nel resto del mondo stanno già nascendo piattaforme di crowdfunding specificamente dedicate all’agritech, come AgFunder e Barnraiser.
Due esempi di realtà agritech che hanno già raccolto capitale in crowdfunding a livello internazionale:
La PMI innovativa italiana Biorfarm offre a privati e aziende la possibilità di adottare o regalare alberi da frutto, olivi, vigne o alveari per seguirne online la coltivazione e ricevere a domicilio i relativi prodotti. L’obiettivo è avvicinare i consumatori ai piccoli agricoltori e promuovere una filiera agroalimentare più sostenibile. L’elemento innovativo è la piattaforma SaaS che permetterà agli agricoltori di gestire autonomamente il ciclo di vendita.
Biorfarm sta raccogliendo capitali in equity crowdfunding su Opstart per rafforzare la struttura finanziaria, implementare la piattaforma SaaS, fare attività di marketing e comunicazione e potenziare il team. L’azienda vuole inserirsi nel mercato in crescita delle soluzioni digitali per l’agricoltura coprendo tutte le fasi da quella produttiva a quella di vendita e promozione e intercettando un pubblico triplice: agricoltori, privati e aziende.
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